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Raspberry pi parte 3: costruiamo il rapsberry

Bentornati su questo blog.
In questa puntata e nella prossima vedremo come montare il raspberry ed istallare il sistema operativo base, Raspbian.
Iniziamo dalla struttura base.
Costruire il Raspberry pi parte 1
Costruire il Raspberry pi parte 1

Questi sono gli elementi necessari per assemblare il raspberry pi:
1) il raspberry pi (ovviamente)
2) la custodia
3) un cavo HDMi per collegare il raspberry pi a un monitor (anche una tv)
4) una microSD con adattatore (quest’ultimo utilissimo quando dovremo collegare la microSD ad un PC)
5) un caricatore per smartphone.

Elementi base del raspberry pi
Elementi base del raspberry pi

Come si può vedere nell’immagine 2, la scheda raspberry pi è veramente piccola, ma ha in sé tutto quello che serve.

Il raspberry pi
Il raspberry pi

Queste sono le quattro porte USB, con accanto una porta ethernet:
Le porte del raspberry pi

Questa è la porta HDMi con accanto il connettore per il caricatore:

La scheda raspberry va inserita nella custodia ad incastro, senza viti , ganci o altro. Basta aprire la parte superiore bianca della custodia e sfilare la parte sottostante rossa. Nella foto potete vedere la disposizione successiva.

La scheda raspberry si inserisce a pressione seguendo le indicazioni per i buchi delle varie porte.

Fase 1:

Fase 2:

Fase 3:

Ora basta inserire la presa HDMi e collegarla ad un monitor e la presa del caricatore e il Raspberry è operativo.
Manca ancora la parte software, ma quella la vedremo nella prossima puntata…

Raspberry pi parte 2: che ci si può fare?

Esistono varie distribuzioni Linux per raspberry a partire dalla versione adattata al single board computer della distribuzione Debian, di cui si diceva anche sopra, Raspbian, in cui sono presenti di base software di calcolo avanzato come Wolfram Matematica e linguaggi di programmazione adatti alla didattica come Scratch, un software per la programmazione visuale a carattere didattico. Altre distribuzioni interessanti possono essere Openwrt, una distribuzione che trasforma il raspberry pi in un router portatile, che consente, ad esempio, di realizzare una rete wireless privata, oppure Openelec, una distribuzione ottimizzata per trasformare il raspberry in un media center, oppure Opendomo, distribuzione indirizzata alla domotica.

Il raspberry è certamente uno strumento più che valido, sia per un po’ di costo e dimensioni ridotti, sia per un primo approccio su robotica e programmazione.
Da un punto di vista didattico, i vantaggi dell’uso di raspberry pi è evidente. Innanzitutto, il costo irrisorio. Un raspberry costa intorno ai 35 euro, più tastiera e mouse in bluetooth (20 euro), cavo HDMi (10 euro) e un monitor (intorno ai 70 euro) non si superano i 150 euro, costo minimo di un pc assemblato appena accettabile (ma, ovviamente, senza monitor).
Inoltre, sul raspberry è già montato un software di calcolo Wolfram Mathematica, che costa di solito 240 euro nella versione desktop standard, ovvero il doppio del costo del raspberry più tastiera e monitor. Poi la versatilità del raspberry consente di utilizzarlo per i primi approcci alla robotica ad ogni livello, dalla primaria alla secondaria di II grado. Esistono inoltre vari elementi che, aggiunti al raspberry, consentono di usarlo per costruire apparecchi elettronici (come la fotocamera con display touch del video https://youtu.be/Jfca32qkgY8) o piccoli robot (come l’R2D2 nel video https://youtu.be/znuUm5vbSpI), controllabili in remoto, con rilevatori di movimento e di distanza, oppure gestire un impianto audio in streaming in varie stanze o un centro di controllo per gli elettrodomestici smart di una casa u(come nel video https://youtu.be/rPUMbV9_geo), oppure, unito a un modulo GPS e a un trasmettitore, diventare un sistema di rilevamento dell’altitudine dei palloni aerostatici, o, infine, costruire un sistema di videosorveglianza e sicurezza. Per fare un esempio, il software di monitoraggio di rete Overlook Fing è stato portato su piattaforma Raspberry Pi rendendo possibile installare sentinelle di monitoraggio a basso costo in reti remote.
Infine, è possibile collegare il raspberry alla scheda Arduino, ampliandone al massimo l’usabilità.
Una nota di colore: due Raspberry, opportunamente accessoriati, sono reduci da una missione sulla stazione spaziale internazionale ISS (il cosiddetto Astro Pi).

Raspberry pi parte 1: che cos’è il mini pc più economico del mondo

In pratica, il Raspberry Pi è un single-board computer, ovvero un calcolatore implementato su una sola scheda elettronica. E stato sviluppato nel Regno Unito dalla Raspberry Pi Foundation.
L’idea di base è la realizzazione di un dispositivo economico, concepito per stimolare l’insegnamento di base dell’informatica e della programmazione nelle scuole.
Raspberry Pi Foundation, organizzazione di beneficenza registrata presso la Charity Commission for England and Wales. Il suo scopo è “promuovere lo studio dell’informatica e di argomenti correlati, soprattutto a livello scolastico, e di riportare uno spirito di divertimento nell’apprendimento del computer”.
La versione attuale, uscita agli inizi del 2016, è il Raspberry 3, lanciato il 29 febbraio 2016, ed ha alcune novità: è il primo modello con CPU a 64 bit da 1.2 GHz e ben il doppio della cache L2 (512 KiB sul Pi 3 contro i 256 del Pi 2), a cui si affianca 1 GiB di RAM LPDDR2 (900 MHz).
Il nuovo modello integra anche i moduli Bluetooth (4.1 e Low Energy) e Wi-Fi 2.4 GHz 802.11n.
La Raspberry Pi Foundation diffonde ufficialmente sistemi operativi basati su GNU/Linux, fra cui Raspbian (derivata a Debian), per gestire il raspberry. Per chi non vuole smanettare sul terminale (Osx) o sulla shell (Linux), esiste anche NOOBS, un installatore semplificato per sistemi operativi compatibili con il raspberry.
Esistono poi distribuzioni per l’utilizzo del Raspberry Pi come Media Center, basate per lo più su Kodi: OpenELEC, XBian e OSMC.
Inoltre, esistono diversi software di programmazione per il raspberry.
Ad esempio, il software open source Aseba per la programmazione di robot è disponibile su Raspberry PI. Utilizzando il Raspberry PI in unione con Aseba e il robot Thymio II (sviluppato nell’ambito del programma NCCR Robotics dalla collaborazione tra l’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) e l’Ecole Cantonale d’Art de Lausanne (écal)), infatti, è possibile creare, a costi veramente contenuti, un vero e proprio laboratorio didattico di Robotica.
Mojang e 4J Studios stanno sviluppando una versione di Minecraft per questa piattaforma.