I brachistomi (Homo brachystomus) sono uno fra i meno noti popoli mostruosi nati dalla fantasia dell’antichità greco-romana.
Aspetto
Sono caratterizzati da una bocca molto piccola, una sorta di piccolo foro che permette loro di nutrirsi con l’ausilio di una lunga cannuccia.
In nomine omen
Nel caso degli Astomi e dei Brachistomi, è stato ipotizzato che il loro mito sia collegato all’usanza di alcune tribù himalayane di annusare frutta o foglie odorose per allontanare il mal di montagna (nausea, cefalea e malessere comune a altitudini elevate).

Nel mito e nella Letteratura
Sono descritti e raffigurati da Kaspar Schott nella sua “Physica Curiosa”, in particolare nel paragrafo dedicato ai mostri che hanno problemi di bocca, ovvero gli “astomi” (privi di bocca dal greco stoma = bocca, con alfa privativa davanti), “brachiostomi” (brachys = breve, quindi con il significato di “con (dalla) bocca piccola”) ed “elingui” (privi di lingua o del suo uso) (1).
Schott cita ampi stralci di Pomponio Mela (2) e di Plinio i quali, collocano fra i popoli dell’Etiopia, parlano di genti con un solo foro sotto le narici che devono nutrirsi di singoli granelli di grano attraverso una cannuccia (“calamis avena” (3)).
Note
1) chott K., Physica curiosa, Liber III, CAPUT XI, p.452
2) Pomp. Mela, De situ orbis, Lib. 3, Cap. “De Aetiopia”
3) Plin., Naturalis historia, Lib.6, Cap.30
Bibliografia
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia
Pomponio Mela, De situ orbis.
Kaspar Schott, Physica curiosa sive mirabilia naturae et artis, 2 Bde, Würzburg, 1662; 3ª ed., Würzburg, J. Hertz per W.M. Endter, 1689 in 4°.
J. B. Friedman, The Monstrous Races in Mediaeval Art and Thought.