La storia del personaggio, popolarmente noto con il nome di “Fra Diavolo” proposta nella Rivista Popolare Illustrata “Il Secolo XX” nel 1904 ci riporta ad una pagina drammatica delle vicende turbolente,
che investirono il Regno di Napoli e di Sicilia nel 1799 ed il decennio (1806-1812) che registrò l’insediamento del governo francese d’occupazione militare del mezzogiorno.
La vita di Fra Diavolo evoca, perciò, un periodo particolarmente deleterio segnato da una feroce e sanguinaria guerra civile tra le opposte fazioni filo borboniche e filo francesi, foriera di desolazione e morte in tutti i paesi del meridione d’Italia e specialmente della Calabria. ……
Questo scritto si propone il compito, assai ingrato, di provare a definire qualche schema di approccio per un’analisi del tema della donna romana nell’antichità. Il compito non è certo agevole e per più motivi.
Innanzitutto, perché i dati a disposizione sono molto limitati.
Come scrive Pricoco, “la cultura grecoromana non si era interrogata troppo spesso sui temi della sessualità, aveva fatto del matrimonio un tema diatribico, ponendo il quesito della sua convenienza per il sapiente, aveva lasciato gli argomenti più tecnici ai medici (si pensi, in età imperiale, a Galeno e Oribasio)” [Pricoco 1998, p. 9.]. Dunque, a parte il dibattito sul matrimonio e la tradizionale misoginia romana, nell’antichità si è prodotto (o almeno è giunto fino a noi) poco altro. E questo poco è abbastanza incanalato, sia per destinatari che per referenza di genere (maschile o femminile, insomma)
Attualmente nel complesso, la superficie forestale italiana considerando le aree sottoposte a controllo diretto da parte
dell’Amministrazione dello Stato (Parchi,Riserve, Rete Natura 2000) ascende al 35% circa del totale.
Per quanto riguarda il possesso della proprietà boschiva nella nostra penisola, si rileva che la maggior parte dei boschi è detenuta da soggetti privati per circa il 66,2%.
In tale contesto, oggidì, la regione Calabria con il suo 44% di boschi si colloca tra le regioni d’Italia più importanti per possesso di patrimonio forestale.
Questo fondamentale e ricco patrimonio boschivo del Bruttium serve a spiegare, fra l’altro,il costante interesse storico riservato da tutti i governi fin dal più lontano passato, a fronte, comunque, di peculiari prerogative di varia natura che hanno da sempre contraddistinto la realtà forestale della nostra regione.
Il primato del più antico racconto horror con protagonista un licantropo appartiene alla letteratura latina: è un brano celebre, concerne proprio la trasformazione di un uomo in un lupo (e non in un uomo-lupo, attenzione), è di età imperiale ed è raccontato nel Satyricon di Petronio, durante il banchetto a casa di Trimalcione che occupa la parte centrale del romanzo (o meglio, di quanto rimasto dell’opera dell’autore neroniano). Durante la celebre Coena Trimalchionis, infatti, alcuni convitati, fra una portata e l’altra, ammazzano il tempo raccontando storie ed aneddoti.
Quando tocca al liberto Nicerote, questi racconta un episodio vissuto in prima persona, ossia l’aver assistito con i propri
occhi alla trasformazione di un soldato in un lupo mannaro. Seguendo il testo originale, proviamo ad analizzare il brano sia da un
punto di vista narrativo che folklorico. Ci sarà qualche elemento interessante, vi anticipo…
– Incontro con Francesco Gabriele di Vittorio Politano e Pasquale Natali; – Le sirenedi Raoul Elia; – Santi monaci e chierici selvaggi di Marcello Barberio a cura di Paolo Alfiere; – DITITRAMBO – Le foto della discordiadi Alessandro Grammaroli; – Il sacco di Roma (846 d.C.) e la battaglia di Ostia (849 d.C.) di Gabriele Campagnano; – Durabilità del calcestruzzo romanodi Daniele Mancini; – Stazioni di ascolto antiaeree – Settembre, tempo di migraredi Domenico Caruso.
Sinossi:la sabbia è la caratteristica di alcuni tratti della costa ionica; in particolare dei tratti di formazione più antica, ovvero, di quella terra che in pratica ‘ha visto’ più delle altre. La silloge nel suo insieme è un omaggio al mare, a quello che il poeta si porta dentro, da quando ha lasciato la sua terra d’origine, e a quello in cui ogni uomo è costretto a navigare costantemente, tra le tensioni delle correnti e gli imprevisti delle onde.
La sabbia è lo stesso scorrere del tempo nella trappola del quotidiano, ma è anche la materia prima, se portata ad elevate temperature, per la formazione del vetro: così queste liriche danno voce al trascorrere delle inquietudini adulte e delle consuetudini bambine, in un continuo andare e venire di passato e presente, sempre correndo sul litorale della costa calabrese mai estromessa dalla vita del poeta, nonostante il presente ‘esilio’ – così si potrebbe definire – nell’operoso e necessario nord Italia. Le ‘elevate temperature’ del sentire profondo e dei sentimenti autentici, fondono la sabbia nel vetro delle emozioni che àncorano il lettore alla scoperta della radice comune di un passato ancora attuale, in una scrittura moderna con richiami classici, che non vuole nascondere la sua derivazione dagli stessi Greci che abitarono le coste ioniche, e sempre permeata di quella nostalgia che la rende così vera.
Pretendere di scrivere un saggio originale sulla storia della chitarra diventa oggi, quanto meno arduo, la letteratura musicale e chitarristica in particolare è ricchissima di pubblicazioni dedicati all’argomento, si rischia in questo modo di produrre un semplice doppione riassuntivo. Affronterò quindi l’argomento più dal punto di vista organologico e dell’evoluzione della scrittura per lo strumento fra le varie epoche. Questi argomenti sono tuttora oggetto di indagine musicologica.
Accanto ai musicologi che hanno lavorato soprattutto sui trattati, i liutai moderni hanno rivolto la loro attenzione sulla ricostruzione degli strumenti delle epoche passate, servendosi naturalmente degli strumenti conservati nei musei, ma anche dell’iconografia musicale.
Giorno 9 agosto avrà inizio l’importante manifestazione, per la promozione del vino Cirò e Melissa, “Cirò Wine Festival!”.
Per l’occasione abbiamo ritenuto opportuno anticipare la distribuzione del volume MONOGRAFIE, del dott. Mario DOTTORE, pienamente attinente al tema della manifestazione. Buona lettura e cin-cin con un bel bicchiere di Vino.
Il presente lavoro aperto sul mondo culturale della vitivinicoltura calabrese, arricchito dalle belle illustrazioni dello stimato maestro Salvo Caramagno, in ordine cronologico si unisce alle altre pubblicazioni del Centro Studi Bruttium qui di seguito elencate, link compresi
Nel mese di settembre 2023 sarà disponibile l’ultimo numero di Civiltà Comune avente come titolo:
IL PARCO NAZIONALE DI CALABRIA ….
L’autore di recente ha anche ultimato un complesso quanto difficile studio dal titolo” L’ARTE ENOICA NELLA TRADIZIONE CULTURALE MEDITERRANEA E NEI LINEAMENTI STORICI DELLA CIVILTA’ ITALICA” ancora inedito.
INTRODUZIONE
Nella Russia degli anni 20’, nel clima delle ricerche d’avanguardia, le barriere tra le varie arti vengono abbattute. Il teatro, il cinema, la pittura, la grafica e la poesia son i principali centri di attività che interagiscono in sinergie sincronizzate, allo scopo di mettere l’arte, la cultura a servizio delle masse.
La rivista LEF, fondata da Majakovskij, come i futuristi affermava la necessità di essere critici nei confronti dell’eredità letteraria del passato e soprattutto proclamava il principio dell’arte come Ziznestroenie ovvero come “costruzione della vita”, ossia il prodotto del lavoro dello scrittore non è un ‘opera d’arte, ma un oggetto e l’arte secondo il LEF, è appunto la creazione di quest’oggetto, è una “costruzione di vita”.
– L’arte di Giuseppe Barilaro di Vittorio Politano, Pasquale Natali;
– Tutta una repubblica in un pastificio – G.P. Callegari (1947); – Persistenza della magia rurale in un’area del catanzarese – Marcello Barberio; – Viaggi temporali, folli voli e rapimente alieni – Raoul Elia; – Innondazioni, valanghe: la colpa è anche nostra – R. de Benedetti (1951);
– Agosto, tempo d’estate – Domenico Caruso.