Tra le sante vergini crocifisse, sicuramente la più
nota è san Wilgefortis, in Italia “santa Barbuta”.
La santa in questione rompe le regole dell’eccezionalità fisica di molte sante e si attesta come unico esempio di trasformazione di genere avente una deformità come mezzo della promessa della salvezza spirituale.
Nel primo ‘900, i ricercatori della vita dei santi hanno messo in evidenza il fatto che un martire rappresenta una tipologia, non un’individualità.
All’interno di questa tipologia, ci sono due categorie di santi, i martiri e i beati. La categoria dei martiri comprende coloro che fin dall’inizio erano predestinati alla santificazione, essendo nati da genitori cristiani o convertiti in seguito a una rivelazione, un sogno o un incontro con un altro cristiano che li ha aiutati ad acquisire un nuovo status spirituale. La seconda categoria è composta da martiri che erano essi stessi persecutori o avevano uno stile di vita negativo. La loro esistenza peccaminosa fu interrotta da un evento epocale che portò alla loro conversione al cristianesimo.
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