Futuropassato – RASSEGNA DI CINEMA DI FANTASCIENZA DELL’ETA’ DELL’ORO 65: Il mostro del pianeta perduto (1955)

La locandina del film
La locandina del film

La sched(in)a

Titolo originale Day the World Ended
Lingua originale inglese
Paese di produzione USA
Anno 1955
Durata 79 min
Dati tecnici B/N
rapporto: 2.00 : 1
Genere orrore, fantascienza
Regia Roger Corman
Soggetto Lou Rusoff
Sceneggiatura Lou Rusoff
Produttore Roger Corman
Produttore esecutivo Alex Gordon
Casa di produzione Golden State Productions
Effetti speciali Paul Blaisdell
Musiche Ronald Stein

“Locandina
Altra locandina del film

Il cast

Richard Denning: Rick
Lori Nelson: Louise Maddison
Adele Jergens: Ruby
Mike (Touch) Connors: Tony Lamont
Paul Birch: Jim Maddison
Raymond Hatton: Pete
Paul Dubov: Radek
Jonathan Haze: uomo contaminato
Paul Blaisdell: mutante

Mike Conors e Adele Jergens in una scena del film
Mike Conors e Adele Jergens in una scena del film

Un po’ di storia

Un conflitto atomico spazza via il mondo civilizzato come lo conosciamo e costringe i sopravvissuti a sopravvivere come meglio si può. Prevedendo già la catastrofe, il professor Jim Maddison (Paul Birch) si barrica in casa assieme alla figlia Louise (Lori Nelson). Altre 5 persone, il criminale Tony e la sua fidanzata ex spogliarellista Ruby, un uomo contaminato dalle radiazioni, Radek, un geologo, Rick, e un cercatore d’oro in là negli anni (con tanto di mulo, di nome Satana) Pete finiranno per essere accolti in casa, ma dopo poco la convivenza inizierà a diventare impossibile. Il poco di buono cerca di concupire Louise, ma la striptease, gelosa, li sorprende e l’uomo l’uccide per poi disfarsi del cadavere.
Di lì a poco, i superstiti cominceranno anche ad accorgersi che una figura mostruosa si aggira per quelle lande desolate. L’essere, in perenne ricerca di cibo, con i suoi artigli acuminati uccide l’uomo contaminato.
Nel frattempo, la valle è circondata da misteriose nubi radioattive che rendono impossibile l’attraversamento. Il tentativo del minatore di superare la barriera finisce in tragedia e anche il prof. Maddison rimane contaminato.
L’essere mostruoso riesce in qualche modo ad entrare in contatto telepatico con Louise. Rick lo insegue cercando di salvare Louise. si scopre così che il mostro è idro-sensibile, Rick si salva dal mostro solo gettandosi nell’acqua. Si scatena un temporale e il mostro viene messo in fuga dall’acqua piovana. Rick lo insegue ma la pioggia uccide il mostro.
Rick e Louise ritornano alla villetta. Tony cerca di uccidere Rick ma il professore, pur se in fin di vita, riesce ad eliminarlo, per po morire tra le braccia della figlia. rimasti soli, Rick e Louise si allontanano dalla valle, ormai purificata dalla pioggia.

Analisi

Il film è realizzato con pochi effetti speciali, più basato sulle dinamiche interpersonali che sugli effetti speciali. Dunque, niente sparatorie, assalti ecc… Piuttosto, il mostro sembra un escamotage, compare solo alla fine.
Al contrario, gli uomini non fanno che azzuffarsi (o uccidersi, se è per questo) per ottenere il controllo della situazione; le donne di contro sono prede destinate ai maschi, senza troppa possibilità di scelta. Lo scenario atomico, dunque, offre solo un’occasione per racchiudere un gruppo eterogeneo di persone costrette ad affrontare una situazione di forzata convivenza. Ma ristabilire delle regole di base per la vita in comune, per Corman, non sembra essere l’interesse primario dei sopravvissuti. Così, se è vero che fuori dal rifugio si aggira un mostro, il pericolo maggiore secondo Corman, viene dalla stupidità umana, dall’incapacità degli uomini di unirsi. La minaccia vera, i veri mostri, siamo noi.
Da un punto di vista di cinefilo, non si può non far notare come Norman, praticamente agli esordi, sappia già manipolare i topoi dei generi inserendo in questo apologo sull’umanità vari riferimenti cinematografici.
Il primo modello a cui Norman guarda è il western classico stile John Ford: i due uomini maschi alfa che si contendono una donna (Louise, la figlia del professore), la donna da saloon, qui divenuta, per ragioni di contemporaneità, una spogliarellista, il contrasto fra l’autorità di ispirazione biblica del capofamiglia e il giovane arrabbiato e ribelle, perfino il malcapitato cercatore di oro e auto produttore di grappa. In questo senso, si intendono i caratteri forti e burrascosi dei personaggi, non lontani dal John Wayne di Ford.
Al western si sovrappone però un motivo tipico dell’horror il vampiro, condensato nel personaggio di Radek, il quale, in fase di mutazione per le radiazioni subite, ha bisogno di carne e sangue, arrivando a mangiare carne (umana ?) e animali vivi. Il mostro, con il suo andamento goffo e rigido, non si distingue dal resto dimostri dell’epoca, impressionanti per quel periodo, ma vale la pena di notare che Corman in questo caso cita un altro caposaldo dell’horror classico, King Kong: l’atteggiamento del mostro-scimmia che si intenerisce nei confronti della super contesa Louise ricorda molto quello tra il gorilla più celebre del cinema e la bella di turno, modello dei mostri/alieni “rapitori di donne” visti in tanta produzione anni ’50.
Che rappresentino meno le ansie da violenza sessuale dei padri/mariti o una forma di liberazione dell’es erotico, represso nei puritani e conservatori anni Cinquanta, poco importa. Norman, a differenza di altri, suggerisce una ragione per questo rapporto privilegiato fra la bella e la bestia. il montaggio alternato nel finale, con la testa del mostro e la fotografia di Louise con il suo ex ragazzo suggerisce quale sia la natura del rapporto che lega la bella e la bestia mutante.

“La
La locandina del film in versione italiana

Recensioni

“IL MOSTRO DEL PIANETA PERDUTO offre una storia interessante e non banale, ma le nuove generazioni (abituate a un ritmo ossessivo e a effetti speciali elaborati) difficilmente apprezzerebbero una pellicola come questa, fatta con zero soldi ma con un’idea decisamente valida alla base” (Filmhorror)

Curiosità

Il film è stato prodotto dalla Golden State Productions e girato nelle Bronson Caves (per la maggior parte delle riprese esterne), una zona desolata e brulla denominata anche Bronson Canyon.
Nel 1967 è stato realizzato un remake per la TV intitolato In the Year 2889. Nel 2001 è stato realizzato il film TV di fantascienza dal titolo originale molto simile, Il giorno in cui il mondo finì (The Day the World Ended) che non è un remake ma un omaggio della Cinemax al film del 1955.
La fotografia che Luisa guarda in una scena e che poi, nel finale, una volta abbandonatasi a Rick, riprende in mano per appoggiarla rovesciata sul comodino, ritrae la ragazza con Roger Corman.
Le scene al laghetto furono girate in un piccolo stagno sul retro di un ristorante che concesse al regista qualche ora solamente perché quel giorno non si serviva il pranzo ma solo la cena.

Voto

voto 4 di 5 (da vedere, soprattutto per il messaggio “politico” e la tensione)

 il mostro
Il mostro

multimedia

Il trailer

Link esterni

La scheda di Il mostro del pianeta perduto da Wikipedia
La scheda di Il mostro del pianeta perduto da IMDB.com
La scheda di Il mostro del pianeta perduto da TcmDB
La scheda di Il mostro del pianeta perduto da Cinemazoo
La scheda di Il mostro del pianeta perduto da Filmhorror
La scheda di Il mostro del pianeta perduto da blog di Begood

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