I mostri dell’immaginario puntata 2: gli Sciapodi

Seconda puntata della rubrica sui mostri del nostro immaginario. Questa volta si parla degli Sciapodi, tizi strani che stanno all’ombra. Un’ombra un po’ particolare…

Immagine di uno sciapode tratta da Le Cronache di Norimberga (1493).
Immagine di uno sciapode tratta da Le Cronache di Norimberga (1493).

Chi sono gli Sciapodi?

Gli Sciapodi (σκιάποδες — dal greco σκιά “ombra” e ποὑς “piede”) o Monopodi sono esseri mitologici dotati di una sola gamba e di un solo enorme piede che si supponeva abitassero l’India oppure in Libia.
Con questo termine s’indicavano in epoca greca, ad esempio in Alcmane, ma anche in Erodoto, alcuni leggendari abitanti della Libia caratterizzati da un solo enorme piede, col quale all’occorrenza essi si sarebbero fatti ombra (da cui l’etimologia del nome).

La storia

Il primo a parlare di queste mitologiche creature con una sola gamba – la parola verrebbe dal greco skiá-pódes, “che si fanno ombra con i piedi” – è stato Filostrato di Tiro che, intorno al 217 circa, le colloca in India. Nello stesso periodo, Ecateo di Mileto racconta di una analoga civiltà situandola, però, sulle coste dell’Egitto. Anche Plinio, traendo informazioni da Ctesia di Cnido, nella sua Naturalis Historia narra degli sciapodi chiamandoli però monocoli ossia “con una sola gamba”: «Ctesias scribit, et in quadam gente Indiae […] idem hominum genus, qui Monocoli vocarentur, singulis cruribus, mirae pernicitatis ad saltum; eodem Sciapodas vocari, quod in maiore aestu humi iacentes resupini umbra se pedum protegant» (1).

Schizzo di un bassorilievo con uno sciapode (in basso), cattedrale di Saint-Étienne a Sens
Schizzo di un bassorilievo con uno sciapode (in basso), cattedrale di Saint-Étienne a Sens
I Romani hanno spesso confuso questa parola con monoculus, “con un occhio solo”, quindi simili ai ciclopi. Per questa ragione, fin dal Tardo Antico, ai Ciclopi sfortunatamente venne contemporaneamente attribuita una sola gamba.
Da Plinio l’informazione riguardante l’esistenza degli sciapodi passa a Solino che, nei suoi Collectanea rerum memorabilium, afferma che si tratta di “creature che trascorrono la propria giornata distesi a proteggersi dal sole o dalla pioggia con l’enorme piede”. Anche Sant’Agostino, dopo averli citati nella descrizione del mosaico di Cartagine nel suo De Civitate dei (XVI, 8), ne parla, aggiungendo ulteriori dettagli alla loro descrizione e affermando che queste creature non fossero assolutamente in grado di flettere il ginocchio: “Item ferunt esse gentem, ubi singula crura in pedibus habent nec poplitem flectunt, et sunt mirabilis celeritatis; qu os Sciopodas uocant, quod per aestum in terra iacentes resupini umbra se pedum protegant” (2).
Il Liber monstrorum de diversis generibus sostiene che “dicono che esista un genere di uomini che i Greci chiamano sciapodi poiché si difendono dall’ardore del sole con l’ombra dei piedi giacendo supini. Sono velocissimi ed hanno un’unica gamba e le loro ginocchia sono rigide e non hanno articolazione” (3). Anche la Mappa di Hereford parla degli Sciapodi, che però chiama, seguendo la vulgata latina, Monocoli: “Monoculi: sunt in Yndia singulis cruribus pernici celeritate qui ubi defendi se velint a calore solis plantarum suarum magnitudine obumbrantur” (4).

 Alamy Una incisione raffigurante la sezione centrale della Mappa di Hereford. Fonte: Alamy Stock
Una incisione raffigurante la sezione centrale della Mappa di Hereford. Fonte: Alamy Stock

Una spiegazione razionale (se così si può definire…)

Per molti studiosi, questi esseri, descritti solitamente stesi sulla schiena mentre si fanno ombra con l’unico piede, altro non fossero che uomini in posizione yoga.

Nella cultura pop

Il compianto Umberto Eco, profondo conoscitore della filosofia e della letteratura medievali, cita sciapodi insieme a blemmi, panozi e altre creature fantastiche nei romanzi Baudolino (in cui compaiono come personaggi) e Il nome della rosa (in cui però si fa solo riferimento alle creature mostruose suddette).
Alcuni Sciapodi compaiono anche nel film Le cronache di Narnia – Il viaggio del veliero di Michael Apted del 2010.

Note

1) “Ctesia racconta che, tra le altre popolazioni dell’India vi è […] anche una razza di uomini, chiamati monocoli, che hanno una sola gamba, ma un’abilità mirabile per il salto; essi sono anche chiamati sciapodi, poiché in periodo di calore estremo hanno il costume di giacere supini proteggendosi dal sole all’ombra del piede”, Plin. Nat. Hist., VII, 2, 21-23.
2) “allo stesso modo dicono che ci sia una razza che ha un solo piede né piega il ginocchio, e che è di velocità incredibile; i quali chiamano Sciapodi, poiché giacendo per il caldo a terra supini si proteggono con l’ombra dei piedi”, Agos. De Civ. dei, XVI, 8.
3) Anon., Liber monstrorum de diversis generibus, I, 17.
4) “Monocoli; sono in India coloro che, dotati di singolo piede per la velocità, se vogliono difendersi dal calore del sole l’oscurano con le dimensioni dei loro piedi”.

Bibliografia

AA.VV., 1971, Enciclopedia Universale Rizzoli Larousse, Milano, Rizzoli.
Mariotti C., 2017, Mirabilia: gli Sciapodi, ovvero sull’inevitabilità delle formule, in “Studi Medievali e Moderni”, n.2 a. 2017, pp. 267-287.
Wittkower R., 1987, Le metamorfosi dell’Oriente: una ricerca sulla storia dei mostri, in Id., Allegoria e migrazione dei simboli, Torino, Einaudi, 1987, pp. 87-152.

E’ anche per questa volta, è proprio tutto…

Alla prossima con nuovi mirabilia

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