Apollonio di Tiana, nato nel 4 d.C. a Tiana, un paese greco della Cappadocia, secondo la mentalità dell’epoca, era contrario che per propiziarsi gli Dei o il Dio Cristiano i sacerdoti dovessero uccidere e sacrificare animali sugli altari.
Già presso alcuni popoli primitivi venivano sacrificati bambini o ragazzi di ambo i sessi, oppure prigionieri, perché il loro sacrificio doveva servire a salvaguardare la vita futura e la sopravvivenza dell’intero popolo.
Apollonio, sapiente e taumaturgo, discendente di un’antica famiglia i cui capostipiti avevano fondato la città, aveva studiato a Tarso.
La sua nascita è legata ad un sogno della madre.
. . il concilio di Trento, con il decreto “De invocatione, veneratione, et reliquiis sanctorum et sacris imaginibus”, definì l’uso delle iconografie devozionali e ritenne che le “madonne galactotrophuse” fossero immagini sconvenienti.
Diverse chiese intitolate alla “Madonna del latte” mutarono denominazione.
I vescovi ebbero il compito di valutare le varie immagini e di decidere se fossero da ritoccate o rimuovere.
Dopo il Concilio, molte “madonne lattanti” furono classificate come bene artistico e non più come immagini di culto, tante furono rimaneggiate per ricoprire il seno della Vergine, cosa che spesso sembra frutto di autocensure e ripensamenti da parte degli stessi autori.
Per il popolo, però, l’allattamento materno era uno dei principali fattori economici della famiglia; con esso era possibile evitare di assoldare una balia o di comprare latte animale; una puerpera
procace poteva essere perfino un investimento familiare se allattava anche i bambini di altre mamme “asciutte” (affette da ipogalattia) o “snaturate”.
Per eventuale stampa il formato della pagina è un A5 Il Formato A5 ha le seguenti dimensioni: in centimetri è 14, 8 cm x 21,0 cm in millimetri è 148 mm x 210 mm in pollici è 5,8 in x 8,3 in
Il Comune di Mesoraca, in un’istanza del 30 Aprile 1898 rivolta a S. E. il Ministro delle Finanze del Regno d’Italia-Roma e concernenti i beni del Ritiro dei Padri Pii Operai di Mesoraca, a beneficio dell’Istruzione Pubblica,
così recitava: “Esiste, da tempo remoto, nel Comune di Mesoraca (oggi in prov. di Crotone) un Istituto Pio denominato “Ritiro dei Padri Pii Operai“, avente per iscopo la istruzione e l’educazione civile e morale delle classi meno agiate, la cui fondazione mette capo al Regio Beneplacito del 15 Luglio 1752“.
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Nell’ambito della storia della Cristianità e dell’Umanità, il Concilio di Efeso, terzo nella serie cronologica della Chiesa Cristiana, segnò in mondo indelebile un netto confine tra la” concezione” pagana rispetto alla cristiana nell’ inquadrare la figura della donna nel tessuto sociale e famigliare. I temi, messaggi e contenuti fondamentali del Concilio, nella forza evocatrice di tante dolci e belle icone della B.V.M. si scontrano oggi, apertamente e drammaticamente, con una quotidianità di vita purtroppo contrassegnata da una generalizzata “moda ginecida”, tendente pertanto all’eliminazione fisica di uno stuolo sempre più numeroso di donne, ritenute oramai “scomode” a giudizio dei loro” partners”. Si avverte dunque la necessità ed ancor più l’utilità, per così dire, di riprendere quel “cammino verso Efeso” connotato dalla preminente e singolare centralità dell’ “Universo Femminile” sancita da secoli. Su tali premesse, le fonti documentali e notiziarie ci consegnano ancora, con nitidezza, i momenti salienti dello svolgimento delle sedute conciliari ad Efeso, scandite da tensioni, diatribe teologiche e contrapposizioni dottrinali, al di sopra delle quali tuttavia prevalse la forte voce del Patriarca di Costantinopoli Cirillo. Infatti, con tutta la sua autorità e dignità, egli intonò, innanzi ai vescovi adunati in Concilio, l’inno di glorificazione della Vergine, salutandola Madre di Dio.
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Nella Bibbia non si parla dei 430 anni vissuti dagli Ebrei in Egitto, nella regione di Gessen, un territorio molto fertile che Giuseppe aveva dato alla sua famiglia, in questo secondo Libro della Bibbia, ugualmente importante dopo la Genesi, si narra invece dell’Esodo degli Ebrei dall’Egitto.
Nel Libro dell‘Esodo vengono narrati due particolari avvenimenti della vita degli Ebrei: l’uscita degli Israeliti dall’Egitto e la loro lunga permanenza nel deserto.
Dio aveva promesso ad Abramo che un giorno il popolo ebreo sarebbe divenuto un grande popolo e che avrebbe occupato la terra di Canaan.
L’Esodoè un libro storico-religioso e tratta della salvezza degli Ebrei e dell’Alleanza che Dio stringerà con questo popolo, che diventerà tanto numeroso, da far preoccupare notevolmente il Faraone.
Nella prima parte è narrata l’emancipazione dagli egiziani, nella seconda vi è l’Alleanza di Dio col suo popolo promulgando leggi civili, morali e religiose.
Intanto più aumentavano gli Ebrei come numero e più venivano oppressi e destinati ai lavori più umili e schiavizzanti. Un episodio divenne il motivo ultimo della grande decisione e così cominciò l’Esodo degli Ebrei dall’Egitto.
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Anni fa ebbi l’occasione di comprare una Bibbia acefala del 1592, priva della copertina, mentre le prime pagine iniziavano con la “Praefatio ad Lectorem”, con la “Clemens Papa VIII. Ad perpetuam rei memoriam”, ed in ultimo venivano riportate notizie riguardanti il teologo “Hieronymus (=San Girolamo). Questi, nato a Stridone (oggi in Croazia) nel 347 da una famiglia cristiana, da adulto, dopo un’iniziale libertà giovanile, si diede ad una vita contemplativa ed ascetica.
Con la conoscenza del greco e dell’ebraico, tradusse dall’ebraico in latino i numerosi testi biblici, provvedendo altresì alla revisione dei Quattro Vangeli, del Salterio e dell’Antico Testamento. Morì a Betlemme, dove si era ritirato, nel 419.
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Scrivere del mondo romano ormai sta diventando una gradita
abitudine.
Fra i miei post sul blog “Il mondo di Radar” e gli articoli su Odisseo, negli ultimi anni diversi aspetti del mondo romano sono stati da me affrontati, spero in modo chiaro e comprensibile.
Dai Saturnalia alle Defixiones, dalle feste alle divinità di Roma antica, mi è stato possibile analizzare diversi aspetti dell’uomo romano, per usare il titolo di un famoso testo di Andrea Giardina. Ma tutto questo quando è stato pubblicato il volume che spero stiate per leggere non c’era ancora. Miles Christi è, più o meno, il primo capitolo di una lunga ricerca che
continua tuttora sulla cultura e sulle tradizioni di Roma antica. Quindi spero abbiate un po’ di pazienza per questo breve saggio (o saggio breve?) che affronta un tema affatto marginale ma lo analizza in una contingenza storica particolare e non sempre studiata approfonditamente: il Tardo Impero.
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L’autunno di fuoco è arrivato, con il suo carico di sofferenze e di morti per l’epidemia di COVID19. Ma noi rimaniamo attivi e fiduciosi con la nostra ammiraglia in piena forma, con la pubblicazione del nuovo numero della rivista “la Ciminiera – ieri, oggi e domani”.
In sommario, nel n. 11:
1) Editoriale di Pasquale Natali p. 02
2) Novembre romano di Daniele Mancini p. 03
3) Fatti non foste per viver come vetro
di Raoul Elia p. 05
4) Un computer per le predizioni? di Raoul Elia p. 08
5) Sole e Luna nella mitologia norrena di Greta Fogliani p. 11
6) Il Mitreo dei marmi colorati di Ostia Antica di Daniele Mancini p. 15
7) Emigrazione di Angelo Di Lieto p. 17
8) Morire d’amore di Angelo Di Lieto p. 20
9) Gli Indios sono uomini: la Sublimis Deus di Paolo III (1537) di Gabriele Campagnano Zweilawyer p. 24
10) Viaggio nella Sessualità Medievale
Pier Damiani e Burchard di Gabriele Campagnano Zweilawyer p. 27
11) Studi sul mosaico della Casa di Aion a Paphos, Cipro, tradotto e rielaborato da Daniele Mancini p. 34
Hanno scritto per noi in questo numero:
Angelo Di Lieto, Raoul Elia, Gabriele Campagnano Zweilawyer, Greta Fogliani, Daniele Mancini,
Copertina del n. 7 2020 de la Ciminiera
L’estate avanza ed ecco che esce il nuovo numero de la Ciminiera. Anzi, siccome rispettiamo le tradizioni popolari, anche quella che dice “Agosto, moglie mia non ti conosco”, doppio numero della rivista associativa in uscita. 2 numeri al posto di 1:il settimo e l’ottavo numero del venticinquesimo anno della rivista “la Ciminiera – ieri, oggi e domani” sono online in contemporanea.
In sommario, nel n. 7:
1) Luglio romano di Daniele Mancini
2) La Calabria e la Sila, ai tempi della “Spagnola” salvarono il fratello maggiore del regista Vittorio de Seta di Francesca Ferraro
3) La Fisica dei Supereroi: run, Flash, run di Raoul Elia
4) Nevio Pompuledio, il re guerriero di Daniele Mancini
5) Strumenti di Tortura e Inquisizione: I Falsi in cui Avete Sempre Creduto di Gabriele Campagnano
6) Giovanna d’Aragona e la Torre dello Ziro di Angelo Di Lieto
7) Antonio Centelles ed Enrichetta Ruffo di Calabria di Angelo Di Lieto
Hanno scritto per noi in questo numero:
Angelo Di Lieto, Raoul Elia, Gabriele Campagnano, Greta Fogliani, Daniele Mancini,
Copertina del n. 8 2020 de la Ciminiera
In sommario, nel n. 8:
1) CHI È “BRUTTO, SPORCO E CATTIVO” ?,
2) Agosto, il mese di Augusto di Daniele Mancini
3) L’incantesimo di Circe di Greta Fogliani,
4) Il brigante Re Marcone e la moglie Giuditta di Angelo Di Lieto
5) Sesso nel Medioevo: il X Secolo di Gabriele Campagnano
6) Il papiro della moglie di Gesù di Raoul Elia
7) LA TORRE DI MONTELEONE E DIANA RECCO di Angelo Di Lieto
8) ALLO STUDIO OSTRAKA DELL’VIII SEC. A.C. DA SAMARIA, ISRAELE, di Daniele Mancini
9) Melqart, il dio di Annibale di Greta Fogliani
Hanno scritto per noi in questo numero:
Angelo Di Lieto, Raoul Elia, Gabriele Campagnano, Greta Fogliani, Daniele Mancini,
Si possono scaricare le due riviste ai seguenti link