Archivi categoria: Crotone

ECOSISTEMI e storiche attività estrattive in Calabria

LA PREMESSA

   Sarebbe sicuramente arduo compito quello di approntare un pur approssimato elenco delle serie numismatiche, della vasta gamma di gioielli, statue, oggetti ed avanzi in genere (in metallo o leghe od argilla o roccia), prodotti nel corso del tempo nelle botteghe ed opifici delle “Poleis”, fiorite lunghe le coste della “Megale Ellas” e che oggi costituiscono un patrimonio culturale e di civiltà d’incommensurabile valore.
Tuttavia, se da un lato si dispone di una sufficiente messe di dati storici ed artistici sul patrimonio archeologico a noi pervenuto; molte lacune emergono quando gli elementi (materiali) costitutivi di tali reperti, ed i reperti stessi, devono o dovrebbero essere necessariamente “letti” in un contesto ambientale più vasto ed articolato.
Una “lettura”, in somma, che per completezza d’argomento, dovrebbe portare a chiarire il rapporto del definito patrimonio con l’ecosistema territoriale di appartenenza ovvero paesaggio storico, relazionato ai settori produttivi come quello primario, ad esempio, legato all’estrazione ed uso delle materie prime.

……

Mario DOTTORE

Continua a leggere o salva iDossier n.ro 15

Il Risorgimento in Calabria – Volume 3

Alla luce delle fonti storiche appare manifesto come i popoli europei accolsero con entusiasmo e tanta soddisfazione la fine di un ventennio napoleonico, segnato da un generalizzato quadro umano, sociale ed economico di distruzioni, privazioni e morti.
La nuova pagina di vita civile venne sancita dal ritorno sul trono dei sovrani spodestati da Napoleone in concomitanza dell’assetto politico dato all’Europa ed all’Italia dal Congresso di Vienna.

Continua a leggere –>

Il Capitano MARIO CILIBERTO, l’uomo e l’eroe.

Il bel capitano dagli occhi scuri e la dolce baronessa

Quella del Capitano di corvetta, il sommergibilista Mario Ciliberto, è una bella storia, purtroppo senza un lieto fine. Coraggioso e intrepido, si innamorò di una donna elegante e raffinata, Maria, conosciuta in qualche evento del bel mondo che allora si frequentava.
Fu una storia d’amore, una storia che si snodò tra gli anni ’30 e ’40, in un filo che legava due cuori e due cittadine, Crotone, città natale del capitano e Gioiosa, città natale della baronessina Macrì.

Marina VINCELLI

Continua a leggere

Risorgimento in Calabria 2 – 1848

Avvenimenti e fatti poco conosciuti che portarono le “Due Calabrie
all’Unità d’Italia

   La prima Fase del moto insurrezionale Calabrese nel Cosentino, così come emerge, nella prima parte della narrazione storica-militare culminò, nel 1848, nella formazione di numerosi Comitati di Salute Pubblica, che, nel significativo rispetto di una omonimia storica, ricalcavano quelli sorti durante la Rivoluzione Francese del 1789.
Pertanto, tali Comitati rivoluzionari condizionarono, sotto l’impulso dato da vari capi del movimento insurrezionale, la vita sociale ed economica di numerosi Comuni, Capoluoghi di Circondario e di Distretto della Calabria Citra II.da.
Come si avrà modo di constatare nella seconda parte della narrazione, essi avranno, ancor più, un ruolo importante non solo dal punto di vista politico ma anche logistico, organizzativo e militare nel complesso delle vicende che matureranno nei mesi successivi al Marzo 1848.

Continua a leggere o salva iQuaderni n.ro 40

Un inedito prontuario alfabetico longobucchese

Si può ritenere come cosa certa che non è facile reperire, ai giorni nostri, un manoscritto che costituisce un originale vocabolario di termini e “modi di dire” dell’antico dialetto calabrese, più peculiarmente, parlato nel XIX sec. a Longobucco (Cs), importante centro dell’alta valle del Trionto, nell’area della Sibaritide.
Il testo, per questa collocazione cronologica, non è, pertanto, frutto di moderne trascrizioni, acquisizioni, ovvero di “rilevamenti linguistici” attuali o del passato più prossimo.
Si vogliono, innanzitutto, evidenziare, preliminarmente e di primo acchito, i caratteri di insularità, separazione ed isolamento socioeconomico che nel 1863, data di attribuzione ufficiale del testo, connotavano, alla luce di inoppugnabili riscontri oggettivi e fonti documentali, le fasce pedemontane del vasto acrocoro silano.
Il riferito settore territoriale costituiva, di fatto, una realtà topografica ed ecologica “dove la regione silana assumeva l’aspetto più selvaggio”, come annotava, peculiarmente, l’illustre geologo italiano Domenico Lovisato nel 1878, nel corso delle sue indagini scientifiche sulla Calabria Settentrionale.
I marcati caratteri legati all’ambiente fisico, effettualmente, come è assodato, hanno da sempre ridimensionato od addirittura annullato i fenomeni di quella sorta di “contaminatio” linguistica e gli influssi dei mass media, allora fra l’altro inesistenti, sui costumi e le parlate in genere delle popolazioni stanziate nell’entroterra della nostra Regione.
Il prontuario Longobucchese/Calabrese, in una oggettiva sequenza spaziale e temporale, può ritenersi antesignano, in una qualche misura, tramite il letterato e studioso Giuseppe Bartoli da Longobucco, di quegli studi filologici e linguistici affermatisi in Calabria nel XX secolo.

Mario Dottore – Antonio Cortese

Continua la lettura o salva: iDOSSIER n. 13/2022

ERO BAMBINO NEL ’47

I bambini degli anni ‘40-‘50

   L’aver letto su un quotidiano nazionale alcune riflessioni sull’essere stati bambini negli anni ’50 mi ha indotto a ricordare la mia infanzia vissuta negli anni ’40. Essendo nato nel 1941, essa si svolse a cavallo degli anni suddetti e gli anni ’50. Proverò a narrare i miei ricordi ed i ricordi di cose che mi furono raccontate. Parlerò come se fossi ad una riunione di amici coetanei, dove ognuno dice le sue cose. Non sarà un trattato di antropologia sociale, ma saranno solo riportate cose viste e vissute più di mezzo secolo fa; e non saranno nemmeno “Le memorie di ottuagenario”, non ho l’età e d’altronde quelle sono state già scritte. Le cose che saranno raccontate nascono solo dai ricordi e tutt’alpiù saranno filtrate dalle esperienze e conoscenze acquisite in seguito. Non saranno consultati libri né esperti; imprecisioni, anacronismi, omissioni saranno tali perché così sono contenuti nei ricordi. Verrà fuori, almeno spero, la testimonianza di un’epoca di ristrettezze e povertà, ma non solo, vissuta da un bambino fra bambini venuti fuori da una grande guerra.

Antonio NICOLETTA

PER CONTINUARE A LEGGERE (O SALVARE) iQUADERNI 31_2022

CIVILTÁ MEDITERRANEE ED ORIZZONTI LINGUISTICI

           CIVILTÁ MEDITERRANEE ED ORIZZONTI LINGUISTICI              .

di Mario DOTTORE e Antonio CORTESE

   Il percorso culturale, materializzato con questo lavoro, si concatena, prioritariamente, a due specifici periodi storici, tra loro separati da un arco temporale di c.a. 10 secoli.
L’arco temporale, infatti, ha come estremi la classica Civiltà Greca, generatrice di un vitale movimento di Colonizzazione, anche verso le terre d’Occidente, e la Civiltà Bizantina, correlata ad un vasto ed intenso processo di ellenizzazione del Bruzio ed in generale dei territori dell’Italia Centro Meridionale ed insulari, a partire dal VI sec. d. C. c.a.
In tale contesto si inserisce, questa compendiata analisi conoscitiva sulle colonie greche nell’Italia Meridionale, specialmente di quelle Calabresi.
Lo studio intrapreso può, senz’altro, recare un positivo contributo per l’approfondimento di quei caratteri legati alla nostra primordiale identità etnica e culturale.
Nel quadro storico, economico e sociale di riferimento si colloca, infatti, “la questione grecanica”, il complesso, cioè, dei problemi storici, linguistici, etnici, culturali e religiosi relativi alle popolazioni ellenofone di Calabria e, più generalmente, dei Greci d’Italia.
Il presente “Dossier” sulla “vexata quaestio” non ha, certo, la pretesa di dare, in merito, dei dati definitivi e, tantomeno, di giungere a soluzioni precise e conclusive; ma ha solamente lo scopo di riesaminare e, perché no, di riproporre all’attenzione degli studiosi uno degli aspetti più interessanti della questione, cioè quello storico, che in nessun modo può essere disgiunto da quello linguistico.

CONTINUA A LEGGERE (O SALVA) iDOSSIER 12-2022 –>

Ecosistemi e Cultura

UNA TERRA DA DIFENDERE E RISPETTARE

La Difesa della Natura e della Salute Umana dai danni derivanti dalla contaminazione di sostanze e composti chimici, come prodotto delle attività umane, sono diventate da tempo priorità ineludibili nella politica e programmazione degli Stati Europei ed Extra Europei.
Giova ricordare come le migliaia di nuovi composti e molecole chimiche, alla base dei presidi sanitari che ogni anno vengono sintetizzati nei laboratori di tutto il mondo, entrando in circolo negli organismi viventi, oltre a causare effetti collaterali a breve o lungo termine, danno origine, a contatto con l’Acqua, la Terra e l’Atmosfera, a reazioni e trasformazioni di vario tipo.
Si tratta di un complesso di reazioni e trasformazioni, generate da combinazioni imprevedibili, attesa la vastità  e variegatura degli ambienti, pur nel rispetto delle leggi fisiche chimiche e biologiche acquisite dalla Scienza, incluso l’“aureo” principio del Paracelso “Tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto”.

LEGGI o SALVA il DOSSIER n.ro 11-2022

L’altro modello – Spigolature iconografiche e culto Mariano in Calabria


. . il concilio di Trento, con il decreto “De invocatione, veneratione, et reliquiis sanctorum et sacris imaginibus”, definì l’uso delle iconografie devozionali e ritenne che le “madonne galactotrophuse” fossero immagini sconvenienti.
Diverse chiese intitolate alla “Madonna del latte” mutarono denominazione.
I vescovi ebbero il compito di valutare le varie immagini e di decidere se fossero da ritoccate o rimuovere.
Dopo il Concilio, molte “madonne lattanti” furono classificate come bene artistico e non più come immagini di culto, tante furono rimaneggiate per ricoprire il seno della Vergine, cosa che spesso sembra frutto di autocensure e ripensamenti da parte degli stessi autori.
Per il popolo, però, l’allattamento materno era uno dei principali fattori economici della famiglia; con esso era possibile evitare di assoldare una balia o di comprare latte animale; una puerpera
procace poteva essere perfino un investimento familiare se allattava anche i bambini di altre mamme “asciutte” (affette da ipogalattia) o “snaturate”.

Franco FERLAINO

LEGGI-SALVA: iQuaderni N.ro 24


Per eventuale stampa il formato della pagina è un A5
Il Formato A5 ha le seguenti dimensioni:
in centimetri è 14, 8 cm x 21,0 cm
in millimetri è 148 mm x 210 mm
in pollici è 5,8 in x 8,3 in

“Il Cirò” come Cultura e Coltura

Una interessante opportunità d’indagine culturale  ed antropologica nell’ambito del Settore produttivo  vitivinicolo regionale, è sicuramente offerta dal Sistema-Distretto riguardante i caratteri del segmento di filiera  storica del Marketing  e del Commercio del vino ‘’Cirò’’.

Mario DOTTORE

CONTENUTI

05 – Indotti commerciali e vie di comunicazione
15 – Un vino sulle rotte italiche e del Mediterraneo
19 – Il “CIRO’” Nelle vicende di un carico marittimo del XVI secolo
24 – Il “CIRO’” tra leggenda e realtà
32 – Il “CIRO’” nel contesto storico-giuridico della sua denominazione d’origine  ed in due inventari del XVI secolo
43 – Il  “CIRO’” in frammenti statistici descrittivi
47 – Il “CIRO’” nella “nobiltà letteraria” italiana ed europea del XIX e XX secolo
67 – Bibliografia essenziale

LEGGI-SALVA: iDossier N.ro 07-2021


Per eventuale stampa il formato della pagina è un A5
Il Formato A5 ha le seguenti dimensioni:
in centimetri è 14, 8 cm x 21,0 cm
in millimetri è 148 mm x 210 mm
in pollici è 5,8 in x 8,3 in