Nell’ambito della storia della Cristianità e dell’Umanità, il Concilio di Efeso, terzo nella serie cronologica della Chiesa Cristiana, segnò in mondo indelebile un netto confine tra la” concezione” pagana rispetto alla cristiana nell’ inquadrare la figura della donna nel tessuto sociale e famigliare. I temi, messaggi e contenuti fondamentali del Concilio, nella forza evocatrice di tante dolci e belle icone della B.V.M. si scontrano oggi, apertamente e drammaticamente, con una quotidianità di vita purtroppo contrassegnata da una generalizzata “moda ginecida”, tendente pertanto all’eliminazione fisica di uno stuolo sempre più numeroso di donne, ritenute oramai “scomode” a giudizio dei loro” partners”. Si avverte dunque la necessità ed ancor più l’utilità, per così dire, di riprendere quel “cammino verso Efeso” connotato dalla preminente e singolare centralità dell’ “Universo Femminile” sancita da secoli. Su tali premesse, le fonti documentali e notiziarie ci consegnano ancora, con nitidezza, i momenti salienti dello svolgimento delle sedute conciliari ad Efeso, scandite da tensioni, diatribe teologiche e contrapposizioni dottrinali, al di sopra delle quali tuttavia prevalse la forte voce del Patriarca di Costantinopoli Cirillo. Infatti, con tutta la sua autorità e dignità, egli intonò, innanzi ai vescovi adunati in Concilio, l’inno di glorificazione della Vergine, salutandola Madre di Dio.
M. Dottore – A. Cortese
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