DANTE E IL LUPO di Raoul ELIA

Quando si mettono in connessione la la figura del lupo e la Comedìa dantesca, l’immagine che al 100% di chi mette a fuoco i due terminali della connessione (non molti, a dir la verità, ma qualcuno c’è) è quella della Lupa, la terza belva che impedisce al Sommo Poeta l’ascesa al monte “ch’è principio e cagion di tutta gioia” (Aligh., Div. Comm., Inf., I, 78;).

E certo quello è, insieme al canto di Francesca e Paolo, il canto più letto e commentato del capolavoro dantesco: canto proemiale, il I canto dell’Inferno si apre con l’immagine, tremenda e inquietante, della selva, oscura e tremenda che “poco più è morte” e col terrore che nello sconvolto e spaesato Durante degli Alighieri o di Alighiero, detto Dante, genera il ritrovarsi, senza sapere come (sul perché qualche dubbio verrebbe a chiunque), in uno dei posti più pericolosi dello spazio, reale e simbolico, del Medioevo: il bosco.

Continua a leggere o salva: SCRIBERE 07 di Raoul ELIA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.