Contenuti LA CIMINIERA
– Incontro con Nuccio Loreti di Pasquale NATALI
– Nuccio Loreti e le sue sculture storiche di Angelo DI LIETO
– Dalla creatività …alla materia di Patrizia SPACCAFERRO
– Diogene e i moderni social media di Domenico CARUSO
– Trappole elettorali (Satira) di Domenico CARUSO
– “… Paolo Pancari Doria” di Patrizia SPACCAFERRO
– Il ritorno della monaca di Monza di Raoul ELIA
– Guelfi e Ghibellini di Gabriele CAMPAGNANO
– L’arte dello scappellino in Calabris di Silvana FRANCO
– Un filosofo del XIX secolo di Rita TULELLI
– Anna Petruzza di Caraffa di Franco VALLONE
– “Pater noster” in Terra Santa di Vittorio POLITANO
– “… il fascino ciociaro” di Alessandro GRAMMAROLI
– L’infallibilità dei dadi romani da gioco di Daniele MANCINI
– Cos’è che fa di un uomo un artista? di Roberto CAFAROTTI
– Metafore Snodate – 4° puntata di Milena MANILI
Chissà se Platone, quando, intorno al 360 a. C., scrisse i suoi dialoghi Timeo e Crizia (tra l’altro, l’ultimo non fece in tempo nemmeno a finirlo), aveva in mente di costruire un potente archetipo del fantastico, un simbolo fra i più persistenti nella cultura (non solo) occidentale. Eppure, dal lontano IV secolo a. C. e fino ad oggi, il mito di Atlantide ha resistito all’usura del tempo e al cambio di religioni, imperi, tecnologie, finendo per costituire un potente simbolo e l’archetipo di tutti i continenti perduti/isole fantastiche che la fantasia ha saputo/voluto creare, prototipo delle narrazioni di catastrofi naturali e non. Il tutto, per quanto possa sembrare strano, partendo da una storia immaginaria.
“Il mondo dell’Arte nasconde molti segreti. Alcuni sono stati oggetto di interpretazione e sono famosi, anche perché impreziositi da film, serie TV e fumetti a loro dedicati (basta pensare alle opere di Leonardo, omaggiate ne “Il codice Da Vinci” di Dan Brown, best-seller che ha letteralmente generato un sottogenere dell’avventura). Altri, meno fortunati perché non giunti al grande pubblico, sono altrettanto interessanti e permettono di gettare uno sguardo su argomenti, temi e situazioni poco conosciute.
È questo il caso dei ritratti di San Cristofaro cinocefalo.”
– Daniele SCARFONE di Lino Natali
– iPad pro con Daniele Scarfone di Maurizio Natali
– Lo spillone
– Gesù era un giramondo? di Raoul Elia
– ARMADEL Quarto episodio
– Martino, il santo della carità di Domenico Caruso
– Jeu sugnu ‘i San Martinu di Domenico Caruso
– Coltivare la creatività. Terza parte di Milena Manili
– I suoni dell’arte rupestre di Daniele Mancini
– Correggere i colori di un video HDR di Saggiamente
– C’erano una volta i bambini di Alessandro Grammaroli
Ormai da qualche decennio a questa parte assistiamo ad un rinnovato interesse per la riscoperta delle nostre tradizioni popolari, nuove discipline come l’etnomusicologia mirano ad uno studio sistematico del repertorio musicale legato all’ambiente contadino.
È sopratutto da parte della nuova generazione che assistiamo all’interesse per questo tipo di ricerca, una nuova generazione, che, consapevole dell’importanza di mantenere in vita le proprie tradizioni ha compreso che soltanto il recupero di tecniche vocali e strumentali potrà consentire di non perdere questo immenso patrimonio, di non perdere le nostre radici.
Il Centro Studi Bruttium e tutti i componenti della redazione “La Ciminiera. Ieri,oggi e domani”, interpretando e materializzando i pensieri ed i sentimenti di amici, stimatori ed ammiratori di Domenico Caruso, hanno inteso esternare, con questo volume, la loro stima ed affetto a un uomo di grande cultura e di grande umanità.
Il contenuto di “pensieri e parole” non scaturisce, nè è dettato da formali quanto vuote e retoriche affermazioni, bensì da genuini moti d’animo e di cuore, come vive espressioni di quelle concezioni della vita e dell’uomo proprie di “liberi pensatori”, non animati da preconcetti nè preoccupati di perdere le oramai proverbiali “poltrone di comando”.
Nella Vita Pubblica e privata Domenico Caruso, intellettuale e padre di famiglia rappresenta certamente un sicuro “Punto di Riferimento”, per aver dimostrato come queste due realtà possono interagire ed amalgamarsi quando sono fondati su autentici sentimenti e valori.
Riteniamo che per Domenico Caruso, per il suo manifesto contegno e la naturale dignità nella vita pubblica e privata, possa fisiologicamente aderire perfettamente un pensiero significativo del grande statista italiano Alcide De Gasperi, peraltro morto in “odore di Santità”.
“Sono un uomo che ha l’ambizione di essere onesto. Quel poco d’intelligenza che ho la metto al servizio della verità, la quale si trova sepolta molte volte sotto strati difficilmente penetrabili ma esiste. Io mi sento un cercatore, un uomo che va a scovare e cercare i filoni della verità della quale abbiamo bisogno come l’acqua sorgente e viva delle fonti. Non voglio essere altro….. uomo di buona volontà che cerca la verità“.
Pertanto abbiamo inteso dare un meritato e dovuto risalto alla figura e personalità di Domenico Caruso non solo come uomo di talento in campo filologico, storico, linguistico e letterario ma anche nei suoi intimi affetti famigliari, che contraddistinguono i suoi peculiari tratti caratteriali.
Tratti caratteriali che portano a riconoscere in questa bella personalità del mondo della cultura in terra di Calabria, i modi comportamentali di un autentico “Gentiluomo d’altri tempi”, portatore di un sano “Modello di Vita” e di quella proverbiale “Garbatezza“ propria dell’ancestrale cultura di un popolo, quello calabrese, in larghissima misura all’attualità “assopita” direbbe la scrittrice-poetessa Angela Caccia da Cutro.
L’emerito studioso di S. Martino di Taurianova (Rc) Domenico Caruso, affascina, in tale modo, come scrittore e storico elevatissimo che, pur tuttavia, nello stesso tempo, diventa o può divenire un grande e passionale “romantico” capace ancora, ad un chiaro di luna tutto mediterraneo, di cantare da sotto un balcone, alla stregua di un menestrello medioevale, una melodica serenata alla sua amatissima consorte, la gentildonna sig.ra Antonietta.
Cogliendo anche questo bellissimo aspetto di una intensa, salda e felice unione coniugale, il Centro Studi Bruttium vuole ricordare e proporre anche culturalmente ai lettori i ben 60 anni di matrimonio del Nostro stimato Professore con la signora Antonietta, evidenziando ancora come la vita di Domenico Caruso ha avuto il suo baricentro o punto focale in un fortissimo legame sentimentale e famigliare, quasi “linfa” vitale e motore propulsore d’incentivazione e stimolo allo sviluppo creativo.
Di fronte il triste e generalizzato scenario di una “Moda Ginecida” divenuta sorta di “Jus consuetudinario”, il suggestivo e duraturo “sogno d’amore” di Domenico ed Antonietta, sia permesso la famigliarità dei nomi, coronato nel 1963, ci induce ad interrogarci in una doverosa pausa critica di riflessione, circa il dilagare di una violenza brutale, così come la consegnano giornalmente le tante vicende che rimandano ai secoli bui di un lontano “Feudalesimo” e che, purtroppo, hanno interessato anche nostre realtà paesane
Da parte nostra, facendo proprie alcune spontanee proposizioni scritte, agli inizi del sec.XX in una similare circostanza, dallo scrittore bovalinese Francesco Perri esprimiamo di vero cuore ai coniugi Caruso le nostre più vive felicitazioni per un matrimonio quale “unione di due vite che si concludono come una splendida giornata di sole, con un sereno e luminoso tramonto” ad esempio concreto di quella rara quanto magica alchimia delle due persone in una.
– Lino Natali incontra Francesco MINUTI
– Francesco Minuti e l’arte differenziata di Angelo DI LIETO
– Il mondo fantastico di Francesco Minuti di Vittorio POLITANO
– La firma degli analfabeti – Lo spillone
– ARMADEL n. 1 – Terzo episodio
– L’editto di Saint Cloud di Alessandro GRAMMAROLI
– La scoperta dell’Ossidrogeno di Raoul ELIA
– L’evoluzione umana è imperfetta ma “creativa” di Milena MANILI
– Nuovi studi e notizie sul vino di terra italica di Daniele MANCINI
– La sedia dell’amore di Edoardo VII – Lo spillone
CONTENUTI:
Pasquale Natali – 13 domande + 1 a : Antonio Iannicelli
Franco Vallone – A. Iannicelli, lo scrittore coi baffi ARMADEL – Secondo episodio
Alessandro Grammaroli – Viaggio poetico alla scoperta della cucina romana
Antonio Iannicelli – Quando i tedeschi in ritirata fecero saltare Il viadotto ferroviario di Lauria
Francesca Ferraro – Passaggio delle consegne al Rotary Catanzaro
Raoul Elia – Götz von Berlichingen: il guerriero dalla mano di ferro
Milena Manili – L’evoluzione umana è imperfetta ma “creativa” – Prima parte
Il Centro Studi Bruttium con questo numero de La Ciminierachiude ed inizia il nuovo anno editoriale.
Come consuetudine, ad ogni “chiusura-inizio“, l’intestazione della rivista presenta una nuova grafica che identificherà il nuovo anno.
Una novità per noi, dopo 26 anni di pubblicazione, è avere una La Ciminiera “BIS”. Questa particolarità per rendere omaggio a un nostro grande amico e collaboratore scomparso quest’anno: Antonio ANZANI.
Una buona lettura e alla prossima.
Per chi è interessato all’eventuale stampa La Ciminiera n.ro 12 è in formato pagina un A4 (A3 fronte-retro), La Ciminiera “BIS” è in formato pagina A5 (A4 fronte-retro).
CONTENUTI del La Ciminiera – Dicembre 2022
– Nello studio di: Rosalba RUSSO di Pasquale Natali
– Rosalba RUSSO di Angelo Di Lieto
– Rosalba RUSSO, la pittrice pura di Vittorio Politano
– La leggenda di Frate Barbarossa di Alessandro Grammaroli
– La Tomba del Fornaio di Alessandro Grammaroli
– ARMADEL– Il primo “iperfumetto” creato per il web di Lino Natali
– Fonti energetiche alternative di un tempo di Antonio Iannicelli
– ETIDORHPA o la fine della terra di Raoul Elia
– Sulla longevità dei Mac di Maurizio Natali
– Angelo Morbelli e “Le vecchine curiose” di Roberto Cafarotti
– Le ceramiche di Erminia GUARINO di Dino Vincenzo Patroni
– Tecnologie per l’arte rupestre preistorica di Daniele Mancini
INSERTO: ARMADEL N* 1” IL RESPIRO DELLE STELLE”
– primo episodio “Sogni”
disegni: Matteo Piana – colori: Davide Turotty
Soggetto e sceneggiatura: A. Scricco, G. Gualdoni, G. Clima, A. Crippa
La Ciminiera “BIS” è composta da due parti che possono essere separate.
La prima parte “La Ciminiera”
CONTENUTI:
– Antonio Anzani: un uomo speciale che non si dementica! di Pasquale Natali
– Poliedrico Antonio Anzani di Ulderico Nisticò
– L’arte della parola: un ricordo di Raoul Elia
– Contributi: Avv. Rinaldo Commodaro – prof. Salvatore Tolone Azzarita.
La seconda parte “Scribère”
Un anticipo della nuova collana editoriale in numerazione dal Gennaio 2023.
“Cultura della Politica e Politica della Cultura”di Antonio Anzani
FRANCESCA DE BARTOLO
Questo mese “La Ciminiera” riprende la presentazione di artisti di origine calabrese che rappresentano un punto importante di riferimento artistico e culturale nei circuiti nazionale ed internazionali.
I JINN, i geni del male
di Greta FOGLIANI
Quant’è vera l’immagine conciliante e consolatoria del fantastico genio blu elettrico che aiutava Aladdin a conquistare la bella Jasmine?
GARUM E VINO ROMANO – Gli scavi in Israele
di Daniele MANCINI
Gli scavi archeologici condotti dalla Israel Antiquities Authority a Ascalona e a Yavne.
A OGNUNO IL SUO MORTIZZU – La società e la morte
di Antonio IANNICELLI
Ancora oggi la celebrazione del rito funebre rispecchia il ceto sociale della famiglia del morto. Funerali in pompa magna e funerali ordinari, discreti, senza alcun sfarzo. E come sempre ‘i casciamortari catanzaresi hanno saputo offrire funerali per tutte le tasche.
LA BUFALA – Alle origini della bufala
di Raoul ELIA
Le false notizie, o bufale che dir si voglia, non sono un fenomeno recente, ma anzi . . .
Ipazia d’Alessandra
di Roberto CAFAROTTI
Ipazia d’Alessandria visse fra la fine del IV e l’inizio del V secolo, un momento di gravissime tensioni sociali per un Impero minacciato all’interno e all’esterno dei propri fragili confini.
“ESSERE O NON ESSERE” DI AMLETO – Cosa significa quel discorso
di Lliiana FORTE
Il discorso “Essere o non essere” dell’ “Amleto” di Shakespeare anche se è, purtroppo, il discorso più famoso di tutte le opere di Shakespeare, deve questa fama per diversi motivi sbagliati.
IL BEY DI TUNISI A COSIMO III – “Mandami un buon medico”
di Gabriele CAMPAGNANO
Il Bey di Tunisi aveva rapporti con Firenze già da molto tempo prima di questa missiva. Tuttavia, quando mi è capitata sottomano, ne ho subito compreso il grande valore storico.