TEMPO, MEMORIA E RECUPERO DI UNA COMUNE IDENTITA’ CULTURALE
La ricerca della propria identità culturale è una tendenza sociale molto vitale e sentita nella vita civile di un popolo, soprattutto in quello italiano “geneticamente” predisposto alla creatività poliedrica ed originale.
Si tratta, in fondo, di riscoprire peraltro gusti, visioni e concezioni di cose che, pur nelle loro diverse manifestazioni attraverso i differenti secoli della storia dell’umanità, hanno in comune la ricerca di processi innovativi, di ordine anche tecnologico, risultati in grado di valorizzare sempre più al meglio i complessi aspetti ed i momenti più salienti del vivere quotidiano di una comunità.
La redazione del Centro Studi Bruttium ha materializzato o almeno cercato a titolo sperimentale, con la presentazione di questi particolari Volumi, di offrire ai lettori, amici e stimatori delle pubblicazioni curate dal Centro medesimo, una peculiare ”proposta culturale”.
Si mira così a far comprendere anche “visivamente” al lettore interessato, come venivano ad esempio trattati, dalla stampa, avvenimenti piccoli o grandi che fossero, in tempi appunto ormai più o meno distanti da noi, non solo temporalmente ma anche in termini di modi di pensare e agire e di valori.
In tale modo operando, ci è sembrato utile, per di più, fissare ed evidenziare eventuali componenti di raffronto, con le loro ovvie convergenze e divergenze fisiologiche, tra passato e presente, non dimenticando che, sempre e comunque, il presente rimane “figlio” del Passato e “padre” del futuro.
L’idea progettuale materializzata da questi Volumi e così delineata, accanto ad una evidente utilità legata ad un processo critico e conoscitivo, si ritiene non si presti nè sia predisposta per essere una copia pedissequa di uno dei tanti testi in circolazione, presso amatori o antiquari, ma sia stata concepita come un sano strumento di condivisione culturale di letture, da noi fatte e ritenute degne di essere messe a confronto con altri elementi testimoniali della nostra cultura storica, economica e sociale.
Infine, non è superfluo aggiungere che i testi proposti fanno parte di Archivi Storici Privati messi a disposizione dei lettori dal Centro Studi Bruttium e non intendono ledere, nel suo utilizzo pratico, nessun diritto all’opera, ma dare contributi spontanei quanto gratuiti, ai fini di una necessaria divulgazione culturale a beneficio delle nuove generazioni e del mondo della Scuola.

La nascita di un capolavoro non può essere fissata rigorosamente nei limiti del tempo nè se ne possono fissare esattamente le circostanze. Ma per lo studioso il pensiero è più importante di qualunque data, perché il sorgere del pensiero porla in sé la nascila dell’opera d’arte.
L’opera nasce col pensiero e incomincia da questo la sua vita, il suo sviluppo; diventando da idea, opera concreta. E’ appunto per ciò che l’umanista festeggia quest’anno il quarto centenario della nascita d’un capolavoro.
Quattrocento anni fa nacque nell’animo di un genio creatore la cupola, la meraviglia dell’architettura, quell’apparizione a forma ovale che «sembra infischiarsi di ogni regola geometrica e che non può essere spiegata da nessuna regola meccanica». E difatti, essa si libra con incredibile leggerezza, sembra quasi a dispetto di ogni legge fisica, sopra l’Urbe, enunciando l’onnipotenza dello spirito
umano, la forza del genio sopra la materia.
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Per la stampa (anche casalinga!) su fogli A4 – Fronte /Retro S-CONFINI n. 0 di R. TAMASSY 1947