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Scribere – Il licantropo di Petronio – Raoul ELIA

Il primato del più antico racconto horror con protagonista un licantropo appartiene alla letteratura latina: è un brano celebre, concerne proprio la trasformazione di un uomo in un lupo (e non in un uomo-lupo, attenzione), è di età imperiale ed è raccontato nel Satyricon di Petronio, durante il banchetto a casa di Trimalcione che occupa la parte centrale del romanzo (o meglio, di quanto rimasto dell’opera dell’autore neroniano). Durante la celebre Coena Trimalchionis, infatti, alcuni convitati, fra una portata e l’altra, ammazzano il tempo raccontando storie ed aneddoti.
Quando tocca al liberto Nicerote, questi racconta un episodio vissuto in prima persona, ossia l’aver assistito con i propri
occhi alla trasformazione di un soldato in un lupo mannaro. Seguendo il testo originale, proviamo ad analizzare il brano sia da un
punto di vista narrativo che folklorico. Ci sarà qualche elemento interessante, vi anticipo…


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La Ciminiera n. 09 – Francesco GABRIELE

CONTENUTI

Incontro con Francesco Gabriele
di Vittorio Politano e Pasquale Natali;
– Le sirene di Raoul Elia;
– Santi monaci e chierici selvaggi
di Marcello Barberio a cura di Paolo Alfiere;
– DITITRAMBO
– Le foto della discordia di Alessandro Grammaroli;
– Il sacco di Roma (846 d.C.) e la battaglia di Ostia (849 d.C.)
di Gabriele Campagnano;
– Durabilità del calcestruzzo romano di Daniele Mancini;
– Stazioni di ascolto antiaeree
– Settembre, tempo di migrare di Domenico Caruso.

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La sintesi della sabbia di Cataldo Antonio AMORUSO VITALE

Sinossi: la sabbia è la caratteristica di alcuni tratti della costa ionica; in particolare dei tratti di formazione più antica, ovvero, di quella terra che in pratica ‘ha visto’ più delle altre. La silloge nel suo insieme è un omaggio al mare, a quello che il poeta si porta dentro, da quando ha lasciato la sua terra d’origine, e a quello in cui ogni uomo è costretto a navigare costantemente, tra le tensioni delle correnti e gli imprevisti delle onde.
La sabbia è lo stesso scorrere del tempo nella trappola del quotidiano, ma è anche la materia prima, se portata ad elevate temperature, per la formazione del vetro: così queste liriche danno voce al trascorrere delle inquietudini adulte e delle consuetudini bambine, in un continuo andare e venire di passato e presente, sempre correndo sul litorale della costa calabrese mai estromessa dalla vita del poeta, nonostante il presente ‘esilio’ – così si potrebbe definire – nell’operoso e necessario nord Italia. Le ‘elevate temperature’ del sentire profondo e dei sentimenti autentici, fondono la sabbia nel vetro delle emozioni che àncorano il lettore alla scoperta della radice comune di un passato ancora attuale, in una scrittura moderna con richiami classici, che non vuole nascondere la sua derivazione dagli stessi Greci che abitarono le coste ioniche, e sempre permeata di quella nostalgia che la rende così vera.

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VITIVINICOLTURA e Riforma Agraria in Calabria di Mario DOTTORE

Giorno 9 agosto avrà inizio l’importante manifestazione, per la promozione del vino Cirò e Melissa, “Cirò Wine Festival!”.
Per l’occasione abbiamo ritenuto opportuno anticipare la distribuzione del  volume MONOGRAFIE, del dott. Mario DOTTORE, pienamente attinente al tema della manifestazione. Buona lettura e cin-cin con un bel bicchiere di Vino.

LEGGI o SALVA le MONOGRAFIE n. 16 agosto 2023

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Il presente lavoro aperto sul mondo culturale della vitivinicoltura calabrese, arricchito dalle belle illustrazioni dello  stimato maestro Salvo Caramagno, in ordine cronologico si unisce alle altre pubblicazioni del Centro Studi Bruttium  qui di seguito elencate, link compresi

 . . CARATTERI DELL’ANTICA VITIVINICOLTURA NELLA ZONAZIONE PRODUTTIVA DEL CIRO’ . MONOGRAFIE 08/2022
https://www.centrostudibruttium.org/blog/calabria/vitivinicoltura-01/

. TRADIZIONI STORICHE E SOCIOECONOMICHE VITIVINICOLE NELLA ZONAZIONE PRODUTTIVA DEL CIRO’- MONOGRAFIE  09/2022
https://www.centrostudibruttium.org/blog/calabria/vitivinicoltura-02/

, IL TESTAMENTO EPIGRAFICO DI MANIO MEGONIO E L’EREDITA’ DEI VIGNETI AMINEI A PETELIA (OGGI STRONGOLI) – iQUADERNI 09/2021
https://www.centrostudibruttium.org/blog/calabria/testamento-epigrafico-di-manio-megonio/

. IL CIRO’ COME COLTURA E CULTURA AL DI FUORI DI LEGGENDE COMMERCIALI – iDOSSIER  07/2021
https://www.centrostudibruttium.org/blog/antropologia/il-ciro-come-cultura-e-coltura/

. CULTIVAR E BIODIVERSITA’ NELLA TRADIZIONE STORICA VITIVINICOLA DELLA TERRA DI CALABRIA- iDOSSIER 03/2021.
https://www.centrostudibruttium.org/blog/antropologia/cultivar-e-biodiversita-nella-tradizione-storica-vitivinicola-della-terra-di-calabria/

Nel mese di settembre 2023 sarà disponibile l’ultimo numero di Civiltà Comune avente come titolo:
IL PARCO NAZIONALE DI CALABRIA ….

L’autore di recente ha anche ultimato un complesso quanto difficile studio dal titolo” L’ARTE ENOICA NELLA TRADIZIONE CULTURALE MEDITERRANEA E NEI LINEAMENTI STORICI DELLA CIVILTA’ ITALICA” ancora inedito.

La Ciminiera n. 08 – Giuseppe BARILARO

CONTENUTI

– L’arte di Giuseppe Barilaro  di Vittorio Politano, Pasquale Natali;
Tutta una repubblica in un pastificio – G.P. Callegari (1947);
– Persistenza della magia rurale in un’area del catanzarese – Marcello Barberio;
– Viaggi temporali, folli voli e rapimente alieni – Raoul Elia;
– Innondazioni, valanghe: la colpa è anche nostra – R. de Benedetti (1951);
Agosto, tempo d’estate – Domenico Caruso.

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Per la stampa (anche casalinga!) su fogli A3 – Fronte /Retro :
La Ciminiera  n. 08 – Agosto 2023

DANTE E IL LUPO di Raoul ELIA

Quando si mettono in connessione la la figura del lupo e la Comedìa dantesca, l’immagine che al 100% di chi mette a fuoco i due terminali della connessione (non molti, a dir la verità, ma qualcuno c’è) è quella della Lupa, la terza belva che impedisce al Sommo Poeta l’ascesa al monte “ch’è principio e cagion di tutta gioia” (Aligh., Div. Comm., Inf., I, 78;).

E certo quello è, insieme al canto di Francesca e Paolo, il canto più letto e commentato del capolavoro dantesco: canto proemiale, il I canto dell’Inferno si apre con l’immagine, tremenda e inquietante, della selva, oscura e tremenda che “poco più è morte” e col terrore che nello sconvolto e spaesato Durante degli Alighieri o di Alighiero, detto Dante, genera il ritrovarsi, senza sapere come (sul perché qualche dubbio verrebbe a chiunque), in uno dei posti più pericolosi dello spazio, reale e simbolico, del Medioevo: il bosco.

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LA CIMINIERA n. 07-2023 – Francesco GIORDANO

CONTENUTI

Incontriamo Francesco Giordano di Pasquale NATALI
La versalità del maestro Francesco Giordano, la raffigurazione del buio in sè e la poetica delle cose banali di Vittorio POLITANO
– L‘arte di Francesco Giordano fra dissonanze e simbolismo di Angelo DI LIETO
Luglio, il mese della fioritura di Domenico CARUSO
Fatti di Ieri o di OGGI?
             – Il dottore morto nel contadino vivo di G.P. CALLEGARI
            – La vettura di Napoleone a Waterloo di M. PELLEGRINO
            – Elogio del cane di Leon Battista ALBERTI
La casa del demonio si trova a Milano di Raoul ELIA
Cosa legava Roma a Brooklyn? di Alessandro GRAMMAROLI
Maria Cristina di Savoia di Antonio NICOLETTA
Piero della Francesca – Polittico della Misericordia di Roberto CAFAROTTI
Venusiani a Gravellona Toce? di Raoul ELIA

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“LE MIE ESCURSIONI” diario poetico di Silvana FRANCO

TEMPRA ED INTELLIGENZA IN UNA DONNA AUTENTICAMENTE   MEDITERRANEA

Questo volume di Scribere  contribuisce ad approfondire ulteriormente le ricerche ed il pensiero della studiosa  ed intellettuale Calabrese, Silvana Franco, oramai nota e stimata anche dai lettori ed amici del Centro Studi Bruttium per le sue indagini storiche, quali quella mirata alla ricostruzione delle grange monasteriali nel Bruzio.

I contributi culturali della studiosa, nel segno di una  profonda passione  alla pari  di uno incommensurabile amore per la terra di Calabria, sono il frutto di rigorose ricerche scientifiche e di rilievi diretti sul campo, avulsi da marginalità, in cui punti focali del discorso, anche di natura poetica e letteraria, si connotano come  limpide espressioni  di una intelligente “mente mediterranea”.

Un mondo aperto alla libertà di pensiero, intraprendenza, giovinezza, fantasia, vitalità intellettiva dell’individuo, correlate tutte ad una indagine scientifica rapportata anche all’ambiente naturale circostante, nel quale Silvana Franco fa riscoprire ed “ammirare” le bellezze nascoste di una millenaria terra Bruzia, con un suo peculiare e mirabile patrimonio culturale ancora in larga misura inesplorato o poco noto.

Sotto l’insegna di una tangibile linearità ed organicità espositiva, in un apprezzamento personale della scrivente,  si viene a  focalizzare così  nitidamente,  anche  l’immagine di una solare donna di adamantina tempra, che con grande impegno e umiltà, svolge nella vita quotidiana  la sua  professione con provata qualità di fede, affascinando anche i lettori con i suoi splendidi scritti.

Antonella Lamazza
Resp. alla Cultura Sez. del C.S.B. di Crotone


LEGGI/SALVA Scribere 06-2023

LA CIMINIERA n. 06-2023 Salvatore Bruno LUCISANO

IN QUESTO NUMERO:

Domenico CARUSO
Giugno, il mese del sole

Antonella LAMAZZA
Lacrimi e rrisi, Salvatore Bruno Lucisano

Fatti di ieri o di oggi?
Non gridò “abbasso De Gasperi”
I gerarchi cambiano i manganelli restano
Il mostro delle notti di luna
Il Donizetti che pochi sanno
Perchè lo ascoltano se è così stupido?

Gabriele CAMPAGNANO
Il Manuale di Eliseo Masini

Raoul ELIA
Il rabdomante elettronico dell’ing. Porro

Vittorio POLITANO
La billenaria storia della chiesa cattolica è zeppa di interessi curiosi

Daniele MANCINI
I Celti e le contaminazioni nella storia dell’arte antica europea

Antonio NICOLETTA
Riflessioni sulla scuola pubblica nel sud nell’ottocento

Alessandro GRAMMAROLI
L’amore ai tempi del colera

SALVA/LEGGI La Ciminiera n. 06-2023

Uomini o semidei? Questo è il mio Mazzini di Mario Dottore

UNA GENESI
Di recente nel corso di un divertente scambio di idee con il professore Natali, ironicamente, ci trovammo d’accordo nel constatare che quelle sorti di apoteosi ufficiali e mitizzazioni riservate ad importanti personaggi della storia e del nostro tempo, creano sicuramente, una visione distorta o lacunosa della reale vita dell’individuo….. ma gli Dei erano.

Un certo tipo di storiografia celebrativa e parenetica nel prospettarci, ad esempio, una personalità di spicco del risorgimento italiano come il Mazzini, si è compiaciuta nel soffermarsi soltanto ad una celebrazione ed idealizzazione dell’uomo.
Il pensiero e l’azione politica di quello che viene definito “L’apostolo della Libertà” e “Padre della Repubblica” risultano ufficialmente presi così, in un valore assoluto solo eccessivamente positivo che ignora l’uomo con i suoi limiti e debolezze psicologiche.
Questi tipi di “visioni” o “tendenze” fanno veramente perdere di vista ed annullano, a nostro avviso, l’importante e fondamentale presupposto di una vita vissuta, con tutte le sue gioie e dolori, gratificazioni e delusioni.
Insomma, sembrerebbe quasi che questi uomini non abbiano avuto un esistenza terrena o tantomeno abbiano avuto e provato i comuni sentimenti che sono propri della razza umana.
Perciò è lecito domandarci, com’era e si comportava un Giuseppe Mazzini nella vita privata?.

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