E, come ogni domenica che si rispetti da 113 settimane, ecco film di fantascienza dei tempi che furono settimanale: Il colosso di New York (1958).

La sched(in)a
Titolo originale The Colossus of New York
Paese di produzione Stati Uniti d’America
Anno 1958
Durata 70 min
Dati tecnici B/N
Genere fantascienza
Regia Eugène Lourié
Soggetto Thelma Schnee, Willis Goldbeck (romanzo)
Produttore William Alland
Casa di produzione Paramount
Distribuzione (Italia) Paramount (1959)
Fotografia John F. Warren
Effetti speciali John P. Fulton
Musiche Van Cleave
Il cast
Otto Kruger: William Spensser
John Baragrey: dottor Henry Spensser
Mala Powers: Anna Spensser
Robert Hutton: Robert Carlington
Ross Martin: Jeremy Spensser
Roy Engel: ispettore
Ed Wolff: il colosso

Un po’ di storia
Il chirurgo William Spensser trapianta il cervello del nipote Jeremy, esperto di botanica e scopritore del segreto per trasformare i ghiacciai come aree coltivabili, morto in un incidente stradale (investito da un camion mentre cercava di recuperare un giocattolo del figlio), dentro al cranio di un enorme robot antropomorfo progettato e costruito da un altro nipote, il dottor Henry Spensser. Per mezzo del nuovo corpo meccanico, Jeremy ritorna a vivere acquisendo il potere di ipnotizzare e di prevedere il futuro, oltre a una forza sovrumana e alla capacità di emettere raggi distruttori. Allontanatosi per sempre dalla moglie, Jeremy riesce ad ottenere la fiducia del figlioletto Billy, che lo scambia per il gigante delle fiabe; ma l’affetto del bambino non impedisce alla follia di impadronirsi della mente del padre, che incapace di controllarsi scatenerà il suo odio contro gli esseri umani.
Soltanto Billy, suo figlio, potrà toccargli il cuore ed a lui chiederà d’essere distrutto. La sua preghiera sarà esaudita.
Analisi
Film solido e di struttura tradizionale. Bella la fotografia, solida la regia. Quasi una versione moderna di Frankenstein, il film punta molto sulla logica della fiaba, della bontà infantile.
Recensioni
“Pezzo forte del film è il singolare robot gigante che riecheggia gli stilizzati, gelidi, essenziali automi dell’espressionismo tedesco. Corporatura statuaria, occhi che sprigionano raggi letali e mantello, fanno del robot – prima abitacolo di un cervello geniale, poi cieca macchina devastatrice – un protagonista memorabile di una vicenda, per altri versi prevedibile, che attinge al romanzo di Siodmak ‘Donovan’s Brain’ e al mito di ‘Frankenstein’” (Fantafilm).

Voto
voto 4 di 5 (da vedere)

multimedia
Il trailer
Link esterni
La scheda di da Wikipedia
La scheda di IL COLOSSO DI NEW YORK da IMDB.com
La scheda di IL COLOSSO DI NEW YORK da Fantafilm
La scheda di IL COLOSSO DI NEW YORK da CineDataBase
La scheda di IL COLOSSO DI NEW YORK da Almovie