RASPBERRY PI STAGIONE 3 Puntata 7: Ip statico

Salve, e ben tornati, dopo qualche settimana di assenza, alla rubrica sul raspberry Pi, che questa volta si occupa di IP statici e dinamici nella rete domestica. Cosa? Non sapete cosa sono? Ok, un problema alla volta. Continuate a leggere e lo saprete…

Cos’è un Ip statico

Nelle reti domestiche, gli indirizzi IP non sono quasi mai fissi, ma variano entro degli intervalli specifici.
E’ il router ad assegnare un nuovo indirizzo IP automaticamente quando il computer si collega alla rete o se ci sono modifiche alla configurazione.
All’utente, il fatto di avere un IP o un altro non cambia nulla nella velocità di internet e nella funzionalità delle applicazioni.
Quando si parla di IP statico invece si vuole che tale indirizzo di rete non cambi mai.
In questo caso è il computer a decidere l’indirizzo che vuole, comunicandolo al router.
Quando si va su Internet, però, la situazione è un po’ diversa, perché i provider internet (o ISP che dir si voglia) chiedono il pagamento di una tariffa supplementare se si vuole un IP statico.

A cosa serve un Ip statico

In poche aprole, a fissare un IP in modo tale che l’accesso alla rete, domestica e Internet, sia con un indirizzo fisso e stabile, in modo da non dovere, ad esempio, ripetere ogni volta la ricerca dell’IP assegnato al device che stiamo utilizzando nella pagina del nostro modem.
Ancor di più, un IP statico è fondamentale nel gioco dell’automatizzazione, eprché non sempre è possibile ad ogni accensione del device controllare quale sia l’indirizzo nella rete, poi inserirlo manualmente nel nostro software di gestione dei processi di automatizzazione. Inoltre, potremmo volere che l’accesso alla rete sia automatico all’avvio, senza alcun intervento esterno.
Per tutte queste (e chissà quante altre ragioni) può essere utile settore un IP statico per il nostro device.

Come si ottiene un Ip statico

per quanto riguarda Internet, le opzioni sono due:
1) pagare il proprio ISP per il servizio;
2) utilizzare un servizio come noIP che consente di reindirizzare il traffico verso il nostro pc connesso alla rete attraverso il server che fornisce un codice unico e stabile di accesso, bypassando l’indirizzo dinamico fornito dall’IP (che comunque rimane).
Di queste soluzioni parleremo, però, un’altra volta.
In questa puntata, infatti, vedremo come settore un IP statico nella rete domestica per i nostri pc Linux e, in particolare, per il nostro lampone di fiducia, il Raspberry Pi.

Un Ip statico per l’Rpi

Per configurare un IP statico su qualunque sistema Linux (e quindi non solo sul raspi) è sufficiente aprire una finestra del terminale (Fig. 6) e digitare il seguente comando:
sudo nano /etc/dhcpcd.conf
Questo aprirà il file dhcpcd.conf nella finestra dell’editor nano. Nell’esempio riportato nel file dhcpcd.conf, basta quindi decommentare le seguenti righe e modificare i dati in base alla propria rete e all’indirizzo IP che si vuole usare per la connessione remota:

interface wlan0
#oppure eth0 se si usa una rete LAN
static ip_address=192.168.1.100/24
#un qualsiasi indirizzo nel segmento di rete del proprio router
static routers=192.168.1.1
l'indirizzo IP del router
static domain_name_servers=192.168.1.1 8.8.8.8

#indirizzi statici dei server

Una volta salvato il file e riavviato il sistema, l’IP statico così impostato permetterà di effettuare la connessione VNC utilizzando sempre lo stesso indirizzo.

Ecco fatto. Ora abbiamo il nostro IP statico. Ma è tutto qui?
No, purtroppo, perché la sicurezza è importante e potrebbe essere opportuno offuscare la password e il nome della rete per proteggerli da malintenzionati, ad esempio.
Ma di questo parleremo un’altra volta.
Per oggi è tutto, ad maiora…

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