
La sched(in)a
Lingua originale Italiano
Paese di produzione Italia
Anno 1979
Durata 88 min (Italia), 103 min. (USA)
Genere fantascienza
Regia Alfonso Brescia
Soggetto Alfonso Brescia, Giacomo Mazzocchi, Massimo Lojacono
Sceneggiatura Alfonso Brescia, Giacomo Mazzocchi, Massimo Lojacono
Produttore Massimo Lojacono
Casa di produzione Nais Film
Distribuzione (Italia) Avo Film
Fotografia Silvio Fraschetti
Montaggio Mariano Arditi
Effetti speciali Aldo Frollini
Musiche Marcello Giombini
Costumi Elena De Cupis

Il cast
Yanti Somer: Irene
Gianni Garko: Dirk Laramie
Silvano Tranquilli:
Malisa Longo: Bridget Landan
Nino Castelnuovo: Lt. Oliver Carreras
Chris Avram: Shawn Jem
Ennio Balbo:prof. Maury
Roberto Dell’Acqua: Norman
Robert Hundar:
Franco Ressel: comandante Barr
Pino Ferrara: Guardiano della prigione
Massimo Righi:
Claudio Zucchet:
Marina Lotar:
Benito Pacifico:
Nello Pazzafini:
Roberto Messina:

Un po’ di storia
Terra (ora ribattezzata “Sol 3”), anno 2312. Il pianeta è venduto a un despota malvagio di nome Kress, con gli occhi che uccidono (come poi succederà per il Darkseid di Jack Kirby) che vola presto su “Sol 3” per avviare la raccolta di schiavi umanoidi da vendere ai suoi omologhi. A difendere “Sol 3” contro il nuovo proprietario è il gentile professor Maury e la sua banda di amici umani e robot, fa cui spicca Dirk Laramie, dai poteri telepatici, e la nipote del prof. Irene. La prima parte del film vede l’asta per l’aggiudicazione della Terra. Poi le operazioni di conquista sono per lo più “narrati”.

Segue la sezione dedicata all’adunanza degli eroi, con il prof. che, una volta costretto il governo a fare a modo suo, convince amici e colleghi, non sempre collaborativi e di propria volontà, a collaborare Maury e i suoi difensori, fra cui il lottatore Bill Norman e i suoi robot dall’aspetto anatroide, cercano di recuperare il pianeta da Kress e dal suo esercito cyborg.

Gli alieni, improbabili tizi alti con improbabili parrucche bionde tutte eguali armati di spade laser e pistole laser che sembrano flash di fotocamere, stanno per catturare gli uomini di Maury nella villa del prof. (come l’hanno trovata, non si sa), ma i due chimici Shawn e Brigit usano delle pillole che simulano la morte per non essere catturati. Gli alieni, però, hanno fatto il lavaggio del cervello alla nipote del prof.
I chimici, con l’aiuto dei robot di Norman, riescono a stabilizzare un composto che rende il metallo che compone la nave aliena debole e malleabile. Gli alieni catturano il prof. e la nipote, a causa dei poteri mentali del primo, e gli altri corrono a liberarli, mentre si preparano i caccia per distruggere l’astronave aliena.
Irene, liberata dal controllo mentale, rimane intrappolata nell’astronave che sta per decollare. Laramie, con i suoi poteri telepatici, riesce ad aiutarla ad uscire. Le astronavi aliene vengono distrutte dai razzi terrestri armati con la scoperta dei due chimici che, alla fine, mentre la nipote e Laramie si riuniscono (e il prof. gongola soddisfatto), vendono il pianeta Terra nell’asta spaziale ad un povero sprovveduto che non sa cosa lo aspetta in cambio del 50 % del bottino con cui comprare un proprio pianeta.

Analisi
Il film è scorrevole, il che è positivo (non ci sono inciampi nella sceneggiatura) ma anche negativo (non si ricorda affatto, una volta finito). L’ambientazione risente dell’immaginario fantasy di Star Wars ma con elementi originali. I poteri telepatici si sprecano, con tanto di occhi luminosi. Ci sono anche dei siparietti modello Bud Spencer e Terence Hill, ad esempio quando viene scoperto Laramie o l’incontro di lotta uomo-robot (chiamati Hercules IV e Norman), che aggiungono un altro tocco “nostrano” ad un film forzatamente fuori dai canoni nazionali (e inquietante auliche unto si vede). L’immancabile robot aiutante (qui in qualità di barman) è ancora più “scatolone” del solito e si esprime non in modo diverso dal robottino di Star Wars. Altri robot, non meno inquietanti, hanno invece aspetto da Paperino e si esprimono con magniloquenza degna di altri contesti. La duplicazione degli androidi mostra tutta la capacità dei nostri artigiani di ricercare effetti con strumenti “a basso costo”, come specchi, flash di fotocamere ecc…
Un velo pietoso, invece, va calato sulla recitazione, istrionesca o al limite della decenza, tranne, forse Malisa Longo.

Recensioni
« Debole scopiazzatura di Guerre stellari, subito dimenticata dal pubblico e ignorata dalla critica. […] La mancanza di fantasia e la ripetitività delle situazioni tradiscono in maniera lampante l’intento commerciale di sfruttare le mode cinematografiche del momento, senza alcuna preoccupazione di raschiare il fondo di un filone già in via di esaurimento» (Fantafilm).

Curiosità
I costumi, gli effetti speciali e parte del cast furono riutilizzati dai precedenti film Cosmo 2000 – Battaglie negli spazi stellari e La guerra dei robot per ridurre al minimo i costi.
Il film è conosciuto anche col sottotitolo Odissea solitaria, mentre nei paesi di lingua inglese è noto come Star Odyssey o Space Odyssey.
La pellicola è entrata nel pubblico dominio negli Stati Uniti (ma non in Italia).

Voto
2 su 5 (Il film è accettabile, se si tiene conto del tempo passato dei fondi disposizione)

multimedia
Il film in italiano
Link esterni
Scheda di Sette uomini d’oro nello spazi su Fantafilm.
Scheda di Sette uomini d’oro nello spazio su Archivio del Cinema Italiano.
Scheda di Sette uomini d’oro nello spazio su Internet Movie Database.
Scheda di Sette uomini d’oro nello spazio su Rotten Tomatoes, Flixster Inc.
Scheda di Sette uomini d’oro nello spazio su FilmAffinity.
Scheda di Sette uomini d’oro nello spazio su Wikipedia
Scheda di Sette uomini d’oro nello spazio su il Davidotti.
