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The magical mistery tour: ma gli alieni sentono la radio?

Onde radio dallo spazio captate in Russia: sono di origine aliena?
Il telescopio russo RATAN-600 ha captato un forte segnale nella direzione di HD16459, una stella distante 94 anni luce dalla Terra. Le onde radio captate erano 4.5 volte più potenti del normale e alcuni hanno ipotizzato che possano trattarsi di un segnale alieno, ma la realtà potrebbe essere un’altra: Seth Shostak, direttore del SETI Research, non crede che il segnale venga da quella stella perché il telescopio non ha una visuale circolare e quindi potrebbe trattarsi di segnali deviati. Al momento non si sa se si tratta di un’interferza di origine umana o meno; le indagini sono ancora in corso.
Perché ci sono tutte queste esitazioni?
Veduta notturna del Telescopio di Parkes in Australia
Veduta notturna del Telescopio di Parkes in Australia

Si tratta di un’operazione estremamente complessa: ad oggi sono stati rilevati solamente 17 Fast Radio Burst, la cui esistenza è stata solitamente verificata in modo retroattivo, ossia analizzando i dati di alcuni radiotelescopi.
Normalmente la scoperta richiedeva parecchio tempo: il primo FRB mai rilevato ha “colpito” il Parkes Observatory in Australia nel 2001, ma è stato scoperto ben sei anni dopo. Mancava infatti una tecnologia e un sistema per catturarli “dal vivo”.
La prima volta che una di queste misteriose “pulsazioni radio” è stata osservata dal vivo è invece avvenuta poco più di un anno fa. Uno degli aspetti che rendono particolarmente difficile “cogliere sul fatto” i burst è la loro velocità: durano infatti pochi millisecondi, ma sprigionano nello spazio sotto forme di onde radio un’energia pari a quella emersa dal nostro Sole nel corso di diversi giorni.

Un team internazionale di scienziati ha dunque messo a punto un sistema per rilevare istantaneamente questi misteriosi fenomeni, grazie al Parkes Observatory e ad un supercomputer capace di analizzare in tempi rapidissimi i dati. “L’obiettivo era quello di ridurre il tempo che intercorre dal momento in cui il piatto [del telescopio viene colpito] a quello nel quale sappiamo che è accaduto da mesi a niente”, spiega alla BBC Evan Keane, primo autore dello studio pubblicato su Nature.

In questo modo, quando un burst ha colpito il telescopio il 18 aprile del 2015, è stato immediatamente possibile “puntare gli occhi” verso la sua fonte. Due ore dopo il segnale, i sei piatti da 22 metri del Australian Telescope Compact Array sono immediatamente stati puntati in direzione della porzione di cielo dalla quale proveniva il Fast Radio Burst, riuscendo a cogliere un bagliore residuo durato sei giorni.

Uno dei questi segnali, il più stuzzicante di tutti, è stato rilevato il 15 agosto del 1977, divenuto famoso con la denominazione di ‘Segnale WOW’. La trasmissione fu intercettata dall’astronomo Jerry Ehman mentre era impegnato nell’utilizzo del Big Ear Radio Observatory, presso l’Ohio State University, in un progetto di studio per conto del SETI.
Il ricercatore individuò una breve raffica di onde radio durata solo 72 secondi, trenta volte più forte del rumore di fondo e mai più riascoltato, nonostante le ripetute ricerche successive.
Il segnale fu ritenuto talmente notevole che Ehman cerchiò con la penna rossa la sequenza numerica del tabulato stampato da computer, annotando a margine la parola ‘WOW’, affibbiando involontariamente il nome che poi avrebbe reso famoso il segnale.
Gli scienziati ritennero che il segnale si adattasse molto bene ad alcuni criteri che permettevano di ipotizzarne un origine extraterrestre. Ma, nonostante le numerose ore di lavoro seguenti, nessuna sorgente fu identificata, nè fu possibile intercettare nuovamente la trasmissione. Ad oggi, il segnale ‘WOW’ risulta essere ancora un completo mistero.
L’unica certezza degli astronomi è che il segnale ha avuto origine nello spazio profondo, quindi o si tratta di un fenomeno astrofisico ancora sconosciuto agli scienziati, oppure è un segnale generato da un’intelligenza aliena.