FUTUROPASSATO – RASSEGNA DI CINEMA DI FANTASCIENZA DELL’ETA’ DELL’ORO PUNTATA 146: Volo su Marte (1951)

Benritrovati. La SF dell’Età dell’Oro vi aspetta in questa rubrica dedicata alla fantascienza ormai superata. E quello di cui parliamo oggi è un film decisamente superato: Volo su Marte (1951).

La locandina del film
La locandina del film

La sched(in)a

Titolo originale Flight to Mars
Lingua originale inglese
Paese di produzione Stati Uniti d’America
Anno 1951
Durata 72 min
Genere fantascienza
Regia Lesley Selander
Sceneggiatura Arthur Strawn
Produttore Walter Mirisch
Casa di produzione Monogram Pictures
Fotografia Harry Neumann
Montaggio Richard V. Heermance
Effetti speciali Jack Rabin, Irving Block, Jack Cosgrove
Musiche Marlin Skiles

Le buffe tute spaziali dei terrestri
Le buffe tute spaziali dei terrestri

Il cast

Marguerite Chapman: Alita
Cameron Mitchell: Steve Abbott
Arthur Franz: dottor Jim Barker
Virginia Huston: Carol Stafford
John Litel: dottor Lane
Morris Ankrum: Ikron
Richard Gaines: professor Jackson
Lucille Barkley: Terris
Robert H. Barrat: Tillamar
Trevor Bardette: Alzar
David Bond: Ramay
William Forrest: generale Archer
Everett Glass: Montar
Wilbur Back: membro del consiglio
William Bailey: membro del consiglio
Stanley Blystone: membro del consiglio
Raymond Bond: secondo astronomo

Locandina italiana
Locandina italiana

Un po’ di storia

Un equipaggio di cinque valenti scienziati e tecnici statunitensi, tra i quali una giovane donna, viene scelto per il primo volo verso il pianeta Marte, a bordo di un razzo.

Da Terra perdono il contatto con l’astronave che continua tranquillamente il suo volo. A bordo, Jackson mostra ai suoi compagni la foto dei suoi nipotini. L’uomo ha dei presentimenti funesti e pensa che quell’astronave diventerà la sua bara il che non è ben accetto dagli altri e in particolar modo da Steve mentre Carol ha addirittura uno scatto d’ira e un battibecco con il giornalista il quale non perde occasione per dirle che è una donna meravigliosa.
Nel corso del viaggio, uno sciame di meteoriti colpisce la navicella spaziale, che rimane danneggiata. Il gruppo deve scegliere se rischiare un rientrodifficile e pericolsoo o un non meno complicato atterraggio su Marte. Il pianeta rosso è più vicino e il grupo decide di proseguire l’esplorazione.
Giunto su Marte, l’equipaggio è costretto a tentare un atterraggio di fortuna sul pianeta rosso, nel quale i membri fortunosamente si salvano ma l’astronave rimane pressoché distrutta. Scesi con maschere a ossigeno sulla superficie del pianeta, il gruppo scopre l’esistenza di una civiltà, che ha costruito delle strutture in superficie che somigliano a grandi torri o ciminiere. Ben presto i marziani – che appaiono simili ai terrestri – si fanno vivi, dando il benvenuto ai terrestri e invitandoli a scendere con loro nel sottosuolo, dove vivono in città sotterranee.

L’equipaggio dell’astronave terrestre, bloccato sul pianeta alieno, ritiene che l’unico modo per fare ritorno a casa sia quello di ricostruire la loro astronave, riutilizzando alcune componenti dal rottame. I marziani sono più avanzati tecnologicamente in molti settori, ma non in quello aerospaziale, tanto che non sono mai riusciti a costruire un’astronave. Ikron, il leader marziano, promette assieme al consiglio aiuto ai terrestri per ricostruire la loro nave, ma in segreto trama per impadronirsene una volta completata ed eliminare l’equipaggio, in modo da poter replicare la navetta in molti esemplari e con una flotta far emigrare il suo popolo sulla Terra per conquistarla. Marte infatti è un pianeta morente e la sua civiltà è in declino, condannata all’estinzione entro pochi decenni.

L’equipaggio lavora di buona lena per ricostruire la nave e ben presto sono in vista del suo completamento, mentre le spie marziane li studiano. Alita, la figlia del capo marziano che si è innamorata di uno dei terrestri, quando scopre il complotto lo rivela all’equipaggio. I terrestri decidono in segreto di anticipare di due settimane la loro partenza, lasciando intendere invece che manchi almeno un mese al completamento della nave. Per rendere più credibile la loro storia, organizzano un finto incidente nel cantiere con una esplosione all’interno del razzo e dichiarano che è andato distrutto un componente essenziale, che dovrà essere ricostruito. Quando infine stanno per riunirsi in segreto nel loro vascello per fuggire, il loro piano viene scoperto da Ikron. Con l’aiuto di un membro dissidente del consiglio i terrestri riescono tuttavia a sfuggire alle guardie e a imbarcarsi assieme ad Alita. Potranno così tornare sulla Terra.

Analisi

La seconda parte del film, quella cioè ambientata su Marte, si presenta più bizzarra e semplicistica della prima, comunque non particolarmente scorrevole. Tutto ruota intorno al piano ordito dai marziani e si svolge sostanzialmente in tre stanze. Se si esclude un paio di sequenze niente male che lasciano intuire (ma apputno solo intuire) com’è organizzata la società extraterrestre e mostrano qualche scorcio della metropoli sotterranea, non c’è poi molto da vedere. Poca azione e molte chiacchiere fanno inoltre calare un po’ troppo il ritmo. ome non bastasse, il tutto è reso ancor più blando dalla recitazione degli attori, di livello dilettantesco se non peggio.
Una note di colore: come sostengono molti siti di recensioni, le minigonne della moda marziana sono da urlo (?).

Marguerite Chapman in Volo su Marte (1951)
Marguerite Chapman in Volo su Marte (1951)

Recensioni

“Probabilmente uno dei Film della mia amata Sci-Fi anni ’50-’60 piu’ ingenui che finora abbia mai visto pero’ nonostante una semplicita’ della Storia e della visione assai a linea piatta (con molte parti che dire infantili e’ un eufemismo …),risulta seppur con un finale veloce e repentino in meno di 2′,lo stesso abbastanza godibile (per chi puo’ amare questa Fantascienza ormai superata)” [FilmTV]

Curiosità

Pellicola a basso costo girato in Cinecolor vagamente ispirata al film muto di produzione sovietica Aelita (da cui deriva anche il nome della protagonista, interpretata da Marguerite Chapman, che si chiama Alita.
Questo è il secondo film di fantascienza degli anni cinquanta (dopo RX-M Destinazione Luna) a rappresentare un viaggio umano sul pianeta Marte (e il primo di quello stesso decennio a mostrare delle ragazze “marziane” in minigonna, sorta di vere e proprie pin-up extraterrestri)
Per risparmiare sui costi di produzione il film, girato in Cinecolor secondo alcuni in soli 5 giorni[1] (o secondo altri in 11), riutilizzava costumi e scenografie, come molti altri film degli anni cinquanta: le tute spaziali sono quelle di Uomini sulla luna; l’astronave a forma di razzo del film riapparirà in altre pellicole del periodo, come Mondo senza fine e Il mostro dell’astronave.
Il film uscì per la prima volta in Italia, con notevole ritardo, nel 1956. Ignoto il doppiaggio italiano dell’epoca. Negli anni ottanta venne ridoppiato per la programmazione televisiva (della quale però circola una copia in bianco e nero) dalla compagnia CVD di Oreste Lionello; lo stesso ridoppiaggio è stato utilizzato nel DVD Sinister Film (rimontato su una copia a colori).
Tra le interpreti spicca per bellezza Lucille Barkley.

Voto

voto 3,0 di 5 (si può vedere, ma non aspettatevi grandi risultati, il film risente degli ann)

Altra locandina
Altra locandina

multimedia

Il trailer (in inglese)

Il film in italiano

Link esterni

La scheda di Volo su Marte (1951) da Fantafilm
La scheda di Volo su Marte (1951) da Wikipedia
La scheda di Volo su Marte (1951) da IMDB.com
La scheda di Volo su Marte (1951) da MyMovies
La scheda di Volo su Marte (1951) da FilmTV
La scheda di Volo su Marte (1951) da FilmHorror
La scheda di Volo su Marte (1951) da La Zona Morta

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