
La sched(in)a
Regia David Kramarsk, Lou Place, Roger Corman (non accreditato)
Produzione David Kramarsky
Sceneggiatura Tom Filer
Musiche John Bickford
Fotografia Everett Baker
Casa di Produzione San Mateo Productions
Distribuzione American International Pictures
Data di rilascio 15 giugno 1955 (Stati Uniti)
Durata 75 minuti
Nazione Stati Uniti

Il cast
Paul Birch Allan Kelley
Lorna Thayer Carol Kelley
Dona Cole Sandy Kelley
Dick Sargent (accreditato come Richard Sargeant) Larry
Leonard Tarver “Lui”
Bruce Whitmore (solo voce) The Beast
Chester Conklin Old Man Webber

Un po’ di storia
L’isolata famiglia Kelley lotta per sopravvivere nel loro piccolo ranch situato in un desolato paesaggio desertico ben lontano dalla civiltà. All’interno della famiglia ci sono dissapori fra la moglie, disperata e stanca della vita squallida del ranch, il marito, che si sente un fallito agli occhi della moglie, e la figlia, che vorrebbe andare al college.
Dopo che un oggetto misterioso si schianta vicino, strani fenomeni si manifestano nell’area del ranch: vetri e porcellane vengono distrutti da un suono micidiale, poi gli animali selvatici e quelli domestici impazziscono. Il cane di Sandy aggredisce la madre, che è costretta ad ucciderlo a colpi di ascia, aumentando il contrasto con la giovane Sandy, che non accetta la spiegazione materna.
Solo l’intervento paterno rimette un po’ di pace fra le due donne, ma gli incidenti con gli animali domestici aumentano di intensità: un vicino viene aggredito dalla sua mucca mentre cerca di mungerla e le galline aggrediscono la signora Kelley.
L’influsso mentale che ha colpito gli animali sembra colpire anche Sandy e, soprattutto, il tuttofare della fattoria, chiamato da tutti Lui, muto e poco intelligente, che viene visto vagare nel deserto dalla stessa Sandy. La situazione precipita quando Lui taglia le linee telefoniche per impedire ai Kelley di chiamare aiuto e la famiglia è assediata dagli uccelli. Lui assale il fidanzato di Sandy, corso ad aiutarla. Larry riesce a sconfiggerlo, ma Lui rapisce Sandy. Il padre e il ragazzo escono alla ricerca di Sandy e raggiungono i due proprio quando Lui, che , in realtà, si chiama Carl, sta per consegnarla ad una strana macchina con luci intermittenti. Il padre di Sandy riesce a convincere l’aiutante a consegnare a lui la ragazza, l’aiutante, spinto da forze contrastanti, sviene e i due uomini portano la giovane al sicuro.
L’alieno spaziale (“la bestia” del titolo)
rivela di appartenere ad una razza incorporea che si impadronisce dei corpi delle altree creature, sfuggito dal pianeta insiemad altri per trovare nuovi pianeti da occupare. E’ stato lui a prendere il controllo totale degli animali minori della zona e si sta facendo strada fino agli umani, tutto parte del suo piano principale per conquistare la Terra. Alla fine, però, i legami familiari si rivelano più forti del potere mentale disincarnato dell’alieno disincarnato, combattendo contro la minaccia aliena, e infine vanificando il suo piano di conquista.
Analisi
Un po’ rigido, il film non viene aiutato da una recitazione non sempre all’altezza e da effetti speciali risibili (in pratica, per lo più luci intermittenti e qualche immagine sovrapposta di alieni e occhi, ad indicare il potere di controllo mentale) anche per l’epoca. la regia è salda ma poco originale. Si può vedere, ma con molta pazienza.
Recensioni
Lo storico del cinema Leonard Maltin ha definito The Beast with a Million Eyes, “Melodramma fantascientifico fantasioso ma mal eseguito, ambientato nel deserto; un gruppo di persone è costretto a confrontarsi con un alieno in grado di controllare un numero illimitato di animali, da cui il titolo” [Maltin, Leonard, “Leonard Maltin Movie Review”, Film classici di Turner].
Voto
voto 2 di 5 (si può vedere, am risente del tempo trascorso)

multimedia
Il trailer (in inglese)
Link esterni
La scheda di The Beast with a Million Eyes (1955) da Wikipedia
La scheda di The Beast with a Million Eyes (1955) da IMDB.com
La scheda di The Beast with a Million Eyes (1955) da Rotten Tomatoes
La scheda di The Beast with a Million Eyes (1955) dal blog andyoucallyourselfascientist