Benvenuti.
Prima puntata “operativa” della nuova stagione e primo progetto “pesante” da realizzare con la nostra single board preferita: un vero e proprio NAS a prezzi modici…
Bentornati sulle pagine del nostro viaggio nel mondo del raspberry pi.
Oggi vedremo come attivare un collegamento via ftp fra il vostro pc e il raspberry. Nel caso, ad esempio, che vogliate trasferire file dal pc al raspi o viceversa senza alzarsi dalla scrivania, occorre un collegamento ad hoc. Niente di più facile che usare un server ftp. Continua la lettura di Raspberry pi parte 20: ftp server per raspi→
Bentornati alla nostra puntata settimanale sul mondo del raspberry.
Continuiamo a vedere le novità del sistema operativo principe del raspberry stesso, raspbian.
Come si può vedere in figura 1, raspbian porta con sé una grande novità, che si può vedere nella barra superiore, a destra: un server vnc integrato nella struttura dell’OS, in grado di creare facilmente una connessione vnc con un altro computer, come abbiamo visto già fare nei post precedenti.
In questo modo, è più semplice connettersi e si hanno più opzioni senza dover usare il terminale.
Figura 1
Ma la grande rivoluzione, come si è accennato, è il passaggio a Chromium.
Il logo di Chromium
Chromium è un web browser open source da cui deriva Google Chrome. I browser condividono la maggior parte del codice e funzionalità, anche se ci sono alcune piccole differenze nelle caratteristiche specialmente sui termini di licenza.
Il codice sorgente di Google Chrome è mantenuto dal progetto open source Chromium Project. Chromium differisce dal browser targato Google per caratteristiche quali l’assenza del player Flash, l’assenza del visualizzatore PDF, l’assenza dell’anteprima e differente procedura di stampa, l’assenza del sistema automatico degli aggiornamenti, l’assenza dell’opzione per l’invio di statistiche di utilizzo e crash report, l’assenza del marchio Google nel nome e logo differente.
Per impostazione predefinita, Chromium supporta solo i codec open source, come Vorbis, Theora e WebM per l’audio ed il video HTML5. Chrome invece supporta anche AAC e MP3.
Questo cambiamento consente di utilizzare tutte le estensioni disponibili sullo store di Google.
E ora vediamo le problematicità.
Il nuovo raspbian consuma molte più risolte, soprattutto per via della grafica più “di design” e riscalda altrettanto, soprattutto sulla scheda nuova il rapsberry pi 3, per cui non è consigliabile, al momento, utilizzare il raspi 3 e raspbian nuovo modello per progetti in cui il rapsberry deve essere operativo 24/24 h.
In questi casi, meglio il vecchio OS o la versione lite di Jessie e/o un raspi 2, meno problematico nella gestione delle temperature.
E’ tutto anche per questa volta. Alla prossima e Buon 2017 a tutti!!!
Bentornati.
Interrompiamo la serie “cosa possiamo fare con il raspberry” perché è stata lanciata la nuova release di Raspbian, con alcuni sensibili cambiamenti e vogliamo presentarvela in questo e nel post della prossima settimana.
Dopo averlo scaricato dal sito e averlo installato con Noobs, come visto nelle puntate precedenti, le novità saltano tutte agli occhi appena avviato il sistema. Come si può vedere in figura 1, la scrivania e il file manager presentano ora delle icone in material design molto chic e uno sfondo ben più bello dello spartano mirtillo tradizionale (figura 2).
L’utilizzo di queste icone è legato ad un restyling orientato a rendere più piacevole e più vicino alla pratica dei device, anche se non viene modificata di molto la strategia di utilizzo nella pratica.
Elemento fondamentale modificato è il browser. Il nuovo raspbian abbandona Epiphany (anche se il browser è sempre disponibile per il download nella repository) puntando su Chromium, una versione di Chrome open source che consente una maggiore integrazione con gli strumenti del web 2.0, grosso limite del vecchio browser (ad esempio, non era possibile connettersi a google drive e simili).
E’ possibile anche utilizzare il Chrome web store con tutte le sue risorse a disposizione.
Bentrovati.
Questa volta, per ragioni tecniche, la rubrica è un po’ in ritardo. Comunque, lo slittamento dovrebbe valere solo per questa settimana.
Nelle puntate precedenti abbiamo montato un raspberry, installato il sistema operativo Raspbian, avviato sistemi di controllo remoto, sia via tastiera che con interfaccia grafica. Ma cosa si può fare, ora?
Tante cose. Continua la lettura di Raspberry pi parte 9: quando lo spazio non è sufficiente…→
In pratica, il Raspberry Pi è un single-board computer, ovvero un calcolatore implementato su una sola scheda elettronica. E stato sviluppato nel Regno Unito dalla Raspberry Pi Foundation.
L’idea di base è la realizzazione di un dispositivo economico, concepito per stimolare l’insegnamento di base dell’informatica e della programmazione nelle scuole.
Raspberry Pi Foundation, organizzazione di beneficenza registrata presso la Charity Commission for England and Wales. Il suo scopo è “promuovere lo studio dell’informatica e di argomenti correlati, soprattutto a livello scolastico, e di riportare uno spirito di divertimento nell’apprendimento del computer”.
La versione attuale, uscita agli inizi del 2016, è il Raspberry 3, lanciato il 29 febbraio 2016, ed ha alcune novità: è il primo modello con CPU a 64 bit da 1.2 GHz e ben il doppio della cache L2 (512 KiB sul Pi 3 contro i 256 del Pi 2), a cui si affianca 1 GiB di RAM LPDDR2 (900 MHz).
Il nuovo modello integra anche i moduli Bluetooth (4.1 e Low Energy) e Wi-Fi 2.4 GHz 802.11n.
La Raspberry Pi Foundation diffonde ufficialmente sistemi operativi basati su GNU/Linux, fra cui Raspbian (derivata a Debian), per gestire il raspberry. Per chi non vuole smanettare sul terminale (Osx) o sulla shell (Linux), esiste anche NOOBS, un installatore semplificato per sistemi operativi compatibili con il raspberry.
Esistono poi distribuzioni per l’utilizzo del Raspberry Pi come Media Center, basate per lo più su Kodi: OpenELEC, XBian e OSMC.
Inoltre, esistono diversi software di programmazione per il raspberry.
Ad esempio, il software open source Aseba per la programmazione di robot è disponibile su Raspberry PI. Utilizzando il Raspberry PI in unione con Aseba e il robot Thymio II (sviluppato nell’ambito del programma NCCR Robotics dalla collaborazione tra l’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) e l’Ecole Cantonale d’Art de Lausanne (écal)), infatti, è possibile creare, a costi veramente contenuti, un vero e proprio laboratorio didattico di Robotica.
Mojang e 4J Studios stanno sviluppando una versione di Minecraft per questa piattaforma.