Chi ha avuto la fortuna di conoscere Giuseppe Cosco non può che ricordarlo con affetto e ammirazione per la sua perspicacia e competenza che riversava nelle sue posizioni sia esse esoteriche che professionali. Con lui ho organizzato diversi incontri-dibattito, sia nella sede del Bruttium che in altri siti, e pubblicato diversi suoi scritti. L’ultimo lavoro che mi ha dato è questo “Il Mito – l’Opera e la ricerca segreta” che ripubblico a sua memoria (Nel 2002 durante un’udienza, nel tribunale di Catanzaro, dove stava presentando una perizia grafologica, si è improvvisamente accasciato, colpito da un infarto). Mi propongo di farvi leggere successivamente “Stress, malattia e scrittura” (distribuito gratuitamente alla conferenza “Scrittura e personalità” del 20-02-2001) e “Tutto quello che non vi hanno detto sul FLUORO“. Buona lettura.
Per eventuale stampa il formato della pagina è un A5 Il Formato A5 ha le seguenti dimensioni: in centimetri è 14, 8 cm x 21,0 cm in millimetri è 148 mm x 210 mm in pollici è 5,8 in x 8,3 in
Per continuare a proporre sempre nuovi punti di riflessione e spunti di approfondimento culturale si è pensato di chiedere una maggiore partecipazione a chi ci segue. Questo richiamo, ad una più larga partecipazione, dovrebbe corrispondere ad un arricchimento delle proposte editoriali.
Vorremmo, ad esempio, aprire un più ampio spazio di discussione sul mondo dei Comics dando possibilità ad autori e disegnatori di presentare le loro opere con una degna veste editoriale.
Tanto per ricordare, anche a noi stessi, organizzammo, nel lontano 1997 un corso didattico dal titolo “Il fumetto e i giovani” avente come docente, tra gli altri, il giovane Lucio Parrillo(illustratore oggi affermato) e chiuso con una stupenda mostra dei lavori prodotti e la nascita di nuovi ed entusiasti giovani disegnatori. (potete visionare il resoconto sul nostro sito storico).
La rivista di questo mese è dedicata all’Artista catanzarese Claudio Pistoia. Artista che sa rappresentare, anche in modo ironico, i sentimenti più nascosti e più sinceri del nostro animo.
L’ultima sua interpretazione stilistica lo distingue e lo rende unico nel panorama artistico e, come dice lui, “ormai non ho bisogno di firmare per far capire che è una mia opera”. Condivido!
All’interno troverete alcuni interventi dello scrittore e saggista Antonio Iannicelliche sono anche l’inizio di una graditissima e preziosa collaborazione.
Per questo numero avevamo predisposto una seconda possibile copertina, la proponiamo in quarta, dove il guardare in su definisce un ascesa che rompe anche la composizione grafica.
Alla prossima.
Per eventuale stampa il formato della pagina è un A4 Il Formato A4 ha le seguenti dimensioni: in centimetri è 21,0 cm x 29,7 cm in millimetri è 210 mm x 297 mm in pollici è 8,3 in x 11,7 in
Per eventuale stampa il formato della pagina è un A4
Il Formato A4 ha le seguenti dimensioni:
in centimetri è 21,0 cm x 29,7 cm
in millimetri è 210 mm x 297 mm
in pollici è 8,3 in x 11,7 in
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La piacevole condivisione, di questo mese, è l’annuncio di aver aumentato gli amici e collaboratori della rivista, infatti parte con questo numero una nuova collaborazione con un amante del bello e studioso della Storia dell’Arte.
Il suo nome è Roberto Cafarotti; a lui è dedicato questo numero, una rubrica fissa e la terza e quarta di copertina. Grazie Roberto, da tutti noi, per aver accettato l’invito.
Condivido inoltre questo numero de La Ciminiera, già accattivante dai titoli degli interventi (che potete leggere in copertina) ma è ancora più intrigante culturalmente se si leggono anche gli autori di questi titoli. Ma vorrei che giudicaste anche voi, essendo io parte attiva e, per alcuni, potrei peccare di buonismo. (Anche se chi mi conosce sa che non sono facile nei giudizi e nei rapporti di collaborazione, essendo molto critico, selettivo e poco disponibile a compromessi). Alla prossima.
Secondo quaderno dedicato ai misteri della Calabria.
Dopo la ristampa della prima edizione, pubblicata dal CSB ormai quasi 20 anni fa, riparte la riproposizione delle leggende dei misteri della tradizione folklorica recente e meno recente della Calabria.
Nelle pagine che seguono, ai tradizionali fantasmi, il cui status è ormai mondiale e canonizzato dal cinema e dalla TV generalista, si affiancano leggende meno comuni, più legate alle tradizioni locali e al passato, antichissimo di questa terra che era ricca e fertile quando ancora Roma era un’accozzaglia di ladri e criminali accolti da Romolo nel suo asylum sul Palatino.
Leggende che si ricollegano al sostrato greco classico, ma anche al folklore contadino e a leggende più moderne ma non meno interessanti perché piene di spunti di analisi antropologica e di un bagaglio di conoscenze tradizionali la cui origine si perde nel remoto passato degli abitanti di quella bella e selvaggia terra che è la Calabria.
Spero perciò che gradirete le storie che seguono, tutte tranne l’ultima già pubblicate a suo tempo su diversi numeri de La Ciminiera ma qui riproposti in versione riveduta e (s)corretta dallo stesso autore che, con passione, le aveva raccolte ed analizzate. Al termine, è stato inserito un capitolo inedito, dedicato ad una leggenda propria di un’area poco analizzata della Calabria, l’area grecanica sulla punta dello Jonio reggino: le Narade, vere e proprie entità ibride che nulla hanno ad invidiare ai ben più noti vampiri o lupi mannari.
Misteri di Calabria 01 – n.ro 05/2021 di Raoul ELIA
Questi (primi) fantasmi…
Quando, ormai ben 17 anni fa, raccogliemmo questi miei primi articoli sulle leggende e le storie di fantasmi che infestano, è il caso di dirlo, le terre calabre, il clima era ben diverso. Più solare e felice sicuramente.
Perlomeno, niente epidemia e conseguente crisi economica e sociale.
Era l’ormai remoto 2004.
A questo volume dovevano seguire altri che avrebbero raccolto tutte le storie che eravamo riusciti a raccogliere e a conservare per le future generazioni, perché ricordassero, con un pizzico di ironia, le tradizioni di una terra che, fino a 60 anni fa, era ancora fortemente contadina e che della modernità ha preso solo gli elementi più deteriori.
Poi, complice il crollo della sede e la successiva “erranza” che ha caratterizzato la vita associativa, le mutate esigenze dell’associazione e, perché no, i differenti percorsi intrapresi dall’autore, hanno interrotto al primo volume questa opera di ricerca e conservazione. Sperando di fare cosa gradita ai nostri cinque lettori, per parafrasare l’autore dei Promessi Sposi (lo so che in realtà sono ben sei!), ripartiamo con questo numero uno, rivisto e (s)corretto dall’autore stesso, con la promessa di non lasciarlo orfano e senza famiglia ma di farlo seguire (a breve, si spera) da qualche altro volume, anche, perché no, con inediti.
In fondo, le leggende non sono ancora del tutto scomparse…
Copertina del n. 9 2020 de la Ciminiera
L’estate sta finendo, recitava la ormai dimenticata canzone dei Righeira, ma niente lacrime: puntuale come non mai, ecco che esce il nuovo numero della rivista “la Ciminiera – ieri, oggi e domani”.
In sommario, nel n. 9:
1) SETTEMBRE, IL MESE DELLA TRIADE CAPITOLINA di Daniele Mancini p. 04
2) Di alfabeti universali, profezie da fine del mondo, informatica e altre quisquilie di cultura (?) generale di Raoul Elia p. 06
3) Reati Sessuali nell’Ecloga di Leone III di Gabriele Campagnano Zweilawyer p. 13
4) Il vero uomo d’acciaio era italiano (o no?) di Raoul Elia p. 18
5) La Madonna di Loreto di Greta Fogliani p. 21
6) IL MUSEO EGIZIO DEL CAIRO di Daniele Mancini p. 24
7) STORIA DI UN AFFORCATO SUICIDA E DI UN PADRE PARRICIDA PER AMORE di Angelo Di Lieto p. 37
Hanno scritto per noi in questo numero:
Angelo Di Lieto, Raoul Elia, Gabriele Campagnano Zweilawyer, Greta Fogliani, Daniele Mancini,
Onde radio dallo spazio captate in Russia: sono di origine aliena?
Il telescopio russo RATAN-600 ha captato un forte segnale nella direzione di HD16459, una stella distante 94 anni luce dalla Terra. Le onde radio captate erano 4.5 volte più potenti del normale e alcuni hanno ipotizzato che possano trattarsi di un segnale alieno, ma la realtà potrebbe essere un’altra: Seth Shostak, direttore del SETI Research, non crede che il segnale venga da quella stella perché il telescopio non ha una visuale circolare e quindi potrebbe trattarsi di segnali deviati. Al momento non si sa se si tratta di un’interferza di origine umana o meno; le indagini sono ancora in corso.
Perché ci sono tutte queste esitazioni? Veduta notturna del Telescopio di Parkes in Australia
Si tratta di un’operazione estremamente complessa: ad oggi sono stati rilevati solamente 17 Fast Radio Burst, la cui esistenza è stata solitamente verificata in modo retroattivo, ossia analizzando i dati di alcuni radiotelescopi.
Normalmente la scoperta richiedeva parecchio tempo: il primo FRB mai rilevato ha “colpito” il Parkes Observatory in Australia nel 2001, ma è stato scoperto ben sei anni dopo. Mancava infatti una tecnologia e un sistema per catturarli “dal vivo”.
La prima volta che una di queste misteriose “pulsazioni radio” è stata osservata dal vivo è invece avvenuta poco più di un anno fa. Uno degli aspetti che rendono particolarmente difficile “cogliere sul fatto” i burst è la loro velocità: durano infatti pochi millisecondi, ma sprigionano nello spazio sotto forme di onde radio un’energia pari a quella emersa dal nostro Sole nel corso di diversi giorni.
Un team internazionale di scienziati ha dunque messo a punto un sistema per rilevare istantaneamente questi misteriosi fenomeni, grazie al Parkes Observatory e ad un supercomputer capace di analizzare in tempi rapidissimi i dati. “L’obiettivo era quello di ridurre il tempo che intercorre dal momento in cui il piatto [del telescopio viene colpito] a quello nel quale sappiamo che è accaduto da mesi a niente”, spiega alla BBC Evan Keane, primo autore dello studio pubblicato su Nature.
In questo modo, quando un burst ha colpito il telescopio il 18 aprile del 2015, è stato immediatamente possibile “puntare gli occhi” verso la sua fonte. Due ore dopo il segnale, i sei piatti da 22 metri del Australian Telescope Compact Array sono immediatamente stati puntati in direzione della porzione di cielo dalla quale proveniva il Fast Radio Burst, riuscendo a cogliere un bagliore residuo durato sei giorni.
Uno dei questi segnali, il più stuzzicante di tutti, è stato rilevato il 15 agosto del 1977, divenuto famoso con la denominazione di ‘Segnale WOW’. La trasmissione fu intercettata dall’astronomo Jerry Ehman mentre era impegnato nell’utilizzo del Big Ear Radio Observatory, presso l’Ohio State University, in un progetto di studio per conto del SETI.
Il ricercatore individuò una breve raffica di onde radio durata solo 72 secondi, trenta volte più forte del rumore di fondo e mai più riascoltato, nonostante le ripetute ricerche successive.
Il segnale fu ritenuto talmente notevole che Ehman cerchiò con la penna rossa la sequenza numerica del tabulato stampato da computer, annotando a margine la parola ‘WOW’, affibbiando involontariamente il nome che poi avrebbe reso famoso il segnale.
Gli scienziati ritennero che il segnale si adattasse molto bene ad alcuni criteri che permettevano di ipotizzarne un origine extraterrestre. Ma, nonostante le numerose ore di lavoro seguenti, nessuna sorgente fu identificata, nè fu possibile intercettare nuovamente la trasmissione. Ad oggi, il segnale ‘WOW’ risulta essere ancora un completo mistero.
L’unica certezza degli astronomi è che il segnale ha avuto origine nello spazio profondo, quindi o si tratta di un fenomeno astrofisico ancora sconosciuto agli scienziati, oppure è un segnale generato da un’intelligenza aliena.
La piramide conosciuta come il Tempio delle Iscrizioni a PalenqueNel sito Maya di Palenque, in Messico, scavi archeologici recentissimi hanno portato alla luce, è il caso di dirlo, un canale d’acqua sotterraneo costruito sotto il Tempio delle Iscrizioni, il monumento funebre che ospita l’antico re maya Pacal.
Secondo l’archeologo Arnoldo Gonzalez, scopritore del tunnel, la tomba e la piramide sarebbero state costruite di proposito sopra una fonte d’acqua, in un periodo tra il 683 e il 702 d.C. Il tunnel porta acqua da sotto la camera funeraria fino all’ampia spianata davanti al tempio. L’idea è che indichi al re morto Pacal (Pakal K’inich Janaab’, conosciuto anche come Pacal il Grande o semplicemente Pakal, è stato il più celebre re maya di Palenque) un cammino verso il mondo ultraterreno. Maschera funeraria del re maya Pacal. Fonte: Wikipedia Lo scavo e il tunnel
Il tunnel, che si collega a un altro, è realizzato interamente in pietra e misura circa 60 cm sia di larghezza che di altezza.
Il direttore del settore archeologia dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH), Pedro Sanchez Nava, dice che la teoria di Gonzalez ha senso, alla luce delle scoperte effettuate presso altri siti precolombiani, come a Teotihuacan, dove era stato rinvenuto un altro tunnel d’acqua.
«In entrambi i casi era presente una corrente d’acqua», dice Sanchez Nava. «C’è un significato allegorico per l’acqua… dove il ciclo della vita comincia e finisce».
Lo scavo è cominciato nel 2012, quando i ricercatori si erano interessati alle anomalie sotterranee, rilevate grazie a strumenti di rilevazione come il georadar, sotto l’area di fronte ai gradini della piramide. Scavando in un punto hanno scoperto tre strati di pietra accuratamente disposti sopra il tunnel.
Gonzalez dice che lo stesso tipo di copertura a tre strati era stato trovato nel pavimento della tomba di Pacal, dentro la piramide. Alzato del tempio e del canaleAlzato del canale
Nota: Le immagini dell’articolo, ove non indicato diversamente, sono di fonte INAH, che si ringrazia. Il tunnel
Martedì 15 luglio alle ore 17:00 nella sala delle riunioni del Centro Studi Bruttium a Catanzaro Lido, alla presenza di un numeroso e qualificato uditorio, si è svolto un incontro sulla cultura sinica avente a tema: Il Libro e la Leggenda di Lao – Tzu Dio e Sapiente della Cina antica
Da sinistra: Annalisa Carbonara, Vittorio Bari, Teresa Mezzatesta, Antonio Signorile, Rosa Penulli.
“Momenti di…” Bruttium
NELL’AMBITO della manifestazione denominata “Momenti di…” organizzata dall’associazione culturale di volontariato, centro studi Bruttium, è pr evista alle 19, una, serata lirica di voci, pianoforte e danza, nei locali dello “Chalet Gagliardi” di Catanzaro lido. La manifestazione sarà curata dal soprano Seraflna Tuzzi, del conservatorio “Piccinni” di Bari e condotta dal maestro Giuseppe Mezzatesta. Saranno eseguiti brani di Mozart, Bizet, Verdi, Cherubini, Puccini, Offenbach, mentre gli intermezzi di danza saranno curati dall’associazione “studio danza” di Catanzaro lido, diretti dal maestro Gyula Molnar. Il primo degli appuntamenti in tabellone, “il fumetto e il giovane”, ha avuto come epilogo una mostra di tavole di fumetto, eseguite dai vari artisti di Catanzaro e Girifalco. A chiusura di questa serie di incontri, il prossimo 5 novembre, nella sala riunioni del Centro studi Bruttium, avrà luogo un dibattito sul tema: “Criminologia e scrittura”.
Il Quotidiano venerdì 31 ottobre 1997
Da sinistra: Serafina Tuzzi, Pasquale Natali. Rita Boccalone.
Serata lirica a Lido
Il Centro Studi Bruttium, Associazioni Culturale di Volontariato, nell’ambito della sua programmazione sociale denominata “Momenti di…” propone stasera alle ore 19 nei locali dello “Chalet Gagliardi” di Catanzaro lido una serata lirica di voci, pianoforte e danza. La manifestazione curata dal soprano Serafna Tuzzi del Conservatorio “Píccinni” di Bari sarà condotta. dal Maestro Giuseppe Mezzatesta.
Si esibiranno i soprani Annalisa Carbonara di Barie Teresa Mezzatesta di Catanzaro, il mezzo soprano Rosa Penulli di Cosenza, il baritono Vittorio Bari e il basso Antonio Signorile di Bari. Saranno accompagnati dai pianisti Maria Tartaglia e Gaetano Rizzo di Catanzaro.
Saranno eseguiti brani di Mozart, Bizet, Vendi, Cherubini, Puccini, Offenbach, Musorgsky ecc. Intermezzi.di danza classica saranno a cura dell’Associazione “Studio Danza” di Catanzaro Lido diretti dal Maestro Gyula Molnàr. Il primo di. questi incontri, “ll fumetto e il giovane” ha avuto come epilogo una mostra di tavole di fumetto eseguite dagli artisti: Tommaso Paone, Giuseppe Aiello, Alberto Giglio, Davide Lamanna, Daniele Scarfone da Catanzaro, Pietro Costabile da Maida e Fabrizio Zappella Miraglia da Girifalco.
Chiuderà questa serie di incontri, il 5 novembre, nella sala riunioni del C.S.B., il dibattito “Criminologia e scrittura”, con la partecipazione del dott. Aldo Fiale e del grafologo dott. Giuseppe Cosco.