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ECOSISTEMI e storiche attività estrattive in Calabria

LA PREMESSA

   Sarebbe sicuramente arduo compito quello di approntare un pur approssimato elenco delle serie numismatiche, della vasta gamma di gioielli, statue, oggetti ed avanzi in genere (in metallo o leghe od argilla o roccia), prodotti nel corso del tempo nelle botteghe ed opifici delle “Poleis”, fiorite lunghe le coste della “Megale Ellas” e che oggi costituiscono un patrimonio culturale e di civiltà d’incommensurabile valore.
Tuttavia, se da un lato si dispone di una sufficiente messe di dati storici ed artistici sul patrimonio archeologico a noi pervenuto; molte lacune emergono quando gli elementi (materiali) costitutivi di tali reperti, ed i reperti stessi, devono o dovrebbero essere necessariamente “letti” in un contesto ambientale più vasto ed articolato.
Una “lettura”, in somma, che per completezza d’argomento, dovrebbe portare a chiarire il rapporto del definito patrimonio con l’ecosistema territoriale di appartenenza ovvero paesaggio storico, relazionato ai settori produttivi come quello primario, ad esempio, legato all’estrazione ed uso delle materie prime.

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Mario DOTTORE

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FRANCESCO LA CAVA

DA CARERI AL MONDO DELLA CULTURA E DELLA MEDICINA ITALIANA

Le principali e fondamentali opere di Francesco La Cava sono state ufficialmente ordinate, seguendo un percorso cronologico di interessi di vario ordine, in quattro gruppi o categorie principali:

GRUPPO A che raccoglie gli studi e ricerche prettamente medico- scientifiche;
GRUPPO B lo studio relativo alla scoperta del “Volto di Michelangelo” nel “Giudizio Finale” della Cappella Sistina a Roma;
GRUPPO C contempla gli studi scientifico-religiosi;
GRUPPO D riguarda gli studi Filologici- Evangelici.

A nostro avviso, anche se di diversa natura, esiste un altro gruppo di documenti che contribuisce, con carattere di complementarietà, a delineare la complessa ed eclettica personalità di un uomo, legato fortemente ai valori cristiani della famiglia e di una professione, protesa a lenire le sofferenze di un prossimo bisognoso di soccorso.

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CIVILTÁ MEDITERRANEE ED ORIZZONTI LINGUISTICI

           CIVILTÁ MEDITERRANEE ED ORIZZONTI LINGUISTICI              .

di Mario DOTTORE e Antonio CORTESE

   Il percorso culturale, materializzato con questo lavoro, si concatena, prioritariamente, a due specifici periodi storici, tra loro separati da un arco temporale di c.a. 10 secoli.
L’arco temporale, infatti, ha come estremi la classica Civiltà Greca, generatrice di un vitale movimento di Colonizzazione, anche verso le terre d’Occidente, e la Civiltà Bizantina, correlata ad un vasto ed intenso processo di ellenizzazione del Bruzio ed in generale dei territori dell’Italia Centro Meridionale ed insulari, a partire dal VI sec. d. C. c.a.
In tale contesto si inserisce, questa compendiata analisi conoscitiva sulle colonie greche nell’Italia Meridionale, specialmente di quelle Calabresi.
Lo studio intrapreso può, senz’altro, recare un positivo contributo per l’approfondimento di quei caratteri legati alla nostra primordiale identità etnica e culturale.
Nel quadro storico, economico e sociale di riferimento si colloca, infatti, “la questione grecanica”, il complesso, cioè, dei problemi storici, linguistici, etnici, culturali e religiosi relativi alle popolazioni ellenofone di Calabria e, più generalmente, dei Greci d’Italia.
Il presente “Dossier” sulla “vexata quaestio” non ha, certo, la pretesa di dare, in merito, dei dati definitivi e, tantomeno, di giungere a soluzioni precise e conclusive; ma ha solamente lo scopo di riesaminare e, perché no, di riproporre all’attenzione degli studiosi uno degli aspetti più interessanti della questione, cioè quello storico, che in nessun modo può essere disgiunto da quello linguistico.

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I Mulini in Calabria e nella storia

I  MULINI  IN  CALABRIA E NELLA STORIA

S. Francesco diceva dell’acqua. “Laudate sii, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è molto utile et umile et preziosa et casta”.
In quattro aggettivi è stata racchiusa la bellezza e la preziosità dell’acqua: “utile”, come faremmo a vivere senza l’acqua? “umile”, con quanta semplicità scorre, rallegra la natura e rende felice chi ad essa si abbevera e si disseta; “pretiosa”, oggi sentiamo parlare di crisi e di monopolio dell’acqua e ci rendiamo conto di quanto essa sia importante.
Purtroppo bisogna aggiungere che non è oggi più “casta” con tutti gli inquinamenti che gli uomini scellerati hanno provocato sopra e sotto il suolo.

Dr. Angelo DI LIETO


LEGGI-SALVA: iQuaderni n. 25

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