FUTUROPASSATO – RASSEGNA DI CINEMA DI FANTASCIENZA DELL’ETA’ DELL’ORO PUNTATA 179: King Kong (1976)

Buona domenica.
Questa puntata della nostra rubrica di fantascienza passata e futura si dedica al primo remake di uno dei film più famosi della storia del cinema: King Kong (1976).

La locandina del film
La locandina del film

La sched(in)a

Titolo originale King Kong
Paese di produzione USA
Anno 1976
Durata 135 min
Genere azione, drammatico, avventura, fantascienza
Regia John Guillermin
Soggetto Merian C. Cooper, Edgar Wallace
Sceneggiatura Lorenzo Semple Jr.
Produttore Dino De Laurentiis
Casa di produzione Universal Studios
Distribuzione in italiano Dall’Angelo Pictures
Effetti speciali Carlo Rambaldi, Glen Robinson, Frank Van der Veer, Rick Baker
Musiche John Barry
Scenografia Mario Chiari

Altra locandina con Jessica Lange in primo piano
Altra locandina con Jessica Lange in primo piano

Il cast

Jeff Bridges: Jack Prescott
Jessica Lange: Dwan
Charles Grodin: Fred Wilson
John Randolph: capitano Ross
René Auberjonois: Roy Bagley
Julius Harris: Boan
Jack O’Halloran: Joe Perko
Dennis Fimple: Sunfish
Ed Lauter: Carnahan
Jorge Moreno: Garcia
Mario Gallo: Timmons
John Lone: cuoco cinese
Garry Walberg: generale dell’esercito
John Agar: ufficiale
Keny Long: indigeno mascherato da scimmia
Sid Conrad: presidente della Petrox
George Whiteman: pilota elicottero dell’esercito
Wayne Heffley: colonnello dell’aviazione

Jeff Bridge
Jeff Bridge

Un po’ di storia

1976. Il paleontologo Jack Prescott (Jeff Bridges) si imbarca clandestinamente su una nave di un’immaginaria compagnia petrolifera, la Petrox, che sta salpando dal porto di Surabaya alla ricerca di un’isola misteriosa nell’Oceano Indiano, perennemente celata da una fitta nebbia. Fred Wilson (Charles Grodin), un intraprendente dirigente della compagnia, è convinto della presenza di un giacimento petrolifero nell’isola mentre Prescott, il quale non indugia a mostrarsi, ritiene che l’isola sia la dimora di un gigantesco animale sconosciuto. L’uomo, mentre sta per essere condotto nella stiva perché ritenuto una spia di una compagnia petrolifera rivale, avvista una scialuppa di salvataggio alla deriva in mare in cui giace Dwan (Jessica Lange), una giovane ragazza, unica superstite di un naufragio. Wilson effettua un controllo approfondito su Prescott sincerandosi della sua buona fede sicché viene arruolato quale fotografo della spedizione. Dwan, al risveglio, dice di essere un’aspirante attrice, a bordo di uno yacht di un regista esploso improvvisamente.

Tra Dwan e Jack nasce della tenera amicizia mentre la nave sbarca sull’isola. Vi sono ricchi giacimenti di petrolio ma anche un villaggio popolato da indigeni ostili, che necessitano di una donna per dei loro misteriosi riti, svolti al di là di una grossa fortezza. Come Prescott sospetta, l’isola è abitata da un gigantesco gorilla chiamato Kong, cui puntualmente i locali offrono una vittima per placare la sua ferocia.

Quella stessa notte gli indigeni rapiscono Dwan e la offrono in sacrificio a Kong. Tuttavia il gorilla preleva una spaventata Dwan ma, una volta soli, si mostra affettuoso e premuroso. Prescott, con il primo ufficiale Carnahan (Ed Lauter) e altri 4 marinai armati, organizza un’operazione di salvataggio per liberare la ragazza. Il gruppo, mentre sta attraversando un tronco gigantesco sospeso su di un precipizio, si ritrova faccia a faccia con Kong, il quale, pur di difendere Dwan, uccide parte della spedizione gettandola nel burrone, tra cui lo stesso Carnahan. Prescott, miracolosamente scampato alla morte insieme a Boan (Julius Harris), continua nella ricerca. Con grande delusione di Wilson, il petrolio non è sfruttabile sicché decide di fare di catturare Kong, per farne un’attrazione pubblicitaria della Petrox. Nel frattempo Prescott, raggiunta la tana di Kong, riesce a mettere in salvo Dwan mentre lo scimmione si scontra con un serpente gigante. Dopodiché Kong, infuriato giunge al villaggio e cade in una trappola con del gas al cloroformio preparata nel frattempo da Wilson.

Durante la prima newyorchese con uno spettacolo rievocativo, che vede protagonisti la ragazza e l’animale, Kong si libera dei ceppi e fugge via causando caos e morte nella metropoli. Tra le vittime vi è anche Wilson, calpestato dall’enorme piede del gorilla.

Jack e Dwan fuggono attraverso il ponte di Queensboro in direzione di Manhattan. I due si rifugiano in un bar appena evacuato e quando lui ha un’improvvisa intuizione sicché telefona al sindaco per convincerlo a catturare l’animale vivo con l’ausilio di grosse reti. Prescott è convinto che l’animale prediliga il Torri Gemelle, in quanto gli ricordano l’aspetto allucinante del suo habitat naturale. Kong, inseguito dalle pattuglie della Guardia Nazionale americana, riesce a trovare la ragazza, la rapisce e la porta con sé a destinazione, per arrampicarsi sulla cima alla Torre Sud. Sono ad attenderlo un gruppo di tre soldati armati di lanciafiamme, costringendolo a fuggire sulla Torre Nord. Dopo aver ucciso i militari con un serbatoio di gas infiammabile, Kong viene attaccato da una squadriglia di tre elicotteri Huey, che gli sparano contro utilizzando delle mitragliatrici. Kong si difende distruggendo due velivoli ma nonostante gli sforzi di Dwan per salvarlo, erigendosi a scudo umano, l’animale soccombe alle pallottole dell’elicottero superstite e precipita giù nella piazza del World Trade Center.
Kong muore fissando il volto piangente di lei, mentre il suo cuore scandisce gli ultimi battiti. Il successo tanto agognato da Dwan è giunto ma ad un prezzo inaccettabile. Mentre lei cerca di liberarsi dalla folla e dai fotografi, che si frappongono fra lei e Jack, questi si ferma e non cerca di raggiungerla: la morte di Kong ha distrutto anche il loro rapporto, separandoli per sempre.

Analisi

Il film riscosse un discreto successo commerciale. Con un costo di produzione stimato di 24 milioni di dollari, il film ne ricavò circa il doppio nelle sale solo negli Stati Uniti (oltre 7 milioni nel primo fine settimana), per un totale di 90 milioni di dollari in tutto il mondo. Al termine, la pellicola occupò la 7ª posizione della classifica dei maggiori incassi statunitensi della stagione 1976/1977 e 1ª posizione in quelli italiani.
Al successo di pubblico e ai premi (un Oscar e un Golden Globe) non corrispose il favore della critica, che mise in luce le pecche del film confrontandolo alla versione originale del 1933 – considerata un capolavoro della storia del cinema – a cominciare dalla scelta di riambientare la storia nel presente.
La scelta, dimostratasi, a lungo andare, negativa, è stata l’aver puntato tutto sugli eccellenti effetti speciali, mentre i personaggi sono un po’ stereotipati (soprattutto la parte della Lange, classica damsel in peril, ormai fuori tempo massimo).

Recensioni

«Abbandonata l’idea di riambientare la storia negli anni ’30, la produzione decide di trasferirla ai nostri giorni e – per restare allineata alle tendenze del periodo – la infarcisce di superficialissimi luoghi comuni sulla impersonalità del potere capitalistico responsabile di irreparabili danni all’ambiente […]. Il tema centrale della “bella e la bestia”, sviluppato in maniera descrittiva, perde qualsiasi allusività e venatura poetica, per ridursi alle semifarsesche reazioni del mugulante bestione meravigliato dalla bellezza della fanciulla (una Jessica Lange, in realtà, di indubbia presenza scenica). Diretto da un regista più sensibile alle avventure catastrofiche (L’inferno di cristallo) il racconto punta tutto sugli eccellenti effetti speciali senza, tuttavia, riuscire a restituire unità e linearità alla vicenda (Fantafilm)

“Tutto sommato, il lavoro si Guillermin è molto meno infimo di quanto si possa immaginare. (…) Sono altre le pecche da attribuire alla realizzazione di questo Kong. La prima, che salta subito all’occhio, è il fatto che si muova troppo da umano (…). La seconda, forse la più paradossale, è che il gorillone si rivela troppo intelligente (…). Salvo questi difetti, la pellicola può essere guardata senza troppi problemi: averla ambientata negli anni ’70 porta a sequenze altrimenti irripetibili (stupendo il momento in cui Kong, ripensando alle montagne della sua isola, ne vede una esatta copia osservando le Twin Towers, e decide di portarci su Dwan). Guillermin fa il suo compitino senza eccessi, tutto scorre liscio senza troppi intoppi” (Seth su FilmTV).

Curiosità

Dwan, al risveglio, dice di essere un’aspirante attrice, a bordo di uno yacht di un regista esploso improvvisamente. La ragazza afferma di essersi appartata sul ponte, scampando alla tragedia, perché all’interno proiettavano il celebre film pornografico Gola profonda, divenuto poi il soprannome di un misterioso informatore nel recente Scandalo Watergate, fatale per la poltrona dell’allora presidente Richard Nixon. Ella conclude ironica, in una doppia allusione, di esser stata salvata da Gola profonda.
A quanto si dice, il ruolo di Dwan, affidato poi alla debuttante Jessica Lange, era stato dapprima pensato per Barbra Streisand e Carlo Rambaldi sarebbe stato incaricato della direzione degli effetti speciali dopo il rifiuto di Mario Bava.
Dino De Laurentiis produrrà nel 1986 un (mediocre) sequel del remake, dal titolo King Kong 2.

Voto

voto 2,5 di 5 ()

Jessica Lange e il gorillone
essica Lange e il gorillone

multimedia

Il trailer (in inglese)

Il film in italiano

Link esterni

La scheda di King Kong (1976) da IMDB.com
La scheda di King Kong (1976) da Rotten Tomatoes
La scheda di King Kong (1976) da
La scheda di King Kong (1976) da Wikipedia
La scheda di King Kong (1976) da FilmTV
La scheda di King Kong (1976) da L’occhio del cineasta

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