Benritorvati.
Come primo articolo del nuovo anno, ritorniamo alla nostra piratebox.
Nella prossima puntata vedremo un’applicazione pratica della nostra piratebox all’interno di una mostra (didattica, in realtà, ma è il pensiero, cioè l’idea, che conta).
Ma prima mi preme rispondere ad alcune richieste dei miei pochi lettori, come scriveva il buona Manzoni, per i quali il termine “pirate” non è un buon biglietto da visita per una rete con scopi didattici. Sarà.
Comunque, ecco alcuni utili consigli per rimuovere la “piratitudine” dalla vostra scatola non più piratesca.
Se avete ben pensato e avete inserito una pendrive al momento della costruzione della (che volete chiamarla, chiamatela)box, allora potete intervenire sulla struttura delle pagine visibile tramite la scatoletta direttamente modificandole. Con un pizzico di conoscenza di HTML e CSS, potreste fare un buon lavoro di personalizzazione.
Il principale file da modificare si trovano nella pendrive ù
Le immagini sono, ovviamente, nella cartella
Più complesso può sembrare invece modificare il nome di dominio o hostname (l’indirizzo che si legge nella barra degli indirizzi del browser). Infatti, quell’indirizzo deve essere connesso all’indirizzo ip della macchina in modo tale che, se chiamato, il browser risolva l’indirizzo in lettere in quello numerico da utilizzare per connettersi al web server.
Comunque chisco che dire a ragazzi di collegarsi all’indirizzo piratebox.lan non sia proprio di ottimo auspicio.
Così, per modificare l’indirizzo, occorre operare su due fronti.
Lanciate il terminale e connettetevi alla piratebox via tunnel ssh. Identificatevi con le vostre credenziali poi digitate
Il passaggio da modificare è
sostituendo, ovviamente, “piratebox.lan” con “(quello che vi pare).lan”.
Tutto qui?
No, ovviamente, perché, per evitare di rimanere al buio, occoorre che la corrispondenza sia sistemata anche nella pagina di reindirizzamento.
Così, sempre da terminale, digitate
Qui occorre modificare la voce
sostituendo sempre “piratebox.lan” con “(quello che vi pare).lan”.
Ecco fatto.
In questa immagine potete vedere la versione per l’aula didattica del CSB:
Come primo articolo del nuovo anno, ritorniamo alla nostra piratebox.
Nella prossima puntata vedremo un’applicazione pratica della nostra piratebox all’interno di una mostra (didattica, in realtà, ma è il pensiero, cioè l’idea, che conta).
Ma prima mi preme rispondere ad alcune richieste dei miei pochi lettori, come scriveva il buona Manzoni, per i quali il termine “pirate” non è un buon biglietto da visita per una rete con scopi didattici. Sarà.
Comunque, ecco alcuni utili consigli per rimuovere la “piratitudine” dalla vostra scatola non più piratesca.
Se avete ben pensato e avete inserito una pendrive al momento della costruzione della (che volete chiamarla, chiamatela)box, allora potete intervenire sulla struttura delle pagine visibile tramite la scatoletta direttamente modificandole. Con un pizzico di conoscenza di HTML e CSS, potreste fare un buon lavoro di personalizzazione.
Il principale file da modificare si trovano nella pendrive ù
share/content/index.html
, ma sarà bene modificare anche il file share/content/css/page_style.css
che contiene i principali riferimenti per colori, forme dei pulsanti, effetti ecc…Le immagini sono, ovviamente, nella cartella
share/content/img/
.Più complesso può sembrare invece modificare il nome di dominio o hostname (l’indirizzo che si legge nella barra degli indirizzi del browser). Infatti, quell’indirizzo deve essere connesso all’indirizzo ip della macchina in modo tale che, se chiamato, il browser risolva l’indirizzo in lettere in quello numerico da utilizzare per connettersi al web server.
Comunque chisco che dire a ragazzi di collegarsi all’indirizzo piratebox.lan non sia proprio di ottimo auspicio.
Così, per modificare l’indirizzo, occorre operare su due fronti.
Lanciate il terminale e connettetevi alla piratebox via tunnel ssh. Identificatevi con le vostre credenziali poi digitate
sudo nano /opt/piratebox/conf/piratebox.conf
Il passaggio da modificare è
HOST="piratebox.lan"
sostituendo, ovviamente, “piratebox.lan” con “(quello che vi pare).lan”.
Tutto qui?
No, ovviamente, perché, per evitare di rimanere al buio, occoorre che la corrispondenza sia sistemata anche nella pagina di reindirizzamento.
Così, sempre da terminale, digitate
sudo nano /opt/piratebox/www/index.html
.Qui occorre modificare la voce
sostituendo sempre “piratebox.lan” con “(quello che vi pare).lan”.
Ecco fatto.
In questa immagine potete vedere la versione per l’aula didattica del CSB:
E per stavolta è proprio tutto.
Alla prossima!