180esima puntata della nostra rubrica più longeva che ritorna nel Paese del Sol Levante per un film di SF d’Antan un po’ atipico: Atragon (1963).

La sched(in)a
Titolo originale 海底軍艦, Kaitei gunkan
Lingua originale giapponese
inglese
Paese di produzione Giappone
Anno 1963
Durata 96 (89 versione USA) min
Genere fantascienza
Regia Ishirō Honda
Soggetto Shunrō Oshikawa (autore del romanzo del 1899 Kaitei gunkan da cui è tratto il film)
Sceneggiatura Shigeru Komatsuzaki, Shunro Oshikawa, Shinichi Sekizawa
Produttore Tomoyuki Tanaka
Fotografia Hajime Koizumi
Musiche Akira Ifukube
Direttore Effetti Speciali Eiji Tsuburaya
Montaggio Ryohei Fujii
Scenografia Takeo Kita
Il cast
Tadao Takashima: Fotografo Susumu Hatanaka
Yōko Fujiyama: Makoto Jinguji
Yu Fujiki: Yoshito Nishibe
Ken Uehara: Ammiraglio Kosumi
Jun Tazaki: Capitano Hachiro Jinguji
Kenji Sahara: Giornalista/Agente Mu
Hiroshi Koizumi: Detective
Yoshifumi Tajima: Tome Amanoshome
Akihiko Hirata: Agente Mu
Eisei Amamoto High:Prete Mu
Tetsuko Kobayashi: Imperatrice Mu
Hisaya Ito: Shindo
Minoru Takada: Ufficiale del governo
Susumu Fujita: Comandante difesa
Ikio Sawamura: Tassista
Akemi Kita: Modella che starnutisce
Nadao Kirino: Scienziato rapito
Tetsu Nakamura: Capitano della nave da guerra
Yukihiko Gondo: Ufficiale militare
Yutaka Nakayama: Marinaio
Shin Otomo: Soldato
Wataru Omae: Ufficiale
Shoichi Hirose: Scagnozzo Mu
Katsumi Tezuka: Scagnozzo Mu
Koji Uno: Astante
Yutaka Oka: Uomo sul bus
Teruzo Okawa

Un po’ di storia
I fotografi Susumu Hatanaka (Tadao Takashima) e Yoshito Nishibe (Yu Fujiki) indagano sulla sparizione di due ingegneri, caduti in acqua mentre erano in taxi, incontrando casualmente una bellissima ragazza, Makoto Shinguji (Yoko Fujiama), figlia del capitano Shinguji, esperto di sottomarini durante il Secondo Conflitto Mondiale, ritenuto morto, e protetta dall’ammiraglio Kosumi (Ken Uehara).
L’antico Impero Mu, dopo secoli di isolamento nel fondo degli abissi, riappare all’improvviso pretendendo il dominio su tutti gli abitanti della Terra.
Anche se antica, la loro tecnologia è superiore a quella del resto del pianeta e la situazione risulta subito disperata.
l’unica speranza per l’umanità è il Gotengo, un super sommergibile costruito segretamente dal capitano Jinguji, di cui non si avevano notizie da anni.
Un reporter (Kenji Sahara) informa i protagonisti che Shinguji è vivo, è un “irriducibile” che aveva rifiutato di consegnarsi ai vincitori, e si nasconde in un’isola del Pacifico, lavorando alla costruzione un sottomarino avanzato, chiamato Gotengo, in grado anche di trivellare il suolo e addirittura volare, , costruito, chissà perché, per riscattare l’onore giapponese.
Susumu scopre che a rapire gli ingegneri è proprio il sommerso impero di Mu, dominato dall’immancabile perfida imperatrice che ha ora dichiarato guerra alle potenze mondiali, attraverso degli attacchi a navi e impianti. Il gruppo composto da Susumu, Yoshito, Makoto, Kosumi e dal misterioso giornalista tenterà invano di convincere Shinguji (Jun Tazaki) ad usare il Gotengo per combattere la minaccia, per poi scoprire che il giornalista non è altri che un agente dell’impero nemico, che rapirà Susumu e Makoto. Scampato ad un attentato al sottomarino, Shinguji decide contrattaccare nel cuore dell’Impero Mu, dal momento che sta devastando lo stesso Giappone e sbaragliando le flotte mondiali. Sconfitto il serpente Manda, dio di Mu e guardiano dell’impero – congelandolo con il cannone della nave Zero assoluto, senza gelificare l’acqua circostante – i nostri irrompono nella città, salvando i due ostaggi e catturando l’imperatrice, la quale a sua volta, davanti all’evidenza della disfatta, si getta in mare per seguire il destino dei suoi sudditi.
Analisi
Pezzo forte del film è, ovviamente, il sottomarino Atragon. Il mezzo, costruito in gran segreto da un combattente che non ha dismesso la divisa della marina imperiale, fermo nel suo rifiuto di accettare la sconfitta del 1945, è l’ennesima iterazioen di un cliché che ha visto molte facce (compresa una versione comica cin un film con BudSpencer e Terence Hill, “Chi trova un amico”). Come in ogni vero Kaiju eiga (film di mostri), non può mancare il mostro gigante: il mostro Manda, in effetti, c’entra poco o nulla con il resto della storia, ma ebbe un gran successo, tanto che, dopo il suo esordio in sordina, comprarirà più volte nei successivi film di Godzilla. Altro stereotipo è la presenza di un impero, per di più governato da una donna (misoginia nipponica all’ennesima potenza), che ritorna dal passato (secondo uno schema che si vedrà poi anche nei manga di Tezuka e negli anime di Devilman, Jeeg Robot e Getter Robot).
Gli effetti speciali sono un filo sotto gli standard dell’epoca (si vede il bordo delle immagini contro lo schermo verde, per riprodurre le scenografie fotografat, ad esempio), la regia è salda e gli attori, tutto sommato, sono all’altezza di una sceneggiatura salda ma tradizionale.
Curiosità
Nel doppiaggio italiano (che riflette l’edizione internazionale) il Gotengo è chiamato “Atragon”, giustificando il titolo.
Il film segna la prima apparizione del dio serpente Manda, che poi ritroveremo ne Gli eredi di King Kong e in Godzilla Final Wars (dove affronterà ancora una volta il Gotengo).
Nel 1995, la Toho ha prodotto una miniserie animata di due episodi dal titolo Shin kaitei gunkan [La nuova corazza sottomarina], diventata per l’estero Super Atragon. Da notare che, anche se la versione del sottomarino proposta in questo anime è chiamata “Atragon” nel doppiaggio, non si tratta in realtà di una evoluzione del Gotengo. Il vero nome del mezzo è infatti Rago. La storia non presenta nessun legame di continuità con quella del film.
L’edizione DVD italiana della Yamato Video, uscita il 31 agosto 2005, propone Atragon e Super Atragon insieme.
Il film è stato presentato per la prima volta in Italia nel 1964, in occasione del secondo Festival internazionale del film di fantascienza di Trieste.
Atragon è stato trasmesso per la prima volta in Italia nel 1972 in due puntate, nella rubrica Tra realtà e fantasia, nel format pomeridiano RAI La tv dei ragazzi. Il film era intervallato da documentari ed interviste a studiosi alla ricerca di testimonianze intorno alle leggende di civiltà scomparse come Atlantide e Mu.
Nel film Godzilla: Final Wars c’è un Cameo di Atragon dove viene citato il Gotengo e per di più, ricreata la scena della battaglia fra il Gotengo e Manda.
Voto
voto 4 di 5 (carino, anche se risente dello scorrere del tempo)

multimedia
Il trailer (in inglese)
Il film in inglese
Link esterni
La scheda di Atragon (1963) da Wikipedia
La scheda di Atragon (1963) da MyMovies
La scheda di Atragon (1963) da Altrimondi
La scheda di Atragon (1963) da IMDB.com
La scheda di Atragon (1963) da Fantaclassici