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Viaggi e viaggiatori nel tempo dei fumetti – 01

Il viaggio nel tempo, o dislocamento temporale, è uno degli argomenti cardine della fantascienza, non solo fumettistica, tanto meno d’Oltreoceano. D’altro canto, mai come nell’ultimo secolo il tempo è stato oggetto di analisi e di sfruttamento narrativo, oltre che di speculazioni filosofiche e cosmologiche. Era dunque da aspettarsi che, prima poi, avrebbe fatto capolino anche in questa rubrica, dedicata alla fisica dei supereroi e alla loro scienza (o pseudo tale, a seconda dei gusti).

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CONTINENTI PERDUTI 03 – La Storia Continua

Contenuti in questa terza puntata de “CONTINENTI PERDUTI” del prof. Raoul Elia.

– Conca e Volburna le città sommerse della Romagna
– La città sommersa di YS
– Le terre dei fratelli Zeno
– Lyonesse
– Sundaland e Sahuland
– L’isola di Mayda
– La Beringia
– L’isola di Panchaia

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Karel Teige e il gruppo Devétsil – ABECEDA

   Tra i numerosi movimenti artistici che si aggiravano in Europa, nel periodo tra le due guerre mondiali, l’avanguardia Surrealista ceca appassiona e si studia, oggi, con ritrovato interesse.
In particolare si studiano, con più passione, i numerosi prodotti che gli artisti hanno creato, individuando, in molti casi, esempi di eccellenza da essere considerati punti di riferimento per alcuni settori artistici. Tra i più ricercati e studiati i prodotti di design, loyout e tipografia di copertine di libri d’avanguardia.
Rifiutando la tradizione bibliofila del design del libro, gli artisti e in particolare il gruppo Devetsil con Karel Teige, hanno rivoluzionato il concetto di tipografia moderna utilizzando un’estetica d’avanguardia per creare libri di semplice produzione che potessero essere messi a disposizione di tutti. Questo non era semplicemente un tentativo di mettere l’arte moderna sulla copertina di un libro, ma piuttosto di ripensare l’intera estetica e quindi produrre un libro e una copertina moderni.
I due iQuaderni che abbiamo preparato sono figli di questa rivoluzione tipografica. (Il secondo iQuaderni è una copia del volume che viene conteso a fior di Euro in ogni asta dove è presente, con volute sostituzioni o aggiunte di pagine per evitare la “copia integrale”.)

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ANTIPEDEA, CONTINENTE SMARRITO PER STRADA.

La fase di massima “espansione” dei continenti perduti, smarriti e mai ritrovati è sicuramente quel coacervo di irrazionalismo, fiducia smisurata e quasi cieca nel progresso e fantasia sfrenata che è il lasso di tempo che va dalla fine del 1800 alla Seconda Guerra mondiale.
In questo periodo, anche a causa degli studi sulle dinamiche dei continenti e sulla flora e la fauna comparate, che porteranno poi alla Tettonica delle Placche, i continenti mancanti all’appello fiorivano con una certa regolarità e, in molti casi almeno, sparivano altrettanto rapidamente.
Uno di questi è la mitica Antipedea.

Raoul ELIA

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Il Quaderno ha un formato A5 e la stampa viene proposta fronte-retro su un foglio A4 contenente 4 pagine del fascicolo. I caratteri utilizzati sono contenuti nel file PDF.

 

 

Il Risorgimento in Calabria – Volume 3

Alla luce delle fonti storiche appare manifesto come i popoli europei accolsero con entusiasmo e tanta soddisfazione la fine di un ventennio napoleonico, segnato da un generalizzato quadro umano, sociale ed economico di distruzioni, privazioni e morti.
La nuova pagina di vita civile venne sancita dal ritorno sul trono dei sovrani spodestati da Napoleone in concomitanza dell’assetto politico dato all’Europa ed all’Italia dal Congresso di Vienna.

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Continenti perduti: TIRRENIDE, questa sconosciuta

La perduta Tirrenide è uno di quei casi in cui scienza e parascienza sembrano toccarsi con mano.
Il nome, a volte, può trarre in inganno: Tirrenide, infatti, viene chiamata l’area che una volta univa Italia centrale, Sardegna e Corsica in un unico agglomerato, poi in gran parte sprofondato.
Ma Tirrenide è anche il nome di una mitica terra dei giganti sognata da un ricercatore italiano del primo ‘900: Costantino Cattoi.

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Risorgimento in Calabria 2 – 1848

Avvenimenti e fatti poco conosciuti che portarono le “Due Calabrie
all’Unità d’Italia

   La prima Fase del moto insurrezionale Calabrese nel Cosentino, così come emerge, nella prima parte della narrazione storica-militare culminò, nel 1848, nella formazione di numerosi Comitati di Salute Pubblica, che, nel significativo rispetto di una omonimia storica, ricalcavano quelli sorti durante la Rivoluzione Francese del 1789.
Pertanto, tali Comitati rivoluzionari condizionarono, sotto l’impulso dato da vari capi del movimento insurrezionale, la vita sociale ed economica di numerosi Comuni, Capoluoghi di Circondario e di Distretto della Calabria Citra II.da.
Come si avrà modo di constatare nella seconda parte della narrazione, essi avranno, ancor più, un ruolo importante non solo dal punto di vista politico ma anche logistico, organizzativo e militare nel complesso delle vicende che matureranno nei mesi successivi al Marzo 1848.

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Miti e vicende nella storia del cristianesimo – 02

Gesù entra a Gerusalemme – Verifica delle profezie

Conoscendo Gesù le Sacre Scritture, credeva nella predizione, per cui, nel suo convincimento, recandosi a Gerusalemme, fece in modo che le profezie si realizzassero nella sua persona, assecondando così la volontà di Dio e consentendo anche che si annullassero i peccati della sua gente. Resta in ogni modo un fatto, che se il Messia era atteso come un conquistatore terrestre che conquistasse da vittorioso Gerusalemme con le armi e con il fuoco, perchè doveva dare a se stesso potenza e gloria, Gesù v’arrivò invece, in modo diverso e raggiunse il fine maggiore attraverso la sofferenza ed il sacrificio.

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“BRIGANTI SI MUORE …” Volume Secondo

“BRIGANTI SI MUORE …”
in storie di Calabria e del Sud

   Nel brigantaggio femminile, le drude, cioè le compagne dei capibanda, donne passionali e crudeli, feroci e determinati più degli uomini, venivano viste come figure femminili ribelli alla concezione di sudditanza agli uomini, in cui la società le poneva. Il loro comportamento reazionario era a protezione della famiglia, dei figli e degli uomini e la loro ribellione si poneva contro una mentalità sociale, economica e politica nella quale venivano poste nella società dell’epoca.
Quando venivano condannate a morte, affrontavano quel momento con dignità e coraggio.
Ma la fame ed il freddo uccideva anche molti di questi briganti e ci fu anche chi si suicidò per non cadere nelle mani del nemico e per non finire i suoi giorni in una cella di un carcere dopo essere vissuto sempre da libero nei boschi. Ma vi furono anche quelli che presentatisi innanzi all’esercito regolare nella speranza di ottenere un atto di clemenza, successivamente furono impiccati o fucilati sul posto, oppure, a seguito di condanne, finirono i loro giorni in carcere per malattie e stenti.

Angelo DI LIETO

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“Briganti si muore…” – Volume Primo

   Il brigantaggio è sempre esistito, sia in forma singola che in forma associativa, mentre il “bando”, da cui il termine “bandito”, soprattutto nel Medioevo, era il provvedimento che un’autorità emetteva nei confronti di un persona o di un gruppo che doveva essere allontanato, esiliato, perché aveva commesso reati di opinione o atti lesivi verso la quiete pubblica.
Col tempo il termine “bandito” si è attenuato e così venne chiamato “brigantaggio”, nel quale si classificavano reati particolarmente criminali come omicidi, rapine, furti, stupri, ricatti e minacce, insomma azioni da briganti.
Il termine “brigantaggio”, si fa quindi derivare dal verbo “brigare”, cioè lottare, combattere, ma con obiettivi malvagi, contrapponendolo alla parola banditismo, che anche se similare, aveva una diversa più attenuata, temporale lettura.
Questo fenomeno si allargò enormemente su vasta scala nazionale nel XVI secolo, e soprattutto si sviluppò nel Centro-Sud italiano, allorché “un solitario”, al fine di mettere in atto azioni delittuose più impegnative, si aggregava ad altri per organizzare una vera e propria banda, che poi collegialmente agiva, per compiere furti, rapine, assassini, sequestri e ricatti.

   Così il brigantaggio, divenne reazione e lotta armata contro i grandi proprietari terrieri, contro i contadini, contro l’eccessiva fiscalità, contro il potere governativo, per divenire, dopo l’unificazione del territorio italiano sotto il re Vittorio Emanuele II di Savoia, anche lotta contro lo strapotere dei piemontesi.

dott. Angelo DI LIETO

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