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RASPBERRY PI STAGIONE 2 PUNTATA 4: RASPBERRY PIRATEBOX PARTE quarta

Benritorvati.
Come primo articolo del nuovo anno, ritorniamo alla nostra piratebox.
Nella prossima puntata vedremo un’applicazione pratica della nostra piratebox all’interno di una mostra (didattica, in realtà, ma è il pensiero, cioè l’idea, che conta).
Ma prima mi preme rispondere ad alcune richieste dei miei pochi lettori, come scriveva il buona Manzoni, per i quali il termine “pirate” non è un buon biglietto da visita per una rete con scopi didattici. Sarà.
Comunque, ecco alcuni utili consigli per rimuovere la “piratitudine” dalla vostra scatola non più piratesca.
Se avete ben pensato e avete inserito una pendrive al momento della costruzione della (che volete chiamarla, chiamatela)box, allora potete intervenire sulla struttura delle pagine visibile tramite la scatoletta direttamente modificandole. Con un pizzico di conoscenza di HTML e CSS, potreste fare un buon lavoro di personalizzazione.
Il principale file da modificare si trovano nella pendrive ù
share/content/index.html, ma sarà bene modificare anche il file share/content/css/page_style.css che contiene i principali riferimenti per colori, forme dei pulsanti, effetti ecc…
Le immagini sono, ovviamente, nella cartella share/content/img/.
Più complesso può sembrare invece modificare il nome di dominio o hostname (l’indirizzo che si legge nella barra degli indirizzi del browser). Infatti, quell’indirizzo deve essere connesso all’indirizzo ip della macchina in modo tale che, se chiamato, il browser risolva l’indirizzo in lettere in quello numerico da utilizzare per connettersi al web server.
Comunque chisco che dire a ragazzi di collegarsi all’indirizzo piratebox.lan non sia proprio di ottimo auspicio.
Così, per modificare l’indirizzo, occorre operare su due fronti.
Lanciate il terminale e connettetevi alla piratebox via tunnel ssh. Identificatevi con le vostre credenziali poi digitate
sudo nano /opt/piratebox/conf/piratebox.conf
Il passaggio da modificare è
HOST="piratebox.lan"
sostituendo, ovviamente, “piratebox.lan” con “(quello che vi pare).lan”.
Tutto qui?
No, ovviamente, perché, per evitare di rimanere al buio, occoorre che la corrispondenza sia sistemata anche nella pagina di reindirizzamento.
Così, sempre da terminale, digitate
sudo nano /opt/piratebox/www/index.html.
Qui occorre modificare la voce

sostituendo sempre “piratebox.lan” con “(quello che vi pare).lan”.
Ecco fatto.
In questa immagine potete vedere la versione per l’aula didattica del CSB:

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E per stavolta è proprio tutto.
Alla prossima!

Raspberry Pi stagione 2 puntata 4: Moodle (on the) Box

Il logo di Moodlebox
Il logo di Moodlebox
Ben ritrovati in questa quarta puntata della seconda stagione del nostro viaggio nel mondo della single board più diffusa al mondo.
Oggi ci occuperemo di una versione particolare della piratebox, una distribuzione che prova a coniugare strumenti di didattica digitale con le possibilità create dalla nostra piccola scheda: Moodlebox.

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Raspberry Pi stagione 2 puntata 3: qualche ulteriore ritocco…

Ben ritrovati in questa terza puntata della seconda stagione dedicata al Pi famoso non greco. Dopo aver visto come mettere in funzione la nostra PirateBox, qualche piccolo ritocco per renderla più funzionale e sicura.

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Raspberry pi puntata 24: PressPi parte 1

Bentornati. In questa puntata e nella prossima monteremo sul raspberry pi una distribuzione dedicata all’installazione di un server wordpress sulla macchina, da collegare poi online con indirizzo statico: PressPI.

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Scarichiamo la dietro dal sito relativo, all’indirizzo http://presspi.com/
Armatevi di pazienza, perché la distro è in realtà depositata su google drive, insieme ad altre distribuzioni per raspberry pi dedicate, che vedremo in una prossima puntata e il download non è sempre agevole. Nel nostro caso, ad esempio, il download è stato portato a termine dopo 3 tentativi (ma magari siamo noi ad essere un po’ sfigati).

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Una volta scaricata, la dietro deve essere installata come già abbiamo visto fare nelle prime puntate della serie sulla scheda MicroSD opportunamente formattata.

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Il sito promette di poter usare la distro senza conoscere come funziona Linux e un web server, concentrandosi, quindi, solo su WordPress e sul sito costruitovi sopra.
Questo grazie all’uso di un web server pre configurato.

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Il web server utilizzato non è Apache, ma il più leggero Nginx (indirizzo https://nginx.org/), meno diffuso, almeno al momento, ma non meno efficace ed adattissimo all’uso come web server per WordPress.

La copertina del libro per neofiti Nginx Starter (in inglese)
La copertina del libro per neofiti Nginx Starter (in inglese)

Molto importante è anche la cache pre configurata per velocizzare l’apertura di articoli e pagine.

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Inoltre, promette di fornire tutorials utili (ma al momento in cui scriviamo, la pagina è ancora in costruzione) e strumenti per usarla anche con i Mac.

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Ora scarichiamo la dietro e installiamola sulla nostra MicroSD.
Alla prossima puntata…

Raspberry pi puntata 15: costruire un web server parte 2

Bene, nella puntata precedente abbiamo installato un web server e lo abbiamo provato.
E ora che si fa? Si costruisce un sito di prova
Se tutto è andato bene nella puntata precedente, ora abbiamo il nostro web server personale per testare un sito in locale. Ma la pagina che ci appare su localhost non è particolarmente significativa. Evitando, per il momento, di installare un sms (vedremo in seguito di cosa si tratta) o una soluzione più complessa, proviamo ad inserire delle pagina web da visualizzare nel browser al post della pagina standard che abbiamo già visto.

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Raspberry pi puntata 14: costruire un web server parte 1

Benvenuti nella nuova puntata della nostra serie. Da oggi si comincia a fare sul serio.  Cercheremo di presentarvi nelle prossime occasioni diversi modi per utilizzare il nostro raspi.
Il raspberry pi, come si è detto, è un computer molto versatile, anche e soprattutto per le sue ridotte dimensioni e per le soluzioni rese possibili dalla community che lo usa. Una di queste soluzioni, valida anche a fini didattici, è la sua capacità di diventare un server web. Continua la lettura di Raspberry pi puntata 14: costruire un web server parte 1