FUTUROPASSATO – RASSEGNA DI CINEMA DI FANTASCIENZA DELL’ETÀ DELL’ORO PUNTATA 18: Volo su Marte (1951)

Bentrovati.
Nuova domenica e nuova puntata di Futuropassato. Eccoci di nuovo negli States per un film che ha avuto un buon successo all’epoca, malgrado tutto: Volo su Marte (1955).

Locandina italiana del film
Locandina italiana del film

 

La sched(in)a

TITOLO ORIGINALE Flight to Mars
LINGUA ORIGINALE inglese
PAESE DI PRODUZIONE Stati Uniti
ANNO 1951
DURATA 72 min
COLORE colore
AUDIO sonoro
GENERE fantascienza
REGIA Lesley Selander
SCENEGGIATURA Arthur Strawn
PRODUTTORE Walter Mirisch
CASA DI PRODUZIONE Monogram Pictures
FOTOGRAFIA Harry Neumann
MONTAGGIO Richard V. Heermance
EFFETTI SPECIALI Jack Rabin, Irving Block, Jack Cosgrove
MUSICHE Marlin Stiles

Il cast

Marguerite Chapman: Alita
Cameron Mitchell: Steve Abbott
Arthur Franz: dottor Jim Barker
Virginia Huston: Carol Stafford
John Litel: dottor Lane
Morris Ankrum: Ikron
Richard Gaines: professor Jackson
Lucille Barkley: Terris
Robert H. Barrat: Tillamar
Trevor Bardette: Alzar
David Bond: Ramay
William Forrest: generale Archer
Everett Glass: Montar
Wilbur Back: membro del consiglio
William Bailey: membro del consiglio
Stanley Blystone: membro del consiglio
Raymond Bond: secondo astronomo

Un po’ di storia

Un equipaggio di cinque valenti scienziati e tecnici statunitensi, tra i quali una giovane donna, viene scelto per il primo volo verso il pianeta Marte, a bordo di un razzo. Nel corso del viaggio uno sciame di meteoriti colpisce nello spazio la navicella spaziale, che rimane danneggiata. Giunto su Marte, l’equipaggio è costretto a tentare un atterraggio di fortuna sul pianeta rosso, nel quale i membri fortunosamente si salvano ma l’astronave rimane pressoché distrutta. Scesi con maschere a ossigeno sulla superficie del pianeta, il gruppo scopre  un  incredibile segreto: Marte è abitato da un’antica civiltà che vive in metropoli sotterranee, molto progredite ma non ancora in grado di compiere voli nello spazio. Un’astronave terrestre al suo primo volo nello spazio è costretta ad un atterraggio forzato sul pianete e desta di conseguenza l’interesse dei marziani: costoro si dicono disposti ad aiutare gli astronauti nella riparazione dell’astronave.  Ikron, il leader marziano, promette assieme al consiglio aiuto ai terrestri per ricostruire la loro nave, ma in segreto trama per impadronirsene una volta completata ed eliminare l’equipaggio, in modo da poter replicare la navetta in molti esemplari e con una flotta far emigrare il suo popolo sulla Terra per conquistarla. Marte infatti è un pianeta morente e la sua civiltà è in declino, condannata all’estinzione entro pochi decenni.
Alita, la figlia del capo marziano che si è innamorata di uno dei terrestri, quando scopre il complotto lo rivela all’equipaggio. I terrestri decidono in segreto di anticipare di due settimane la loro partenza, lasciando intendere invece che manchi almeno un mese al completamento della nave. Per rendere più credibile la loro storia, organizzano un finto incidente nel cantiere con una esplosione all’interno del razzo e dichiarano che è andato distrutto un componente essenziale, che dovrà essere ricostruito. Quando infine stanno per riunirsi in segreto nel loro vascello per fuggire, il loro piano viene scoperto da Ikron. Con l’aiuto di un membro dissidente del consiglio i terrestri riescono tuttavia a sfuggire alle guardie e a imbarcarsi assieme ad Alita. Potranno così tornare sulla Terra.

Analisi

VOLO SU MARTE è più che dignitoso quando fervono i preparativi del viaggio e i dialoghi sono tutt’altro che banali. Decisamente più bizzarra e semplicistica invece è la seconda parte del film ambientata su Marte. Tutto ruota intorno al piano ordito dai marziani e si svolge sostanzialmente in tre stanze. Se si esclude un paio di sequenze niente male che lasciano intuire com’è organizzata la società extraterrestre e mostrano qualche scorcio della metropoli sotterranea, non c’è poi molto da vedere. Poca azione e molte chiacchiere fanno inoltre calare un po’ troppo il ritmo reso ancor più blando da una recitazione piuttosto dilettantesca.

Curiosità

Per risparmiare sui costi di produzione il film, girato in Cinecolor secondo alcuni in soli 5 giorni (o secondo altri in 11), riutilizzava costumi e scenografie, come molti altri film degli anni cinquanta: le tute spaziali sono quelle di Uomini sulla luna; l’astronave a forma di razzo del film riapparirà in altre pellicole del periodo, come Mondo senza fine e Il mostro dell’astronave.
Lesley Selander ha diretto più di cinquanta film, ma è noto al grande pubblico per essere l’autore della serie tv Laramie.

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