In questa nuova stagione, cercheremo di fare anche una panoramica della storia moderna degli UFO. Partiamo con la puntata 0.
Zero perché il termine UFO non è ancora neppure nelle idee dei cronisti del mondo, la guerra, invece, è ancora lontana dall’essere finita, Hiroshima e Nagasaki sono ancora in piedi e ignare e Hitler sta celebrando il suo compleanno sul picco delle aquile, quando cominciano comparire nei cieli del mondo strane luci…
Ben prima del caso Roswell, delle inchieste Blue Book ecc., durante la Seconda Guerra mondiale c’erano i foo fighters. Ma cos’erano queste misteriose luci che seguivano gli aerei degli Alleati?
Secondo la voce pubblica, erano le cosiddette “super armi” del III Reich.
Da dove nasce questa leggenda (in)urbana è facile a dirsi.
La leggenda dello sviluppo delle «armi segrete» dell’Asse, strombazzato in tutte le salse dalla propaganda nazifascista nell’ultima fase del Secondo conflitto mondiale, per quanto improbabile, non si può dire che non avesse un fondamento. Certo, gli studi sul nucleare avviati in Turingia erano stati frenati dalla distruzione delle scorte tedesche di acqua pesante (fondamentale per ottenere il deuterio, fondamentale per gli sudi sulla fissione) a Telemark in Norvegia da parte di sabotatori alleati. Ma il Terzo Reich aveva comunque più o meno approntato non meno di sette Vergeltungswaffen (letteralmente, «armi di rappresaglia», indicate dalla sigla V). Di queste, la V-1 e la V-2 furono i ben noti razzi utilizzati per bombardare Londra durante la cosiddetta Battaglia d’Inghilterra, mentre la V-4 avrebbe dovuto essere il cosiddettocAmerika Rackete (o «razzo per l’America» (mai completato).
La V-7, di cui sarebbe stato realizzato, pare, un unico prototipo funzionante ma dalle deludenti capacità, avrebbe dovuto essere un velivolo innovativo, pare di forma circolare, quasi certamente desunto e sviluppato da progetti di anteguerra del Gabinetto RS/33, acquisiti dai nazisti a seguito dell’ingresso nel conflitto dell’Italia fascista.
Tra la fine del 1944 e l’inizio del 1945, quando misteriose «sfere luminose» procedenti in gruppo sembravano scortare i convogli alleati senza peraltro attaccarli, segnalati dai piloti angloamericani durante le loro missioni sulla Renania, venne naturale alle truppe alleate pensare che i tedeschi avessero messo a punto una nuova «arma segreta».
I Foo-fighters degli aviatori yankee (foo è la corruzione in slang del francese feu, «fuoco»; pertanto l’espressione si può tradurre con «caccia di fuoco»), furono ritenuti l’ultima risorsa tecnologica di Hitler, probabili velivoli-civetta tesi a monitorare le operazioni dell’avversario. Un altro nomignolo dei Foo-fighters fu Flying krauts o Kraut balls.
Le segnalazioni furono molteplici, tanto che la notizia giunse anche alla stampa anglosassone. Probabilmente, le prime «palle di fuoco» osservate dagli Alleati furono quelle scorte la sera del 23 novembre 1944 dall’equipaggio di un ricognitore americano del 415° Squadrone da caccia in volo a nord di Strasburgo, sull’Alsazia-Lorena. Dopo quattro notti, il 27 novembre, una grande sfera irradiante un’abbagliante luce arancione fu avvistata invece nei pressi della cittadina tedesca di Speyer, a sud di Mannheim, da un caccia americano in missione.

La notte del 22 dicembre 1944, è la volta di un altro velivolo del 415° Squadrone, pilotato dal tenente David McFalls: l’aviatore riferì la presenza dei globi luminosi mentre volava al di sopra di Hagenau, sempre nell’Alsazia-Lorena. Secondo McFalls, l’aereo sarebbe stato inseguito da «due corpi enormi, fosforescenti, di colore arancione» per più di due minuti «dimostrando di essere sotto controllo intelligente». Due giorni dopo, la notte del 24 dicembre, lo stesso McFalls avvistò «una sfera rossastra, luminosissima». Secondo il pilota di un bombardiere statunitense, il suo apparecchio era stato tallonato da una «formazione» di quindici oggetti misteriosi, mentre i piloti di altri due aerei americani P-47 descrissero dettagliatamente «sfere luminose» che seguivano i loro caccia.
Gli avvistamenti si moltiplicarono, accentuando il clima di tensione all’interno degli Alleati. I Foo fighters continuavano ad apparire e sparire limitandosi a seguire aerei alleati.
A guerra finita, però, fu chiaro che i cosiddetti “crauti volanti” non avessero nulla a che fare con le potenze dell’Asse, anche perché furono rese note le segnalazioni, con tanto di foto, provenienti dl fronte avversario: un pilota tedesco sulla Carinzia (1944) e di alcuni piloti di caccia nipponici sui monti Suzuka (1945), che si erano anch’essi trovati di fronte allo stesso fenomeno. Nel maggio del ’44 un foo era stati ripreso in volo da un pilota tedesco sopra la città di Kaernten; l’anno seguente due oggetti, uno circolare l’altro triangolare, si erano intromessi in una squadriglia di caccia giapponesi Ida 98 in volo sui monti Suzuka, scatenando un prevedibile panico. Un globo luminoso, infine, aveva seguito una squadriglia di bombardieri nipponici Lily 99. E molte altre segnalazioni erano state raccolte sulla carta, in varie località del mondo.
E allora cos’erano, questi fuochi volanti? E perché seguivano aerei sia delle forze alleate che di quelle nazi-nipponiche senza fare nulla, sparendo poi improvvisamente e senza ragione?
Il mistero rimane tuttora irrisolto.