Oggi vedremo un altro film di SF d’anta nipponico che, a i suoi tempi, fece un discreto successo: una nube di terrore (1960).

La sched(in)a
Titolo originale: GASU NINGEN DAI ICHIGO
Titoli americani: The First Gas Human, The Human Vapor.
Produzione: 1960 – Giappone, Toho, col., 92 min.
Regia: Ishirô Honda
Produttore: Tomoyuki Tanaka
Sceneggiatura: Takeshi Kimura
Musiche: Kunio Miyauchi
Effetti speciali: Eiji Tsuburaya
Cast:
Tatsuya Mihashi (Detective Okamoto)
Kaoru Yachigusa (Fujichiyo Kasuga)
Yoshio Tsuchiya (Mizuno, the Librarian / The ‘Vapor Man’)
Keiko Sata (Reporter Kyoko)
Hisaya Itô (Police Scientist)
Yoshifumi Tajima (Sergeant)
Yoshio Kosugi (Mean Detective)
Fuyuki Murakami (Dr. Sano)
Bokuzen Hidari (Jiya)
Takamaru Sasaki (Police Chief)
Minosuke Yamada (Official)
Tatsuo Matsumura (Editor Ikeda)
Ko Mishima (Detective Fujita)
Kôzô Nomura (Kyoko’s Fellow Reporter)
Ren Yamamoto (Nomura the Robber)
Someshô Matsumoto (Fujichiyo’s Teacher)
Yasuhisa Tsutsumi (Bank Manager)
Shôichi Hirose (Burly Guard)
Tetsu Nakamura (Journalist)
Toki Shiozawa (Wife)
Takuzô Kumagai (Kajimoto)
Kamayuki Tsubono (Policeman Ozaki)
Yutaka Oka (Cop)
Yukihiko Gondô (Shooting Guard)
Akio Kusama (Cop)
Mitsuo Matsumoto (Member of crime laboratory)
Hideo Shibuya (Audience member)
Junpei Natsuki (Bystander)
Haruo Nakajima (Transitional Vapor Man)

Un po’ di storia
La storia incrocia, come si dirà dopo, poliziesco e fantascienza in modo esemplare.
Un misterioso rapinatore svaligia una banca. Solo l’ispettore Okamoto (Tatsuya Mihashi) riesce a tenergli dietro in un lungo inseguimento in automobile, fino a sera inoltrata, in aperta campagna. Il ladro, però – avverte egli stesso con la voce fuori campo [invenzione del doppiaggio italiano]- “è un essere che nulla può uccidere”. La sua auto finisce fuori strada e si ribalta, ma i poliziotti non trovano il corpo nè le orme dell’inseguito. Si inoltrano a piedi nei dintorni e arrivano a una casa dove una grande danzatrice, Fujichiyo Kasuga (Kaoru Yachigusa), si esercita accompagnata dal fedele servitore. Interrogati, dichiarano di non aver visto nessuno, nè sentito rumori sospetti. Il molto denaro che la donna riceve, e il fatto che spenda una delle banconote rubate, si rivelano indizi sufficienti per farla sospettare di complicità e interrogare dalla polizia. Fujichiyo si rifiuta di rivelare l’identità dell’uomo che la aiuta, ma le indagini incominciano. La reporter Kyoko (Keiko Sata) aiuta Okamoto a far luce sul caso. La legge sta dando la caccia al protagonista considerandolo un mostro pericoloso, ma questi, di nome Mizuno, accetta di incontrare i giornalisti per rivelare la sua verità.
Il fuggitivo narra di essere vittima di un folle esperimento del dottor Sano il quale lo ha mutato in un uomo capace di trasformarsi a piacimento in un essere informe gassoso; confessa di aver ucciso Sano in uno scoppio di ira e poi, avendo preso familiarità con la sua nuova strana condizione, di avere svaligiato alcune banche… e ucciso qualche altro malcapitato (così, per gradire). A giustificazione dalla accusa di essere un ladro e un assassino sostiene che i soldi gli servivano per rilanciare la carriera di una attrice di cui è innamorato.
La polizia, allora, visti i risultati negativi dei sistemi tradizionali, decide di giocarsi la carta dell’amore e incarcera la donna ritenendola sua complice, e la costringe a collaborare per eliminare l’imprendibile e inarrestabile Mizuno. La trappola tesa ha però una tragica conclusione: nello scoppio di un teatro che era stato riempito di gas pensando di ucciderlo, l’attrice trova la morte e Mizuno scompare nel fuoco: il suo cuore è “morto” per l’amore perduto, ma l’uomo gassoso forse è indistruttibile…

Analisi
Malinconico e non privo di crudele ironia, Una nube di terrore è, insieme a Bijo to Ekatai Ningen (conosciuto nel Belpaese come Uomini H), una originale variazione sul tema della mutazione e si distacca nettamente dalla abituale produzione di Honda. Questi due film – assieme a Denso Ningen (The Secret of the Telegian) di Fukuda – vengono considerati una trilogia della Toho sul tema dei mutanti. Il modello dell’Uomo invisibile qui è ampiamente rivisitato, mancando nel protagonista, ad esempio, il delirio di onnipotenza che contraddistingue l’uomo invisibile cinematografico.
Curiosità
La voce fuori campo, presente in alcune scene del film, è una invenzione del doppiaggio che intensifica il lato romantico della storia, forse con l’intenzione di renderlo più esplicito e comprensibile al pubblico italiano.
Voto
4 su 6 (si può vedere)
Link esterni:
Un “assaggio” fornito dall’associazione Japananimation
Il finale in italiano