Sinossi: la sabbia è la caratteristica di alcuni tratti della costa ionica; in particolare dei tratti di formazione più antica, ovvero, di quella terra che in pratica ‘ha visto’ più delle altre. La silloge nel suo insieme è un omaggio al mare, a quello che il poeta si porta dentro, da quando ha lasciato la sua terra d’origine, e a quello in cui ogni uomo è costretto a navigare costantemente, tra le tensioni delle correnti e gli imprevisti delle onde.
La sabbia è lo stesso scorrere del tempo nella trappola del quotidiano, ma è anche la materia prima, se portata ad elevate temperature, per la formazione del vetro: così queste liriche danno voce al trascorrere delle inquietudini adulte e delle consuetudini bambine, in un continuo andare e venire di passato e presente, sempre correndo sul litorale della costa calabrese mai estromessa dalla vita del poeta, nonostante il presente ‘esilio’ – così si potrebbe definire – nell’operoso e necessario nord Italia. Le ‘elevate temperature’ del sentire profondo e dei sentimenti autentici, fondono la sabbia nel vetro delle emozioni che àncorano il lettore alla scoperta della radice comune di un passato ancora attuale, in una scrittura moderna con richiami classici, che non vuole nascondere la sua derivazione dagli stessi Greci che abitarono le coste ioniche, e sempre permeata di quella nostalgia che la rende così vera.
Continua a leggere o Salva SCRIBERE n. 08-2023
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