Prima puntata “operativa” della nuova stagione e primo progetto “pesante” da realizzare con la nostra single board preferita: un vero e proprio NAS a prezzi modici…

Cos’è un NAS
Prima di iniziare la realizzazione del nostro NAS fatto in casa, sarà bene spiegare cosa sia un NAS, in modo da sapere se e in che misura sia utile costruirsene uno ovvero acquistarlo.
Orbene, NAS sta per Network Attached Storage ed è un dispositivo collegato alla rete la cui funzione principale (come vedremo, può essere infatti adoperato anche con funzionalità aggiuntive) è consentire agli utenti di accedere e condividere una memoria di massa, in pratica costituita da uno o più dischi rigidi, connessione effettuabile sia all’interno della propria rete che dall’esterno.
Generalmente i NAS sono dei veri e propri computer attrezzati per poter comunicare via rete, non dei semplici dispositivi di memorizzazione di dati da connettere via RJ-45 a dei computer. Sono, a tutti gli effetti, dei server il cui scopo è mettere a disposizione storage di rete “intelligente” ovvero interfacciabile, gestibile e collegabile ad altre risorse di rete. Si tratta di dispositivi dotati solitamente di un sistema operativo basato su Linux (ma viene usato anche, seppur in misura minore Windows server) e di diversi hard disk destinati all’immagazzinamento dei dati. Tale architettura ha il vantaggio di rendere disponibili i file contemporaneamente su diverse piattaforme e di consentire l’accesso atraverso i protocolli più diffusi ad esempio FTP, Network File System (NFS), Samba per le reti Windows e AFP per le reti Mac OS X.
Bene, ora diamoci da fare e lancamo il nostro progetto.
Innanzitutto, occorre, come al solito, scaricare il sistema operativo (va bene Raspbian) ed installarlo sulla scheda MicroSD, come abbiamo già visto nelle precedenti stagioni.
Una volta avviata la nostra Rpi, possiamo veramente iniziare. Per prima cosa, fissiamo l’IP del nostro NAS…
Fase 1: assegnare al nostro NAS un indirizzo IP statico
Per poter essere facilmente raggiungibile, il nostro NAS non può affidarsi ad un indirizzo IP dinamico, assegnato, cioè, di volta in volta dal rooter domestico, perché ogni volta in teoria dovremmo riconfigurare l’accesso su tutti i dispositivi con il nuovo IP assegnato. vediamo quindi preliminarmente come assegnare un IP statico nella rete domestica. Prima di assegnare un indirizzo ip statico, però, occorre verificare quello attuale del NAS. Se non è stato impostato alcun indirizzo ip statico, ne viene assegnato uno dinamico automaticamente dal vostro router, attraverso il protocollo chiamato DHCP.
Il comando per vedere il proprio indirizzo ip è:
sudo ifconfig
In questa schermata possiamo vedere le varie interfacce, solitamente:
eth0: l’interfaccia Ethernet
wlan0: l’interfaccia Wifi
lo: l’indirizzo di loopback (127.0.0.1)
L’indirizzo ip è a destra di “inet”.
Per assegnare un diverso indirizzo ip temporaneamente (fino al prossimo riavvio), il comando è il seguente:
sudo ifconfig
Ad esempio se volessimo assegnare l’indirizzo ip “192.168.1.70” all’interfaccia Ethernet nel caso qui sopra il comando sarebbe:
sudo ifconfig eth0 192.168.1.70/24
come assegnare un indirizzo ip statico in modo che rimanga impostato, anche dopo il ravvio del Raspberry.
La procedura cambia in base alla versione del sistema operativo installato, ci sono 2 metodi, uno per Raspbian Wheezy, uno per Raspbian Jessie e versioni successive (8+).
Per verificare la versione correntemente installata sulla nostra Rpi, il comando è:
cat /etc/os-release
Wheezy
Per Raspbian Wheezy il file da modificare è: “/etc/network/interfaces”, diamo quindi il comando:
sudo nano /etc/network/interfaces
Nel file modifichiamo l’interfaccia che ci interessa da “dhcp” a “static” e aggiungiamo i seguenti valori:
address: indirizzo ip statico da assegnare al nostro Raspberry
gateway: indirizzo ip del nostro router
netmask: la subnet mask
Ecco un esempio di configurazione per l’interfaccia Ethernet:
iface eth0 inet static
address 192.168.1.55
gateway 192.168.1.1
netmask 255.255.255.0
Per rendere effettive le modifiche salviamo il file (ctrl+x) e riavviamo il Raspberry (sudo reboot).
Se vogliamo modificare anche i server DNS, il file da editare è: “/etc/resolv.conf“, digitiamo quindi:
sudo nano /etc/resolv.conf
Qui inseriamo l’indirizzo ip dei server DNS preceduti da “nameserver”.
Ecco un esempio con i DNS di Google:
nameserver 8.8.8.8
nameserver 8.8.4.4
Da Jessie in poi…
Per Raspian Jessie e versioni successive, invece, il file da modificare è: “ /etc/dhcpcd.conf“, diamo quindi il comando:
sudo nano /etc/dhcpcd.conf
Inseriamo quindi alla fine del file le seguenti configurazioni:
interface
static ip_address=
static routers=
static domain_name_servers=
Ecco un esempio di configurazione per l’interfaccia Ethernet con i DNS di Google:
interface eth0
static ip_address=192.168.1.55/24
static routers=192.168.1.1
static domain_name_servers=8.8.8.8
Per rendere effettive le modifiche salviamo il file (ctrl+x) e riavviamo il Raspberry (sudo reboot).
Ed è finita la nostra prima puntata.
P.S:
E’ opportuno cambiare la password di default (raspberry), soprattutto se si vuole accedere ai file da remoto.
Si può fare in più modi.
Versione 1) Accendiamo il Raspberry ed apriamo il Terminale.
Digitiamo
sudo raspi-config.
La prima voce permette di modificare la password
Viene chiesta la nuova password (attenzione, la password scritta non compare a vista)
dopo averla scritta, premere invio; verrà richiesta una seconda volta la password, poi di nuovo invio ed è fatta.
Versione 2) Accendiamo il Raspberry e clicchiamo sull’icona della mora (simbolo del Raspberry).
Clicchiamo poi su Preferenze>Raspberry Pi Configuration; si aprirà una schermata come quella sotto
Scegliamo di modificare la password.
Stavolta è proprio tutto…
Alla prossima