Archivi tag: Catanzaro

La donna della Roma Antica di Raoul ELIA

Questo scritto si propone il compito, assai ingrato, di provare a definire qualche schema di approccio per un’analisi del tema della donna romana nell’antichità. Il compito non è certo agevole e per più motivi.
Innanzitutto, perché i dati a disposizione sono molto limitati.
Come scrive Pricoco, “la cultura grecoromana non si era interrogata troppo spesso sui temi della sessualità, aveva fatto del matrimonio un tema diatribico, ponendo il quesito della sua convenienza per il sapiente, aveva lasciato gli argomenti più tecnici ai medici (si pensi, in età imperiale, a Galeno e Oribasio)” [Pricoco 1998, p. 9.]. Dunque, a parte il dibattito sul matrimonio e la tradizionale misoginia romana, nell’antichità si è prodotto (o almeno è giunto fino a noi) poco altro. E questo poco è abbastanza incanalato, sia per destinatari che per referenza di genere (maschile o femminile, insomma)

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Monografia 14_2023 – Il Parco Nazionale di Calabria nell’essenza di una lezione frontale di Mario DOTTORE

Una idea progettuale degli anni 20 del XX secolo

Attualmente nel complesso, la superficie forestale italiana considerando le aree sottoposte a controllo diretto da parte
dell’Amministrazione dello Stato (Parchi,Riserve, Rete Natura 2000) ascende al 35% circa del totale.
Per quanto riguarda il possesso della proprietà boschiva nella nostra penisola, si rileva che la maggior parte dei boschi è detenuta da soggetti privati per circa il 66,2%.
In tale contesto, oggidì, la regione Calabria con il suo 44% di boschi si colloca tra le regioni d’Italia più importanti per possesso di patrimonio forestale.
Questo fondamentale e ricco patrimonio boschivo del Bruttium serve a spiegare, fra l’altro,il costante interesse storico riservato da tutti i governi fin dal più lontano passato, a fronte, comunque, di peculiari prerogative di varia natura che hanno da sempre contraddistinto la realtà forestale della nostra regione.


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La Ciminiera n. 09 – Francesco GABRIELE

CONTENUTI

Incontro con Francesco Gabriele
di Vittorio Politano e Pasquale Natali;
– Le sirene di Raoul Elia;
– Santi monaci e chierici selvaggi
di Marcello Barberio a cura di Paolo Alfiere;
– DITITRAMBO
– Le foto della discordia di Alessandro Grammaroli;
– Il sacco di Roma (846 d.C.) e la battaglia di Ostia (849 d.C.)
di Gabriele Campagnano;
– Durabilità del calcestruzzo romano di Daniele Mancini;
– Stazioni di ascolto antiaeree
– Settembre, tempo di migrare di Domenico Caruso.

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La sintesi della sabbia di Cataldo Antonio AMORUSO VITALE

Sinossi: la sabbia è la caratteristica di alcuni tratti della costa ionica; in particolare dei tratti di formazione più antica, ovvero, di quella terra che in pratica ‘ha visto’ più delle altre. La silloge nel suo insieme è un omaggio al mare, a quello che il poeta si porta dentro, da quando ha lasciato la sua terra d’origine, e a quello in cui ogni uomo è costretto a navigare costantemente, tra le tensioni delle correnti e gli imprevisti delle onde.
La sabbia è lo stesso scorrere del tempo nella trappola del quotidiano, ma è anche la materia prima, se portata ad elevate temperature, per la formazione del vetro: così queste liriche danno voce al trascorrere delle inquietudini adulte e delle consuetudini bambine, in un continuo andare e venire di passato e presente, sempre correndo sul litorale della costa calabrese mai estromessa dalla vita del poeta, nonostante il presente ‘esilio’ – così si potrebbe definire – nell’operoso e necessario nord Italia. Le ‘elevate temperature’ del sentire profondo e dei sentimenti autentici, fondono la sabbia nel vetro delle emozioni che àncorano il lettore alla scoperta della radice comune di un passato ancora attuale, in una scrittura moderna con richiami classici, che non vuole nascondere la sua derivazione dagli stessi Greci che abitarono le coste ioniche, e sempre permeata di quella nostalgia che la rende così vera.

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LA CHITARRA di Francesco MIRARCHI

Pretendere di scrivere un saggio originale sulla storia della chitarra diventa oggi, quanto meno arduo, la letteratura musicale e chitarristica in particolare è ricchissima di pubblicazioni dedicati all’argomento, si rischia in questo modo di produrre un semplice doppione riassuntivo. Affronterò quindi l’argomento più dal punto di vista organologico e dell’evoluzione della scrittura per lo strumento fra le varie epoche. Questi argomenti sono tuttora oggetto di indagine musicologica.
Accanto ai musicologi che hanno lavorato soprattutto sui trattati, i liutai moderni hanno rivolto la loro attenzione sulla ricostruzione degli strumenti delle epoche passate, servendosi naturalmente degli strumenti conservati nei musei, ma anche dell’iconografia musicale.

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VITIVINICOLTURA e Riforma Agraria in Calabria di Mario DOTTORE

Giorno 9 agosto avrà inizio l’importante manifestazione, per la promozione del vino Cirò e Melissa, “Cirò Wine Festival!”.
Per l’occasione abbiamo ritenuto opportuno anticipare la distribuzione del  volume MONOGRAFIE, del dott. Mario DOTTORE, pienamente attinente al tema della manifestazione. Buona lettura e cin-cin con un bel bicchiere di Vino.

LEGGI o SALVA le MONOGRAFIE n. 16 agosto 2023

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Il presente lavoro aperto sul mondo culturale della vitivinicoltura calabrese, arricchito dalle belle illustrazioni dello  stimato maestro Salvo Caramagno, in ordine cronologico si unisce alle altre pubblicazioni del Centro Studi Bruttium  qui di seguito elencate, link compresi

 . . CARATTERI DELL’ANTICA VITIVINICOLTURA NELLA ZONAZIONE PRODUTTIVA DEL CIRO’ . MONOGRAFIE 08/2022
https://www.centrostudibruttium.org/blog/calabria/vitivinicoltura-01/

. TRADIZIONI STORICHE E SOCIOECONOMICHE VITIVINICOLE NELLA ZONAZIONE PRODUTTIVA DEL CIRO’- MONOGRAFIE  09/2022
https://www.centrostudibruttium.org/blog/calabria/vitivinicoltura-02/

, IL TESTAMENTO EPIGRAFICO DI MANIO MEGONIO E L’EREDITA’ DEI VIGNETI AMINEI A PETELIA (OGGI STRONGOLI) – iQUADERNI 09/2021
https://www.centrostudibruttium.org/blog/calabria/testamento-epigrafico-di-manio-megonio/

. IL CIRO’ COME COLTURA E CULTURA AL DI FUORI DI LEGGENDE COMMERCIALI – iDOSSIER  07/2021
https://www.centrostudibruttium.org/blog/antropologia/il-ciro-come-cultura-e-coltura/

. CULTIVAR E BIODIVERSITA’ NELLA TRADIZIONE STORICA VITIVINICOLA DELLA TERRA DI CALABRIA- iDOSSIER 03/2021.
https://www.centrostudibruttium.org/blog/antropologia/cultivar-e-biodiversita-nella-tradizione-storica-vitivinicola-della-terra-di-calabria/

Nel mese di settembre 2023 sarà disponibile l’ultimo numero di Civiltà Comune avente come titolo:
IL PARCO NAZIONALE DI CALABRIA ….

L’autore di recente ha anche ultimato un complesso quanto difficile studio dal titolo” L’ARTE ENOICA NELLA TRADIZIONE CULTURALE MEDITERRANEA E NEI LINEAMENTI STORICI DELLA CIVILTA’ ITALICA” ancora inedito.

La Ciminiera n. 08 – Giuseppe BARILARO

CONTENUTI

– L’arte di Giuseppe Barilaro  di Vittorio Politano, Pasquale Natali;
Tutta una repubblica in un pastificio – G.P. Callegari (1947);
– Persistenza della magia rurale in un’area del catanzarese – Marcello Barberio;
– Viaggi temporali, folli voli e rapimente alieni – Raoul Elia;
– Innondazioni, valanghe: la colpa è anche nostra – R. de Benedetti (1951);
Agosto, tempo d’estate – Domenico Caruso.

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Per la stampa (anche casalinga!) su fogli A3 – Fronte /Retro :
La Ciminiera  n. 08 – Agosto 2023

SAN PIETRO – APPUNTI SULLA CUPOLA di Rosina TAMASSY

TEMPO, MEMORIA E RECUPERO DI UNA COMUNE IDENTITA’ CULTURALE

La ricerca della propria identità culturale è una tendenza sociale molto vitale e sentita nella vita civile di un popolo, soprattutto in quello italiano “geneticamente” predisposto alla creatività poliedrica ed originale.
Si tratta, in fondo, di riscoprire peraltro gusti, visioni e concezioni di cose che, pur nelle loro diverse manifestazioni attraverso i differenti secoli della storia dell’umanità, hanno in comune la ricerca di processi innovativi, di ordine anche tecnologico, risultati in grado di valorizzare sempre più al meglio i complessi aspetti ed i momenti più salienti del vivere quotidiano di una comunità.
La redazione del Centro Studi Bruttium ha materializzato o almeno cercato a titolo sperimentale, con la presentazione di questi particolari Volumi, di offrire ai lettori, amici e stimatori delle pubblicazioni curate dal Centro medesimo, una peculiare ”proposta culturale”.
Si mira così a far comprendere anche “visivamente” al lettore interessato, come venivano ad esempio trattati, dalla stampa, avvenimenti piccoli o grandi che fossero, in tempi appunto ormai più o meno distanti da noi, non solo temporalmente ma anche in termini di modi di pensare e agire e di valori.
In tale modo operando, ci è sembrato utile, per di più, fissare ed evidenziare eventuali componenti di raffronto, con le loro ovvie convergenze e divergenze fisiologiche, tra passato e presente, non dimenticando che, sempre e comunque, il presente rimane “figlio” del Passato e “padre” del futuro.
L’idea progettuale materializzata da questi Volumi e così delineata, accanto ad una evidente utilità legata ad un processo critico e conoscitivo, si ritiene non si presti nè sia predisposta per essere una copia pedissequa di uno dei tanti testi in circolazione, presso amatori o antiquari, ma sia stata concepita come un sano strumento di condivisione culturale di letture, da noi fatte e ritenute degne di essere messe a confronto con altri elementi testimoniali della nostra cultura storica, economica e sociale.
Infine, non è superfluo aggiungere che i testi proposti fanno parte di Archivi Storici Privati messi a disposizione dei lettori dal Centro Studi Bruttium e non intendono ledere, nel suo utilizzo pratico, nessun diritto all’opera, ma dare contributi spontanei quanto gratuiti, ai fini di una necessaria divulgazione culturale a beneficio delle nuove generazioni e del mondo della Scuola.

La nascita di un capolavoro non può essere fissata rigorosamente nei limiti del tempo nè se ne possono fissare esattamente le circostanze. Ma per lo studioso il pensiero è più importante di qualunque data, perché il sorgere del pensiero porla in sé la nascila dell’opera d’arte.
L’opera nasce col pensiero e incomincia da questo la sua vita, il suo sviluppo; diventando da idea, opera concreta. E’ appunto per ciò che l’umanista festeggia quest’anno il quarto centenario della nascita d’un capolavoro.
Quattrocento anni fa nacque nell’animo di un genio creatore la cupola, la meraviglia dell’architettura, quell’apparizione a forma ovale che «sembra infischiarsi di ogni regola geometrica e che non può essere spiegata da nessuna regola meccanica». E difatti, essa si libra con incredibile leggerezza, sembra quasi a dispetto di ogni legge fisica, sopra l’Urbe, enunciando l’onnipotenza dello spirito
umano, la forza del genio sopra la materia.

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Per la stampa (anche casalinga!) su fogli A4 – Fronte /Retro S-CONFINI n. 0 di R. TAMASSY 1947

DANTE E IL LUPO di Raoul ELIA

Quando si mettono in connessione la la figura del lupo e la Comedìa dantesca, l’immagine che al 100% di chi mette a fuoco i due terminali della connessione (non molti, a dir la verità, ma qualcuno c’è) è quella della Lupa, la terza belva che impedisce al Sommo Poeta l’ascesa al monte “ch’è principio e cagion di tutta gioia” (Aligh., Div. Comm., Inf., I, 78;).

E certo quello è, insieme al canto di Francesca e Paolo, il canto più letto e commentato del capolavoro dantesco: canto proemiale, il I canto dell’Inferno si apre con l’immagine, tremenda e inquietante, della selva, oscura e tremenda che “poco più è morte” e col terrore che nello sconvolto e spaesato Durante degli Alighieri o di Alighiero, detto Dante, genera il ritrovarsi, senza sapere come (sul perché qualche dubbio verrebbe a chiunque), in uno dei posti più pericolosi dello spazio, reale e simbolico, del Medioevo: il bosco.

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Il “Piccolo San Carlo” di Domenico SORRENTINO

Il volume che state per leggere si propone di studiare un argomento non nuovo, specialmente per i Catanzaresi, ma non per questo totalmente analizzato: le vicende del vecchio “Teatro Comunale di Catanzaro”.  Buona lettura.

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